“Carol” l’enigma dell’amore – FOTO e INTERVISTE ESCLUSIVE
dalla nostra corrispondente da Los Angeles, M. Santambrogio
Los Angeles, 12 novembre – Programmato per il 20 Novembre sugli schermi americani, il film “Carol” diretto da Tood Haynes è l’adattamento cinematografico di Phyllis Nagy dal romanzo di Patricia Highsmith del 1952 ‘The Prince Of Salt’ pubblicato in seguito con il titolo di Carol.
Lunghissime sono state le file per poter assistere alle due proiezioni in anteprima presentate all’Egyptian Theatre di Hollywood durante il l’AFI FEST, sponsorizato da Audi, permettendo al pubblico una visione gratuita del film.
Sono dovuti passare 10 anni dal film “Brokeback Mountain”per riuscire a produrre “Carol” in un era più tollerante verso il rapporto tra donne. Il film si svolge agli inizi degli anni ’50 quando il rapporto di coppia tra donne e uomini era decisamente considerato inaccettabile dalla società. L’incontro tra Carol (Cate Blanchett) e Therese (Rooney Mara, vincitrice a Cannes della Palma d’Oro come migliore attrice) avviene nel grande magazzino di giocattoli a Manhattan dove Therese lavora.
Carol, donna già matura, madre, ricca e cosciente delle proprie scelte sentimentali delle quali ne sta affrontando le conseguenze con il divorzio in corso dal marito (Kyle Chandler) non all’oscuro delle sue tendenze lesbiche.
Therese è giovane e ancora in fase di appropriazione dei reali sentimenti affettivi verso uno pseudofidanzato insistente a definire in un matrimonio la relazione iniziata.
L’attrazione di Carol verso Therese è immediata e forse intuisce di lei la realtà pronta ad emergere. Therese ha uno spirito artistico sviluppato attraverso le immagini fotografiche d’effetto, scattate con una camera amatoriale. I guanti dimenticati sul banco da Carol porteranno le due donne ad incontrarsi ed a mettere in gioco la propria vita con conseguenze di sofferenza in una scelta enigmatica forse insostenibile per entrambe.
Al red carpet del film abbiamo incontrato, Phyllis Nagy, la sceneggiatrice del film. Ha risposto alla domanda “Per una sceneggiatrice è più difficile scrivere una storia o adattarla da un libro?”“Benchè si potrebbe pensare sia più semplice adattare una storia, la mia risposta è senz’altro più difficile adattare una storia. Carol è un romanzo di sentimenti e situazioni da rispettare ed estrapolare in modo equilibrato, trattandosi di una relazione tra donne non libere di agire nella società in cui si svolgono i fatti. Dunque adattare il romanzo ad una sceneggiatura è un lavoro delicato ma mi è riuscito.”
Al regista Tood Haynes abbiamo chiesto perchè la scelta della pellicola a 16mm. “Ho voluto creare nel risultato fotografico quell’effetto che solo il 16mm può dare, di calore, d’impatto.” “Come uomo alla regia che effetto ha avuto su di lei la responsabilità di dirigere una storia d’amore tra donne?” “Seguendo la sceneggiatura, ben calibrata e mai gratuita negli eventi, il mio scopo è stato voler portare sullo schermo i sentimenti di due donne coinvolte in una relazione difficile e compromettente, per cui cercare di estrapolarne l’essenziale e presentare una storia coinvolgente. Una storia d’amore.”
Si è presentata sul red carpet anche la production designer, Judy Becker, di cui ricordiamo ‘American Hustle’, ‘Silver Linings Playbook’.
Abbiamo incontrato anche un giovane attore alla proiezione del film” Carol”, Trent Rowland. “Che ci dici della tua esperienza d’attore diretto da Haynes?” “Sono stato scelto nella mia terra d’origine nel Wyoming, e per me è stata un’esperienza tale d’avermi fatto decidere di spostarmi a Los Angeles per continuare la mia carriera d’attore. Haynes è un regista che sa farti sentire a tuo agio anche se circondato da 50 persone”.
Il film ha ricevuto ottime critiche ed è distribuito dalla The Weinstein Company.
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