Locarno, 5 agosto 2017 – Adrien Brody può essere considerato per la sua interpretazione nel film “The Pianist“, il più giovane attore vincitore, allora 29enne, di un Academy Award, premio dedicato ai genitori. Inoltre è l’unico attore americano premiato dai francesi con il CésarAward.
Il Locarno Festival lo ha omaggiato con il Leopard Club Award. Brody, commosso per la calorosa accoglienza del pubblico e specialmente sofferente, come tutti i presenti, per il caldo afoso, ha messo in standby il premio perchè qualcuno lo reggesse dovendo, per esigenze personali, tenere il cellulare a portata di mano.
Durante la conversazione organizzata per la stampa allo Spazio Cinema dal Locarno Festival , presentata dal direttore artistico Carlo Chatrian, Brody ha sottolineato vari passaggi d’esperienze nella sua vita d’attore, spiegando come avrebbe voluto studiare e dedicarsi al disegno a LaGuardia High School of Art of Music & Performing Arts ma fu accettato dalla Performing Arts e forse il destino lo ha fatto proseguire sulla strada già intrapresa con le audizioni alle quali il padre, Elliot Brody professore, lo accompagnava. “Da mio padre” ha spiegato l’attore “ho avuto la lezione migliore per affrontare questo lavoro. Quando ti presenti ad un’audizione, diceva, affrontala come se il ruolo fosse già tuo. È stato per me un insegnamento importante, che ho messo sempre in pratica, specialmente all’inizio della mia carriera d’attore.
Brody ha parlato delle sue esperienze. Di quanto il film “The Pianist” lo abbia aiutato a saper superare la fatica, la solitudine, la fame. Il lavoro con Polanski, grande regista, è stato durissimo e lunghissimo, quasi obbligato per entrare nel suo personaggio, a suonare Chopin dal vivo, perdere peso e superare il morso della fame. Dopo quel film, qualsiasi altra fatica nel suo lavoro d’attore non gli è sembrata difficile e superabile. Lavorando con il regista Wess Anderson, in “Gran Budapest Hotel” ha sperimentato l’interpretazione di personaggi divertenti ed in “King Kong” diretto da Peter Jackson, l’approccio con gli effetti speciali, interagendo con mostri inesistenti .
La carriera di Adrien Brody come attore, non solo continua ma a questa si aggiunge quella di pittore per esprimere la passione sempre messa da parte. Per questa ragione si sta concentrando nelle sue creazioni atte a presentare anche attraverso la figura di un hotdog quella che può essere oggi la generazione dei fast foods.
Brody ha concluso sottolineando come in famiglia non sia l’unico artista, la madre, Sylvia Plachy, è pittrice e fotografa. Infatti era presente alla conversazione con al collo la macchina fotografica.