Orgogliosamente “scozzese” di Edimburgo, Connery ha in comune con Eastwood un talento che col passare degli anni si è sempre migliorato venendo meno all’iniziale marchio di attore mono-ruolo.
Si perché come per l’americano nel ruolo del “pistolero senza nome” o dell’ispettore “Callaghan”, Connery rischiava di rimanere prigioniero dopo ben cinque film su James Bond del suo personaggio, peraltro interpretato sempre con sagacia ed ironia come da più parti riconosciuto.
Parecchie le pellicole che nel proseguio della carriera hanno certificato la maturazione di Connery come ‘Highlander’, ‘Il nome della rosa’, entrambe del 1986, ‘Gli Intoccabili’ che gli valse l’Oscar come attore non protagonista nel ’87, ‘La casa Russia’ e ‘Caccia a Ottobre Rosso’ del ’90.
A nostro modesto avviso però il film che forse l’ha inizialmente sdoganato è stato ‘I Cospiratori’ del 1970, dove interpretando un minatore irlandese lottava contro le istituzioni che non volevano riconoscere i diritti e le condizioni disumane della categoria dando una profonda interpretazione alla sua parte che non era mai emersa nelle avventure di Bond.
Dicevamo orgogliosamente scozzese senza però mai debordare in atteggiamenti di discredito verso l’Inghilterra ed è paradossale ed incredibile che la Regina Elisabetta lo abbia insignito del titolo di Baronetto, ad uno “scozzese”!
Sir Sean Connery si è ritirato dalle scene nel 2006 e si sta serenamente godendo la sua fascinosa vecchiaia trovando il modo, l’anno passato, di sostenere il movimento per l’indipendenza della Scozia.
Chiudendo il parallelo con Eastwood diciamo che più invecchiavano e più miglioravano, come il buon vino, o forse come il…..whisky!