La vita davanti a se ( The Life Ahead) con Sophia Loren

Dalla nostra corrispondente da Los Angeles, Stella S. .

Los Angeles, 20 dicembre 2020 – Diretta dal figlio Edoardo Ponti nel film “La vita davanti a se”, l’icona del cinema italiano internazionale, Sophia Loren, torna a recitare.

L’internazionalità dell’attrice si è verificata anche all’AFI Film Festival nel 2014 avendole assegnato uno speciale tributo.

Durante quella speciale occasione nell’ intervista al TCL Theater, la Loren ha presentato al pubblico il figlio Edoardo Ponti.

Allora, Edoardo era soddisfatto per averla diretta nella “Voce Umana” di Cocteau, sogno irrealizzato della Loren, cavallo di battaglia irripetibile di Anna Magnani.

La vita davanti a se” (The Life Ahead) è una storia adattata dal romanzo omonimo di Romain Gary.

Ponti, nel film, dimostra una maturità alla regia nell’aver saputo riadattare la storia nella scelta dei luoghi e interpreti, specialmente la scelta dell’esordiente Ibrahima, nella parte di Momò.

Le vicende, originariamente vissute in una Parigi nel quartiere di Belleville dove, Madame Rosà, un’anziana ex prostituta ebrea sopravvissuta ai campo di concentramento di Auschwitz.

Madame Rosà aiuta a crescere figli di prostitute alle quali la legge vieta di tenerli con se.

Momò rappresenta una situazione anomala nella vita di Madame, è musulmano e dei genitori non si ha traccia.

Nel film Madame Rosà, Sophia Loren, ospita bambini abbandonati ricevendo qualche aiuto economico, non intende prendere in affido Momò.

Momò, era stato portato da Madame Rosà, dal dott. Cohen per consegnarle, con scuse, i candelabri che le aveva rubato al mercato, facendola cadere.

Il ragazzino è difficile da gestire essendo ribelle alle regole, rifiuta d’ imparare l’ebraico, crea disordini nella pseudo famiglia di Rosà.

Rosà, estenuata, vorrebbe riportarlo all’associazione, considerandolo “bacato in testa” e scoprendo che spaccia la droga.

Ma Momò, riconoscendo i suoi errori, rimane e saprà ricambiare l’ospitalità e la pazienza di Rosà, rimanendole vicino nella malattia.

Il film, girato nella Bari popolare, presenta la sensibilità alla regia di Ponti capace di sottolineare con l’immagine, ottimi passaggi emotive firmando un buon film.

In particolare, Ponti ha saputo presentare le qualità espressive dell’ottimo giovane attore Ibrahima, per la prima volta sullo schermo.

La Loren, poco credibile come ebrea, ha comunque momenti apprezzabili dove prevalgono le sue indiscutibili qualità di attrice.

La canzone “Io si” è di Laura Pausini. Il film è distribuito da Netflix.

 

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