Cinema - NEWS FROM HOLLYWOOD by STELLA S.

Kind of a Big Deal (Un Tipo di Grosso Problema)

Dalla nostra corrispondente, Stella S..

Los Angeles, 24 luglio 2024 –  Aver assistito a “Kind of a Big Deal” (Un Tipo di Grosso Problema) all’Easterseals Festival presentato nello studio della Sony Pictures a Los Angeles, significa aver vissuto un’esperienza  indimenticabile essendo i film presentati  in gara, esclusivamente interpretati da persone disabili.
Qui si scopre una realtà esistente, spesso ignorata, di genitori con figli affetti da  handicap, entrambi in grado d’insegnare, con la loro forza di volontà, ad apprezzare la vita .
Il fondatore e presidente del festival,  Nic Novicki, ci ha spiegato:
 “Io sono un piccolo uomo ma ho sempre vissuto questo mio dato di fatto serenamente, nel mio rapporto con chiunque, sorridendo, anzi sono entrato nel mondo del cinema lavorando in film, sceneggiati televisivi, soap opera, vincendo premi. Mi sono perciò impegnato a creare questo Festival “Easterseals Disability Film Challenge” per dare l’opportunità a chi, con qualsiasi disabilità, potersi esprimere come attore.
 In 11 anni, il festival è cresciuto portando sullo schermo la creatività dei suoi partecipanti. Oggi si presenta la selezione dei film in gara con una grande festa, dove si festeggia il sentirsi uniti e supportati da televisioni, giornali e tanta allegria. L’allegria è la nostra forza e la vogliamo comunicare, per dimostrare come tutto sia raggiungibile con la volontà.”
“Kind of a Big Deal” (Un Tipo di Grosso Problema)  è stato  il film selezionato per partecipare alla scelta finale, interpretato da Tony Nelli e Johnny Hatch e diretto da Cristina Cannarella.
Abbiamo chiesto a Rachel Rambaldi di spiegarci il suo ruolo nel film dell‘impatto con la disabilità. 
‘‘Io lavoro come regista e mi occupo anche di produzioni spesso pubblicitarie. Mi ha contattata  Cristina Cannarella, che insieme  al team cinematografico supportati dal produttore, Victor Nelli, sono riusciti a realizzare la sceneggiatura alla quale ho partecipato come co/scrittrice.  Mi è stato chiesto di lavorare sul montaggio di “Kind of a Big Deal” la cui durata non doveva superare i cinque minuti, creando molti problemi ed avendo a disposizione un giorno e mezzo.
L’incontro con ragazzi disabili è entrato nella mia vita all’età di nove anni frequentando Chime, una scuola unica in America,  dove nella classe venivano accettati studenti le cui disabilità variano ed ho scoperto un mondo nuovo che mi ha insegnato ad ascoltare e capire come relazionarmi con Ioro.  Ho imparato la  silent language e oggi non ho abbandonato questo percorso importante per il mio lavoro come regista, aiutandomi a sviluppare la mia sensibilità nel capire più profondamente le espressioni umane. Infatti ho deciso d’insegnare arte, quando posso, incoraggiando molti di questi ragazzi a sentirsi liberi  nel dipingere  le proprie creatività.
Cristina Cannarella si è espressa nei dettagli parlandoci inoltre della sua esperienza di madre “battagliera” per superare ogni difficoltà e garantire al figlio gli aiuti possibili.
”Mio figlio è un caso raro, portatore di disabilità dovuta alla formazione del cromosoma 16 inverso. Sono infermiera specializzata e lavoro su set cinematografici dove necessitano persone come me, per preparare gli attori a interpretare scene come dottori o infermiere in ospedali.
 Sono riuscita, nonostante le difficoltà, a far accettare mio figlio nella classe In una scuola superiore.  I compagni  lo hanno sempre rispettato e aiutato facendolo sentire a suo agio. Per lui, la comunicazione avviene attraverso I PAD, non altro. “Kind of a Big Deal”  è l’unico  film tra quelli selezionati, che presenta due attori il cui dialogo avviene solo attraverso I PAD.  I ragazzi non parlano tra loro e la maggior difficoltà non è stata solo verbale ma fisica. Gli interpreti spesso si rifiutavano di “lavorare” perchè l’autismo è un freno complicato nella personalità di questi ragazzi, frustrando le loro esigenze espressive. Per girare una scena o rifarla, spesso, si è dovuto aspettare molto tempo, in attesa dei loro momenti buoni. Un film difficile da girare, considerando il tempo a disposizione: pochissimi giorni incluso il montaggio. Ci siamo trovati tra tante scene e dover con fatica, specialmente per Rachel, scegliere il meglio del girato, presentando  il montaggio del film  con la durata di soli cinque  minuti.

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