Roma, 27 marzo – Quel che resta certamente alla fine dello spettacolo “E la musica mi gira intorno” messo a punto da Maurizio Casagrande in collaborazione con Francesco Velonà al Teatro Golden, è un gran senso di leggerezza, il piacere di avere impiegato bene la propria serata e la consapevolezza che si può far divertire il pubblico all’insegna del buon gusto e della buona musica.
Maurizio Casagrande è un napoletano doc, ma sarebbe vano andare a cercare nello spettacolo l’appartenenza geografica. Lui non si rifà al repertorio straordinariamente fertile della musica della sua città, lui percorre la propria esperienza di vita, cinquant’anni, con le musiche, gli autori, le influenze che si sono formalizzate in mezzo secolo, scelte che riguardano il Maurizio musicista prima che l’attore di successo a teatro e al cinema, specie nei perfetti binomi comici con Vincenzo Salemme.
Lo spettacolo è articolato sulla presenza di una Band, due cantanti molto brave e carine, Maria Teresa Amato e Roberta Andreozzi, che si presentano elegantemente vestite con abiti da sera, e un comico davvero divertente come Peppe Fiore, che indossa in modo esilarante il ruolo di un elettricista tuttofare un po’ rompiballe, armato di un cinismo bonario ma sferzante, che apre siparietti e mette in discussione tutte le affermazioni di Maurizio, mentre smonta e monta luci, microfoni e quant’altro, sempre inopportuno e asincrono rispetto alle necessità dello spettacolo e perciò stesso davvero spassoso, senza mai tuttavia scadere nel volgare. Una battuta, a mo’ di esempio: “il Santo Cral” dice il comico, commentato da “il dopolavoro del Paradiso”.
50 anni rappresentano un percorso notevole, specie se sono vissuti da un bambino e poi da un ragazzo e un uomo che si è imbevuto del sogno di diventare musicista. E che si è cimentato nello studio di diversi strumenti musicali, dal basso, la chitarra a quattro corde dai suoni di velluto, alla batteria, scelta di approdo, dove può scatenarsi la voglia di ritmo. Lo spettacolo si apre sulle note. di alcune every green, tratte da commedie musicali di Garinei e Giovannini come “Soldi, soldi, soldi” o anche del repertorio americano. Allora la fa da padrona la celebrata “Supercalifragilistichespiralidoso” intonata da Julie Andrews in “Mary Poppins”, a velocità supersonica. Ovvero brani da “Jesus Christ Superstar” Ma sono omaggiati anche gruppi rock di grande rinomanza come i Deep Purple, i Led Zeppelin, i Genesis, i Pink Floyd e naturalmente gli straordinari Beatles e i loro brani più famosi. D’altra parte lui aveva scritto un’opera rock sul ritorno di Gesù sulla terra. Non mancano canzoni che hanno marcato un’epoca come “Andamento lento”, o i brani pieni di humour e di ironia di Enzo Jannacci, evidentemente uno degli autori preferiti. Ogni canzone è una tappa nella memoria, segna un momento da non dimenticare, lega indissolubilmente i ricordi e li ancora ad un per sempre che cammina con la nostra storia di vita.
Lui, racconta Casagrande, voleva fare il musicista, anche se si recava spesso presso la scuola di recitazione del padre, Antonio Casagrande, attore notissimo delle compagnie di Eduardo. Ma si trova a fare l’attore per un errore giudiziario, spiega: gli chiedono di prendere il posto in uno spettacolo di un attore arrestato. Poi, giovane com’era, allettato dalla paga che gli veniva assicurata si era imbarcato con successo in ripetute tournée. Era l’inizio della carriera d’attore e relegava ad un sogno quella di cantante, batterista, musicista. Che oggi torna trionfalmente in questo “ E la musica mi gira intorno” accolto con nutriti applausi da un pubblico che si è anche cimentato in deliziati coretti.