“Logan” e la nuova generazione dei mutanti

dalla nostra corrispondente da Los Angeles, Stella S.
Los Angeles, 5 marzo 2017 – Il regista e sceneggiatore James Mangold ha firmato l’ultimo capitolo della saga di Wolverine, l’ eroe dei Marvel  Comic books,  presumendo l’inizio della nuova generazione di giovani mutanti.
Dal 2000 Hugh Jackman  in 10 film ha vissuto la parte di Wolverine.  Jackman aveva collaborato con Mangold nella scenggiatura di “The Wolverine” uscito nel 2013, per aggiungere una leggera umanità al personaggio ora perfezionata in “Logan”, uscente di scena con un atto di umana generosità.
Il film sarà decisamente apprezzato dai fans della saga pur trascinando la storia con aggiunte d’inseguimenti e ripetitivi scontri a sangue, parte comunque essenziale della violenza del film, al quale si aggiunge il personaggio di Laura  interpretato da Dafne Keen, la promettente  giovane e nuova attrice.
La Twenty Century Fox si aspetta un successo di Boxoffice all’uscita del film in questo weekend.
È quasi difficile credere come dal personaggio di Leopold, interpretato da Jacmman in  ‘Kate & Leopold‘ del 2001, sempre diretto da Mangold, sia ora  nella pelle di Logan.
Il film ci propone un Wolverine ormai ritirato ad una vita dalla quale il passato è stato cancellato. Logan è l’ultimo dei mutanti costretto a   mantenersi come “Taxi driver” oggi meglio descritto come “Uber driver” usando parte del guadagno per ottenere  medicine al mercato nero necessarie al Professor X (Patrick Stewart) paralitico, anziano, malato e soggetto ad attacchi epilettici devastanti  anche per chi gli è vicino. Insieme a Caliban, si sono rifugiati in un luogo abbandonato nel deserto, dove passa una ferrovia. 
Logan viene contattato come Wolverine da una donna mentre è in attesa di una cliente che partecipa ad un funerale. Evitando le richieste della donna terrorizzata per un pericolo imminente, Logan apre la portiera alla cliente riparandola dalla pioggia a dirotto ed  ignorando la donna supplicante aiuto.  Purtroppo l’identità  di Logan non è sfuggita a Donald Pierce (Boyd Holbrook) un criminale di cibernetica  e chiede il suo aiuto per trovare qualcosa a lui necessaria, lasciandogli il suo biglietto da visita per essere contattato nel caso trovasse quanto richiestogli.
In una seconda ed imprevedibile occasione, incontra nuovamente la donna che gli aveva chiesto aiuto al cimitero e che gli rinnova la richiesta di aiuto. Offrendogli un alto compenso, gli chiede di accompagnare lei e sua figlia Laura,  in un luogo sicuro, chiamato Eden. Alle insistenze della donna e al compenso elevato offertogli, decide di accettare la richiesta e ritorna a recuperarle. Troverà la donna assassinata ma la ragazzina viva. Decide di portarla  nel suo rifugio dove scoprirà che Laura è una mutante,  esattamente con le sue stesse lame alle mani e ai piedi. Qui inizierà una rocambolesca fuga,  poichè braccati dal gruppo capitanato da Pierce che vuole la ragazzina che fa parte di un gruppo di mutanti manipolati per diventare dei disumani  super-combattenti ma riusciti a fuggire grazie all’aiuto della donna incontrata da Logan, risultata in realtà, un’infermiera nel centro dove i giovanissimi mutanti sono sottoposti ad esperimenti dal dott. Zander Rice (Richard E. Grant)
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Le scene di battaglie tra spari, sangue, tagli di teste e lame infilzate, sono la parte viva del film nelle quali la scatenata Laura usa le sue lame con forza e determinazione, da degna “figlia” di Wolverine.
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