Roma, 3 luglio – Una riflessione sul senso dell’umano oggi, quando gli eventi incontrollabili che ci circondano sembrano parlare lingue sconosciute e prevaricano la nostra volontà e ottundono, spesso, le nostre sensibilità.
Umanità in movimento è il claim del progetto artistico triennale del Teatro di Roma, che racconta per non chiudere il sipario dei due spazi, l’Argentina e il Teatro India, anzi spalancarli sulla scena mondiale.
Il Direttore, Antonio Calbi, ha individuato alcuni percorsi da seguire che possono liberamente intersecarsi e miscelarsi per un viaggio lungo dieci mesi di attività giornaliere, pensando ad un pubblico di ogni età, al quale vengono riservate più proposte quotidiane, con la possibilità ai spaziare dai grandi classici alla drammaturgia contemporanea a novità assolute, puntando su una nuova generazione di registi, autori, interpreti, con un’attenzione ai temi più sentiti dalla società, al gradimento mostrato, alla interdisciplinarietà.
Due i palcoscenici: il Teatro Argentina, cuore del dialogo tra classico e contemporaneo, e il Teatro India, “quartiere della creatività” come luogo di irradiazione per tutte le arti.
Ragguardevoli le cifre: 21 produzioni – di cui 8 nuove produzioni, 4 coproduzioni, 9 riprese – 36 spettacoli ospiti per un totale di 57 titoli, a testimonianza del nuovo corso del Teatro di Roma, sotto la guida artistica per il terzo anno consecutivo di Antonio Calbi e del presidente Marino Sinibaldi.
Più di 430 alzate di sipario, 90 proposte complessive, oltre 55 autori viventi, un modo possibile per perseguire la tradizione del nuovo dove i cardini del progetto produttivo sono la drammaturgia del presente, le regie (62 registi) e l’arte dell’attore (oltre 300 interpreti). Così, fra maestri della scena, artisti dell’età di mezzo e nuovi talenti, il Teatro di Roma afferma la propria pluralità, rinnovando la scommessa con il contemporaneo.
Ed è qui, in questo gioco che salda in un unicum proposte così diverse, che si alternano l’ultima regia di Luca Ronconi, quel “Lehman Trilogy”, che fa il paio all’ultima espressione teatrale di Luca De Filippo, nella commedia brillante del grande Eduardo “Non ti pago”. Qui, al Teatro Argentina, Mario Martone mette in scena “Morte di Danton”, mentre Filippo Timi si impegna nel capolavoro di Ibsen “Una casa di bambola”; Marco Baliani e Lella Costa firmano e interpretano “Human”. Un’esperienza è il “Faust” di Goethe che salda insieme i codici espressivi dell’Opera di Pechino con le tecniche della regista tedesca Anna Peschke; e ancora Franco Branciaroli propone lo shakespeariano “Macbeth”. Il lungo viaggio omerico di Emma Dante con “Odissea a/r”; la commedia musicale pop “Madame Pink” affidata alla regia di Alfredo Arias e il racconto poetico di Nicola Piovani “La musica è pericolosa”.
Il Teatro India accoglie quattro tra le compagnie e gli artisti più interessanti del panorama teatrale romano: Lisa Ferlazzo Natoli con “Lacasadargilla”, Eleonora Danco, e Lucia Calamaro e il duo Timpano/Frosini in un focus con due retrospettive dedicate ai loro spettacoli di repertorio. Seguono la compagnia Scimone-Sframeli, Fanny & Alexander, Fibre Parallele, MusellaMazzarelli, Anagoor, Massimiliano Civica,il Teatro Valdoca, e tra le interpreti femminili, dai percorsi sempre autoriali, Maria Paiato e Anna Bonaiuto.
I percorsi in scena partono da “Roma per Pasolini” con l’apertura di stagione di “Ragazzi di vita” e con spettacoli vari disseminati fino al 13 febbraio.
