Roma, 4 dicembre – Fino al 13 dicembre. Crescenza Guarnieri, una brava attrice che si è molto spesa sulla drammaturgia di oggi, sarà in scena al Piccolo Eliseo con lo spettacolo “Niente più niente al mondo”, tratto dall’omonimo libro di Massimo Carlotto.
Sullo sfondo della città di Torino dove più che altrove si agitano problemi di occupazione, di mancanza del lavoro e le difficoltà connesse, la protagonista si può definire con termine caro ad alcuni ideologi politici, una proletaria, costretta dalla povertà a vestirsi negli empori cinesi e a fare la spesa al discount. La sua è un’esistenza misera, priva di speranza, che trova sfogo solo nelle bottiglie di vermouth. Lo status giustifica il suo straziante delirio, la sua ironia che non cerca nell’atteggiamento patetico il suo opposto. La donna, sola in scena che parla un pugliese regalato al personaggio come una ulteriore verità, in un monologo intenso rievoca la propria storia e quella drammatica della sua famiglia, il rapporto con il marito e la figlia unica, tra bisogni e ossessioni, vite perdute, sogni infranti, il dio denaro, e l’approdo alla consolazione della battaglia per dimenticare.
Muovendosi fra il codice del noir e il racconto sociale, “Niente più niente al mondo” si appoggia sulle attitudini di un’attrice, come la Guarnieri, capace di rendere eloquenti in una recitazione matura anche le pause e i silenzi. Un’attrice che proviene dalla scuola di espressione e interpretazione di un indimenticabile maestro come Orazio Costa, che ha costruito il proprio curriculum professionale spaziando dal musical alla prosa con partecipazioni in TV, radio e cinema. Recentissima è la sua presenza come attrice e voce narrante al film di Marco Ponti “Io che amo solo te” nelle sale lo scorso ottobre. La Guarneri, che ha recitato diretta da registi come Gigi Proietti, Giancarlo Sepe, Maurizio Panici, Nicola Pistoia, Duccio Camerini, ed è stata nei cast con attori del calibro di Paolo Ferrari, Andrea Giordana, Massimo Foschi, Lucrezia Lante Della Rovere, Rolando Ravello, ha avuto anche diverse collaborazioni con la Compagnia della Rancia e Saverio Marconi, che hanno fatto conoscere i più celebrati musical targati Hollywood come Chorus Line, o anche spettacoli come “La cage aux folles” con la coppia Massimo Ghini e Cesare Bocci a riprodurre il successo di Ugo Tognazzi e Michel Serrault nella versione cinematografica giunta in Italia con il titolo “Il Vizietto”.
In “Niente più niente al mondo” la storia della protagonista si dipana con il sostegno della colonna sonora costruita sulle note de “Il cielo in una stanza”, celebre canzone di Gino Paoli, da un verso della quale è tratto il titolo stesso, che ricordano alla donna giorni felici, lontani nel tempo, una memoria indimenticabile ora che la sua realtà è fatta di un quotidiano senza storia e senza musica. Proprio quella canzone, ripetuta ciclicamente, diventa il leit motive che spiega la resa della protagonista a un destino già segnato .
Autore di questo bel testo, nato come opera letteraria, è Massimo Carlotto, uno scrittore che racconta attraverso i propri personaggi le trasformazioni più recondite della società. Carlotto inizia l’attività letteraria e giornalistica nel 1994, scrivendo romanzi di genere noir. “Il fuggiasco” (1995), autobiografia romanzata sul suo periodo di latitanza, rappresenta la sua prima pubblicazione. Dal libro è stato tratto nel 2003 l’omonimo film, diretto da Andrea Manni con Daniele Liotti. Il suo personaggio più noto è l’Alligatore, alias Marco Buratti, un originale detective privato. I suoi romanzi sono tradotti in molte lingue e gli hanno valso numerosi premi sia in Italia che all’estero. Firma la regia di questo lavoro Nicola Pistoia che ha aiutato la Guarnieri ad indossare panni così calzanti con le qualità espressive della protagonista, facendo emergere a tutto tondo le tematiche che fanno parte del suo vissuto.