Los Angeles, 23 dicembre 2016 – “Passengers”, thriller di fantascienza diretto da Morten Tyldum (thriller di spionaggio “Imitation Game”), ci porta a seguire il rapporto inusuale per una coppia poichè nato in una nave spaziale. Tyldum intende riagganciare l’inimmaginabile dell’avventura nello spazio, vista in film recenti, riuscendo a presentare sequenze inaspettate.
La storia è di Jon Spaihts e inizia nella nave spaziale Avalon in viaggio verso una colonia interplanetaria chiamata Homeland II, dove si accolgono persone stanche della situazione di vita sulla terra e in cerca di un futuro diverso.
La nave spaziale inimmaginabilmente e tecnologicamente organizzata, ospita 255 persone dell’equipaggio e 5.000 passeggeri volontari, ibernati, per il viaggio dalla durata di 120 anni.
Come da protocollo, un guasto nella perfetta tecnologia dovuto ad uno scontro con un enorme meteorite, rianima Jim Preston (Pratt) ingegnere meccanico. Inizialmente, Jim è distratto nella nave spaziale dai dispositivi messi a disposizione per i passeggeri: una piscina olimpionica con vista nello spazio, cinema, discoteca con un danzatore da imitare, divertendosi, bar con a disposizione il barista Arthur (Michael Sheen), possibilità di passeggiare nello spazio con tanto di tuta spaziale. Molte scene ci ricollegano al film “Gravity”.Jim ha come unico compagno, l’androide Artur, in un viaggio verso una meta che Jim non potrà raggiungere dovendo passare ancora 90 anni prima della destinazione finale.
Ma Artur svela la verità ad Aurora che scopre così di essere stata risvegliata da Jim per il proprio piacere, togliendole così la vita e la possibilità di raggiungere il proprio sogno. Un atto d’egoismo che è anche una condanna a morte.
“Passengers” presenta alcune scene drammatiche molto interessanti, come l’effetto mancanza di gravità nell’acqua della piscina.
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Ottimi gli effetti speciali, il set design, gli abiti indossati dalla Lawrence.
Il film è retto da Pratt e Lawrence, i due attori più seguiti di Hollywood.