“ Variazione sull’umano” è uno scavo sempre più in profondità sui legami familiari e su come si strutturano all’interno di gruppi familiari e sociali. Le tematiche sono le più varie, si va dalle variazioni emotive in una famiglia con la drammaturgia dell’argentino ClaudioTolcachir, con protagonista Giulia Lazzarini (23 marzo, Argentina), all’esperienza umana di Alex Schwarzer, l’atleta che si dopava, raccontato in “28 battiti” da Roberto Scarpetti (India), a “Prima della bomba”, che parla di un giovane convertito all’Islam, diretto da César Brie (8 settembre). All’India Lucia Calamaro debutta con “La vita ferma”, una riflessione sul dolore-ricordo, coproduzione con lo Stabile di Sardegna e dell’Umbria (3 maggio); altra performer della scrittura in tensione tra corpo e testo è Eleonora Danco con “dEversivo a sve+lare” l’inconscio di un personaggio in entrata e uscita dai bordi della vita (10 marzo). Incontro tra arte e teatro con Riccardo Caporossi, l’architetto della scena che costruisce “Mura”, allegoria di quei numerosi chilometri che creano separazione (8 marzo, Argentina). Graziano Piazza dirige “MisuraXmisura” da Shakespeare (2 dicembre, India).
“ Ritratto d’artista” è una riflessione sul senso del teatro e sul mestiere dell’attore, affidata a diversi testi selezionati con cura, fra i quali spiccano “Minetti, ritratto di un artista da vecchio” di Thomas Bernhard con Roberto Herlitzka nella messinscena di Roberto Andò ( dal 24 gennaio all’Argentina), o, all’India, “Divina Sarah” con Anna Bonaiuto che fa rivivere la celebre Bernhard nel testo di Eric-Emannuel Schmidt.
Parte dal Giappone con il Teatro Noh (Tsuchigumo), 14 settembre, all’Argentina),”Mondi in scena” cui segue “Harbour40”, reading di frammenti di testi inediti commissionati dall’Unione dei Teatri d’Europa (Ute) a 5 drammaturghi proveniente da Grecia, Bulgaria, Italia, Siria, Palestina e il festival Asiatica, vetrina sul cinema del Medio-Oriente con un focus sulla Mongolia (18 settembre, India), per arrivare all’offerta internazionale di Romaeuropa Festival, di cui il Teatro di Roma è partner, così come per Short Theatre di cui sono ospitate l’”Ecole des maîtres” 2016 diretta dalla regista brasiliana Christiane Jatahy, e “Las idéas” dell’argentino Federico Léon. Dalla Bulgaria approda Ballet Arabesque con una rivisitazione pop della “Carmen” di Bizet (12 settembre, Argentina). Segue l’argentino Alfredo Arias con “Madame Pink”, commedia musicale con echi di pop art e musical d’ispirazione cinematografica con Gaia Aprea (14 marzo). Tinte forti all’India per la poesia messicana, interpretata da Maria Paiato in “Amuleto” del cileno Roberto Bolaño (17 gennaio).
Il percorso sui “Miti del presente” offre due diverse forme di Odissea: le sei puntate raccontate e interpretate da Eva Cantarella e Giovanna Bozzolo (dal 15 novembre, India), e l’Odissea a/r secondo Emma Dante (31 gennaio, per la prima volta al Teatro Argentina). Mentre Il viaggio di Enea del nordafricano Olivier Kemeid intreccia i nodi del mito epico con le vicende contemporanee, regia di Emanuela Giordano.
In un cartellone così vasto non possono mancare i grandi classici, le riproposte della passata stagione né gli spettacoli per i più piccini, ben dieci titoli, fra i quali “L’albero di Rodari” e il “Pinocchio”.
C’è anche spazio per il “teatro della legalità” con storie di vittime della criminalità organizzata.
Il ciclo “Teatri di Comunità” accoglie esperienze di teatro sociale e laboratori teatrali, mentre “I Teatri del Giubileo” propongono riflessioni sul significato dell’impegno di papa Francesco e del suo Giubileo della misericordia.
“I cicli culturali”, infine trasformano il Teatro Argentina in un’agorà civile attraversata da progetti dedicati a diverse discipline, arti, saperi: Luce sull’Archeologia, un successo senza precedenti che riparte da gennaio con sei appuntamenti sul tema “Roma oltre Roma”. Arricchiscono l’offerta, il ciclo di Lezioni di Filosofia dedicato alle “virtù cardinali”, quattro appuntamenti da ottobre in collaborazione con Laterza, e gli Incontri d’arte, otto appuntamenti da novembre con le storie e i segreti di alcune tra le più celebri opere di tutti i tempi, in collaborazione con il Fai. Mentre l’appuntamento con il mondo dell’economia si rinnova anche per il secondo anno con Impresa e Cultura, incontri ideati da Francesca Chialà con l’obiettivo di raccontare le esperienze più innovative e significative nate dall’incontro fra creatività e azienda.