Battista al Sistina ci fa ridere con l’abbecedario!
Uno spettacolo divertente, spassoso, spensierato, allegro, riflessivo, ma anche molto nostalgico soprattutto nei confronti dei tempi che furono. Lo spettacolo di Maurizio Battista, scritto a quattro mani con Riccardo Graziosi, è come al solito sempre al passo con i tempi, ma stavolta c’è qualcosa in più: una dettagliata analisi degli ultimi cinquant’anni della nostra vita!
Il mattatore romano non mostra dubbi nell’affermare durante tutto lo spettacolo che “si stava meglio quando si stava meglio” cambiando la parte finale del famoso detto proprio per evidenziare ancora di più che gli anni che ci siamo lasciati alle spalle sono stati sicuramente migliori di quelli che viviamo attualmente. I valori erano più marcati, il rispetto generazionale era uno dei punti principali dell’educazione di ogni ragazzo, l’eleganza rappresentava un modo di vivere. Battista, per far notare al pubblico le differenze con i giorni nostri, si avvale anche di supporti video mostrando alcune pubblicità degli anni 60-70 inserite nell’indimenticabile “Carosello”. Molto bella anche la scena che mostra sulla sinistra delle poltroncine in legno che ricordano i cinema d’essai e sulla destra una cassaforte dove l’artista conserva gelosamente i suoi ricordi più preziosi (una cerbottana, un fucile di legno…). Nel mezzo, il solito banco delle stranezze e notizie prelevate dai quotidiani con le quali delizia il pubblico tra una battuta e l’altra. Lo spettacolo percorre un filo logico e segue scrupolosamente l’ordine alfabetico. Il comico romano segna in modo evidente, proprio grazie ad ogni lettera dell’alfabeto, le differenze tra ieri ed oggi. Il modo di giocare dei bambini era sicuramente più articolato e nello stesso tempo semplice, bastava un pezzo di legno, un pallone fatto di carta e tanta fantasia! Ora i ragazzi restano imbambolati per ore davanti ai monitor dei pc atrofizzando i loro sistemi sensoriali, percorrendo la via dell’isolamento e cancellando inesorabilmente la fantasia. Lo spettacolo diventa toccante quando l’attore romano legge una lettera indirizzata a tre generazioni (nonni, padri e figli) alle quali porge le scuse per non aver mantenuto le aspettative e per aver consegnato ai ragazzi un Paese che ha perso contatto con le sue tradizioni e le sue radici. Mentre si continuano a scorrere le lettere dell’alfabeto si giunge infine alla lettera X che rappresenta l’incognita e per questo Battista preferisce lasciare in mano al pubblico la parte finale dello spettacolo dando spazio alle richieste dei suoi cavalli di battaglia (per esempio il piccione romano). In questa parte dimostra tutta la sua bravura riuscendo ad incollare il pubblico alle comode poltrone del Sistina e non facendo rendere conto a nessuno dell’ora tarda, ma lo spettatore romano ormai lo ama incondizionatamente ed esce dal teatro col sorriso in bocca e consapevole di aver concluso una piacevole giornata che magari era andata storta per i pensieri cupi che ci perseguitano incessantemente per via del nostro attuale stato sociale, pertanto, meglio ridere! Da rilevare l’emozionante intermezzo di Monsieur David che delizia il pubblico con una performance molto elegante attraverso un mini spettacolo “fatto con i piedi” che riscuote l’apprezzamento di tutti!
In scena fino al 17/03/2013 da martedì a sabato ore 21,00 – domenica ore 17,00 – No lunedì
IL SISTINA
Via Sistina, 129 00187 Roma
INFO 06.4200711