Los Angeles, 18 novembre 2024 – Ridley Scott non si è mai fermato a continuare la storia di un film da lui diretto e diventato un’icona cinematografica come l’originale Alien del 1979.
Nel 2000 viene presentato “Gladiator” interpretato da un attraente e prestante Russel Crowe e diretto da Ridley Scott, film di grande successo. Quasi impensabile, esce sugli schermi “Gladiator2”, il film del quale si è molto scritto e parlato in anticipazione della visione cinematografica diretta da Ridley Scott.
La critica, specialmente, era in attesa di poter mettere a confronto I due film. Comunque siano le critiche, Ridley Scott ha puntato molto sul protagonista, Paul Mescal, attore irlandese ventottenne nella parte di Lucius ed ha scelto bene. L’attore è presente in quasi tutto il film.
Dove effettivamente ha perso le redini Scott, è nei rapporti umani e sociali nei momenti importanti. Probabilmente nel primo” Gradiator” ha lasciato spazio ai sentimenti, nel secondo primeggiano le battaglie, la lotta per il potere.
Lucius, figlio del famoso Gladiatore Maximus (Russel Crowe) lo vediamo nell’ultima sequenza del film originale, da bambino con la madre Lucilla. Viene da lei allontanato a dodici anni da Roma, in Numidia, per paura potesse essere ucciso, con la promessa di evitare chiunque lo cercasse, Lucius perde ogni contatto con la madre.
‘Gladiator 2“ ci presenta Lucius adulto in Numidia, sposato e combattente insieme alla moglie, contro le legioni romane per difendere la Numidia. La moglie muore durante una battaglia.
Sarebbe stato opportuno, all’inizio del film, presentare di Lucius il suo lato umano nel rapporto con la moglie, così’ come poco viene approfondito il suo incontro con la madre in l’aggiunta della poco credibile l’interpretazione dell’attrice, Connie Nielsen, nella parte di Lucilla. Forse la doppiatrice italiana la saprà migliorare.
Uno dei rapporti più umani si crea tra Lucius e Ravi, ex gladiatore ormai libero dedicatosi ad aiutare, come dottore, i combattenti feriti nelle lotte al Colosseo. Sarà lui a mostrare a Lucius le tombe sotterranee dei gladiatori, inclusa quella del famoso Maximus .
Nella lista dei cattivi, Macrinus (Denzel Washington), rappresenta nel film, l’avidità per raggiungere i propri scopi.
Come attento scopritore di talenti da combattimento sceglie Lucius, per la sua rabbia nel saper combattere, che lo distingue tra i prigionieri fatti dai romani dopo la vittoria in Numidia, perciò perfetto da portare a Roma, al Colosseo, ad affrontare anche chi lui vuole eliminare. Supporta il colpo di stato per uccidere i due giovani incapaci imperatori Geta e Caracalla.
In realtà, da buon manipolatore, sa come approfittare di chi gli è necessario per garantirsi il potere e specialmente usare, verità sconosciute, come aver scoperto la vera madre di Lucius.
Nel gran finale Lucius ha la certezza d’aver avuto per padre Maximus e Lucilla come madre. Nell’ultima lotta, Lucius combatte usando le armi paterne intrise di giustizia e portare la pace a Roma.
Tornando vincitore nel Colosseo, cammina sulla terra e si ferma davanti al sangue della madre dove è stata uccisa. Lucios a voce alta dice “ Madre” poi si gira e inginocchiandosi, prende la terra tra le mani, come in un rito usava fare il padre prima di un combattimento, e portandola al cuore dice “ Padre parlami”.
Lucius è solo in quel luogo dove entrambi I genitori sono morti. Lui è l’ultima generazione.