I meriti del Festival di Locarno 2023
Dalla nostra corrispondente da Los Angeles, Stella S.. Suo il servizio fotografico
Los Angeles, 24 agosto 2023 – Questo è il momento per un filmmaker di valutare quali effettivi meriti un festival possa offrire, considerando il crescendo continuo dei Festival nel mondo ed i prodotti cinematografici.
La scelta non è semplice: a quale o quali tra questi festival, inviare il proprio lavoro cinematografico? Sia trattandosi di un documentario, short o lungometraggio, l’accredito ha un costo più o meno alto, senza la certezza d’essere selezionati e presentati ad un pubblico o giuria.
Il Festival di Locarno, per la mia esperienza personale di quasi dieci anni durante i quali ho visto cambiare diversi direttori artistici, posso dire d’averlo visto crescere mantenendo una sua caratteristica lineare d’aprire le porte a molti lavori internazionali di voci sconosciute, offrire nei suoi programmi dall’unicità di Piazza Grande: Concorso Internazionale, Concorsi Cineasti del Presente, Pardi di Domani, Fuori Concorso, Open Doors Screenings, Locarno Kids Screening, Retrospettiva, Conversazioni e altro. Una luce per tutti. Specialmente rispettabile il red carpet esclusivamente preparato per I filmmakers partecipanti al festival.
Non sempre vince il miglior film, ma questo avviene in molti festival , le giurie decidono ed a Locarno per Piazza Grande, vale anche il voto del pubblico.
Il direttore artistico del Festival, Giona A. Nazzaro, ha giocato le sue carte per compensare la mancanza delle stars americane e c’è riuscito bene puntando sui giovani, oggi, più di qualsiasi altra pubblicità, giocano a chi prima invia notizie flash sui social ormai diventati piattaforme di lancio fino all’inverosimile.
La possibilità per il giovane pubblico di partecipare alle Q.A. con i filmmakers ha maggiormente dato loro la via su youtube. Del resto, sono la forza pagante e portante nelle sale cinematografiche agonizzanti.
Nazzaro, per la sua conoscenza ben maturata del cinema, ha puntato il dito sulla piaga odierna ed ecco sul red carpet sfilare lo striscione con la scritta “Woman Life Freedom” (Libertà di Vita alle Donne) retto da filmmakers incluso in prima linea il vincitore del Concorso Internazionale Ali Ahmadzadeh per Mantagheye Bohrani (Critical Zone) affiancato dall’attrice Zar Amid Ebrahimi nel film “Shayda”, scelto per la chiusura del Festival di Locarno.
Al direttore artistico, Nazzaro, abbiamo chiesto un parere spontaneo della 76esima edizione del Festival, ovviamente non poteva che essere positivo ma lo è stato a buon ragione “Bello e ben riuscito per la partecipazione di tanti giovani nelle sale cinematografiche per incontri con professionisti dello spettacolo.” Il film ‘Critical Zone’ di Ahmadzadeh, infatti, ha l’originalità d’esser stato girato nei bassifondi di Teheran riprendendo situazioni anomale di vita di persone, nascondendo la macchina da presa aggirando divieti e ben sappiamo quanti margini di libertà siano concessi. Probabilmente al regista verrà vietato il ritorno a Teheran.
Ci è sembrato meno efficace riguardo alle limitazioni di libertà della donna il film di chiusura “Shayda” diretto da Nora Niasari. Il percorso di sofferenza vissuto durante la causa di divorzio di una donna iraniana poichè affrontato in Australia insieme ad altre donne in un rifugio ben organizzato. Benchè le condizioni simili di mogli con bambini e mariti violenti o possessivi abbiano sottolineato le difficoltà vissute da molte donne in tutto il mondo, per la donna iraniana protagonista la soluzione del divorzio in Australia dal marito iraniano viaggiava su un binario sicuro. Abbiamo domandato a diverse donne spettatrici tra il pubblico il loro parere del film e la risposta è stata la stessa…. Nonostante tutto e sebbene la tristezza, la protagonista poteva anche disporre di libertà, come andare a ballare, che sono vietate in Iran.
Molto più interessante sull’argomento limitazioni alla libertà della donna, il film del 1991 “Not Without My Daughter” con Sally Field. La storia di una donna Americana sposata con un marito iraniano che portandola a far visita ai genitori in Iran, non le è più permesso di tornare in Patria.
Abbiamo chiesto all’uscente Presidente Solari la sensazione nell’ultima serata in carica.” Spero la serata si concluda senza problemi. Mi sentirò alleggerito dalle molte responsabilità avute per 23 anni. Mi mancheranno i miei collaboratori e il sentirsi circondato da tanti giovani ed a tutti dico grazie”.
Sul palco Solari, davanti a l pubblico di Piazza Grande, ha presentato la moglie dicendo “Senza di lei non avrei potuto svolgere il mio lavoro, è stata il mio sostegno sopportando i miei malumori e silenzi, incoraggiandomi nelle difficoltà.”
Abbiamo intervistato la regista di “Touched” Claudia Rorarius, soddisfatta per il premio consegnato all’attrice protagonista del suo film, Isol Halldorudottir. “Ho cercato per cinque anni la possibile interprete della storia, ma non avevo mai incontrato l’attrice adatta. Nel frattempo, come è di routine, mi sono impegnata a cercare i finanziamenti per il mio film, altre fatiche! Comunque ci sono riuscita e sono stata premiata. Improvvisamente mi si è presentata Isol, era perfetta. Avevo finalmente incontrato la protagonista e potevo iniziare il mio film che ha partecipato alla selezione Concorso Cineasti del Presente
Isol ci ha detto “ Mai avrei immaginato non solo di essere scelta come protagonista, non volevo credere a tanta fortuna ma specialmente l’essere stata premiata come migliore attrice protagonista al Locarno film festival. Più di così!!!”
Altra premiata come attrice protagonista è Dimitra Vlagopoulou per la sua interpretazione nel film partecipante alla selezione Concorso Internazionale “Animal”, diretto da Sofia Exarchou. Già l’avevamo segnalata meritevole di un premio.
Selezionati tra mille partecipanti ed incontrati sul red carpet Sarah e Ciaren Diante, gli autori del nuovo del nuovo manifesto del Locarno Film Festival utilizzato nei filmati di presentazioni sullo schermo di Piazza Grande, nei posters e sulle borse della press a Locarno.