Roma, al Centrale Preneste Teatro un fine settimana intenso e vivace

Un fine settimana molto vivace e stimolante al Teatro Centrale Preneste:

Venerdì 3 novembre alle ore 20 dibattito con Michele Galardini e alle ore 21 Fipre, di Claudio Giovannesi.  Carcere minorile. Daphne, detenuta per rapina, si innamora di Josh, anche lui giovane rapinatore. In carcere i maschi e le femmine non si possono incontrare e l’amore è vietato: la relazione di Daphne e Josh vive solo di sguardi da una cella all’altra, brevi conversazioni attraverso le sbarre e lettere clandestine. Il carcere non è più solo privazione della libertà ma diventa anche mancanza d’amore. Fiore è il racconto del desiderio d’amore di una ragazza adolescente e della forza di un sentimento che infrange ogni legge.

Sabato 4 novembre alle ore 20 dibattito con Michele Galardini e il regista Marco Santarelli, alle ore 21 Dustur,  di Marco Santarelli Dustur, tradotto dall’arabo vuol dire “Costituzione”. Nella biblioteca del carcere Dozza di Bologna, insegnanti e volontari hanno organizzato un corso scolastico sulla Costituzione Italiana che dialoga con le primavere arabe e le tradizioni islamiche. I partecipanti sono prevalentemente detenuti musulmani: alcuni di loro sono giovanissimi e al primo reato, altri hanno alle spalle molti anni di carcere. A tenere il corso è Ignazio, che ha vissuto a lungo in Medio Oriente e Yassine, mediatore culturale.  A lui spetta il compito di tradurre in italiano (e in un arabo comprensibile da tutti) i diversi dialetti parlati dai detenuti e mediare le posizione più estreme.

Per la sezione Teatro, domenica 5 novembre alle ore 16.30 Ruotalibera Teatro Compagnia UraganVera presentano Nella pancia di papà, un Progetto Produzioni Giovani Compagnie Ruotalibera Teatro/Compagnia UraganVera,  di e con  Fiona Sansone e Manuela De Angelis regia di Fiona Sansone Una bimba lupo si aggira nel bosco, attraversando con il corpo tutte le fasi della crescita motoria: andare a quattro zampe, imparare a camminare, imparare a riconoscere le tracce del mondo e di se stessa. Ascolterà le fronde degli alberi parlare, lì riconoscerà nel fischio ululato del vento la voce del papà.  Una ricerca sulla memoria, sui doni della morte, un inno alla vita che rimane e resiste.

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