Los Angeles, 28 ottobre 2023 – Il film di Martin Scorsese “Killers of the Flower Moon”, presentato anche a Cannes, non batte per tre minuti la lunghezza di “The Irishman” tre ore e 29 minuti film del 2019, sempre diretto da lui.
La sceneggiatura è il risultato del non semplice adattamento dal libro di David Grann, per il merito di un cast impeccabile: Robert De Niro, Leonardo di Caprio, Lily Gladstone e molti altri.
Per la fase tecnica Scorsese si è affidato ai talentuosi collaboratori di fiducia: per il montaggio Thelma Schoonmaker, per la fotografia al direttore Rodrigo Prieto.
Le musiche sono dell’amico, perfetto nell’aver saputo interpretare musicalmente il puzzle del film: Robbie Robertson.
La sceneggiatura è dello stesso Scorsese con Eric Roth.
Il duo De Niro (William Hale) Di Caprio (Ernest Burkhart) interpreta i fili conduttori della storia. Hale è il burattinaio delle azioni necessarie per impadronirsi dei diritti degli Indiani Osage mentre Burkhart è il nipote reduce dalla Prima Guerra Mondiale, burattino diviso tra amore per la moglie Mollie (Lilly Gladstone) e dovere verso I “suggerimenti” dello zio.
Le vicende si sviluppano nel territorio di Osage Nation nel Nord America dove gli Indiani Osage occupavano una parte strategica, collegando le grandi Pianure al fiume Missisipi. Per loro fortuna, benchè portatore di disgrazie, nella loro terra fuoriuscì il petrolio. Essendo gli indiani non avidi nè di potere nè della ricchezza fuoriuscita con quella scoperta, si ritrovarono manipolati e uccisi dai bianchi per ereditare o impossessarsi dei loro beni.
Una lunga serie di omicidi orchestrati dalla famiglia Hale, grazie all’intervento di Mollie, sposata da Burkhart, farà intervenire da Washington l’FBI per scoprirne le cause.
L’interpretazione di De Niro, probabilmente nominato per i prossimi Awards nei quali possiamo includere Di Caprio e la Gladstone.
Di Caprio, quasi irriconoscibile, offre un personaggio intenso, inaspettato, surclassando per interpretazione De Niro, in una parte ben gestita ma simile per espressioni, in diversi altri suoi film.
La Gladstone con una recitazione espressiva, riesce ad esternare con lo sguardo ineguagliabile, le sofferenze, la gioia, il disappunto. I suoi sorrisi esprimono i pensieri del cuore. La semplicità ne sprigiona la bellezza e pur sembrando ingenua, nell’incontro con Burkhart, questi affettuosamente lo soprannomina, Coyote, cacciatrice di soldi.
Un film al quale si ha il piacere di rimanere per lungo tempo per seguire gli eventi dell’ottima saga criminale realmente avvenuta.
Immagini del popolo Osage si trovano nel Smithsonian American Art Museum. Il Film è distribuito dalla Paramount Pictures, Appian Way, Apple TV, Imperative Entertainment, Sikelia Production.
La distribuzione italiana è di 01 Distribution, Leone Film Group.
Il film è nelle sale cinematografiche italiane