Manifestazione per la Difesa dello Spettacolo dal Vivo
Lunedì 26 ottobre 2015 ore 11 – Teatro Quirino Roma
Roma, 19 ottobre – Una Nazione che non sa tutelare la propria cultura, che non le conferisce il meritato ruolo di forza trainante, finisce con l’impoverire se stessa in modo drammatico. Lo spettacolo dal vivo nelle sue diverse articolazioni( teatro, concerti, circhi, bande, etc) è il cuore pulsante chiamato a testimoniarne il valore. Per contro, la superficialità, quando non l’indifferenza, con la quale si adottano tagli e decurtazioni agli indispensabili contributi statali testimoniano nella realtà di oggi l’ingigantirsi di un rischio che metterebbe in forse la vita stessa di molti organismi culturali. Giustamente preoccupati dalle gravi prospettive aperte dalle inadempienze, molti operatori del settore hanno indetto una Manifestazione Nazionale per la Difesa dello Spettacolo dal vivo per lunedì 26 ottobre alle ore 11 al Teatro Quirino. Con l’occasione si farà il punto sulla situazione di stallo istituzionale e amministrativo creata dalla distorta applicazione dei criteri attuativi del D.M. 1 Luglio 2014, attraverso il quale il MiBACT intendeva razionalizzare il sostegno alle attività di Spettacolo dal Vivo, che rischia di mettere fine a centinaia di organismi che sono stati l’ossatura del sistema culturale italiano.
Le imprese e gli operatori del settore sono l’asse portante di questo sistema culturale e la storicità che li contraddistingue dovrebbe essere, come ribadisce la legge “Valore cultura” del 7 Ottobre 2013, una grande ricchezza e un indicatore di validità organizzativa e di qualità professionale, non un fattore negativo, un parametro per la rottamazione.
Il giudizio qualitativo formulato dalle Commissioni Consultive che hanno valutato le candidature è servito unicamente come strumento utile a modificare e “aggiustare”, in alcuni casi mitigandolo e in altri aggravandolo, il risultato del computo algebrico affidato ad algoritmi e parametri “certi” che l’Amministrazione ha impiegato per ridistribuire le risorse. Ciò ha trasformato uno strumento che voleva essere razionalizzatore nel suo opposto,violando gravemente lo spirito e il dettato stesso del Decreto.
Realtà che per decenni lo Stato ha sostenuto sono state giudicate, quest’anno, decisamente scadenti dalla stessa Commissione Tecnica che le ha valutate positivamente l’anno passato. Imprese sovvenzionate per molti anni, e che in base a una legittima aspettativa hanno già sostenuto costi gravosi, sono state escluse per “indegnità”. Direttori Artistici di chiara fama sono stati inspiegabilmente considerati poco meritevoli.
La verità, probabilmente, è che non c’erano risorse sufficienti a sostenere tutti gli operatori del settore seguendo i criteri matematici impostati dal D.M. perché evidentemente i totali del sistema erano troppo alti.
Ma non può essere il sacrificio di alcuni lo strumento con cui si dimostra che il sistema previsto dal decreto funziona e che i conti tornano. Chi opera nelle associazioni teatrali e musicali lo fa per amore dell’Arte e per diffondere la Cultura in tutto il Paese.
Ognuno di noi sa che i fondi assegnati a queste istituzioni sono moltiplicatori di crescita, ognuno di noi è al corrente dei numerosissimi ricorsi al Tar tra Musica e Prosa, delle dimissioni di un componente della Commissione Musica e delle interrogazioni parlamentari al Ministro.
Tutto il mondo dello Spettacolo dal Vivo è in subbuglio: per la Prosa dai Teatri Stabili ai Circuiti regionali alla Sperimentazione, per la Musica dalla Concertistica ai Festival, dai Complessi Strumentali alla Promozione, ai Cori e alle Bande e ancora la Danza, i Circhi e lo spettacolo viaggiante. Tutti, sia enti finanziati che non, sia chi è stato penalizzato che chi è stato privilegiato dal nuovo Decreto, sono invitati a partecipare attivamente.