dalla nostra corrispondente da Los Angeles, Maristella Santambrogio
Il film racconta in modo divertente la straordinaria esperienza di un gruppo di anziani catapultati nel mondo di Internet con la guida di giovani cyber.
L’idea di “Cyber-Seniors”, è venuta a Saffron Cassaday, regista canadese, seguendo le sorelle minori impegnate in un programma scolastico dedicato agli anziani.
“Anch’io ho scoperto un mondo che ancora non mi appartiene dove c’è molto da imparare” – ci spiega Cassaday – “Per i giovani, i genitori appartengono ad un mondo “antico” quindi con i propri nonni maggiormente non usano la pazienza ne comprensione. Se i giovani vengono messi a fianco di un senior dell’età di 80 o 90 anni per insegnare ad entrare nel loro mondo attraverso internet, il rapporto cambia , nasce un ponte di reciproca stima. Assistiamo al più interessante ‘divario generazionale’ nella storia, dovuta alla tecnologia che separa le generazioni.”
Ho notato nel film, le espressioni divertite di questi ragazzi stupiti nel costatare come un anziano non avesse idea di cosa fosse Facebook. E Cassaday:”Infatti la reazione iniziale dei giovani è quella d’avere davanti un alieno che risponde loro: quando avrete 90 anni capirete, se ci arriverete, che è più difficile andare passo a passo con le novità. I ragazzi istruttori iniziano a sviluppare la pazienza sia per non far sentire l’anziano frustrato davanti ad un computer e stimolarlo ad imparare . A volte ricevono qualche lezione dall’anziano che li fa sentire meno in cattedra , come la ragazza ammonita da Barbara, novantenne, perchè non educata musicalmente. Comunque, una volta imboccata la strada in internet per comunicare attraverso e-mail o Facebook con figli e nipoti , per l’anziano inizia un’ esperienza piacevole. Shura di 89anni decide di girare un video per insegnare a preparare un sandwich con formaggio grigliato da inserire in You Tube. Nasce così la competizione tra i partecipanti seniors per i migliori video. L’amicizia che si è creata tra i giovani e gli anziani ha finalizzato non tanto il risultato dell’esperimento quanto un rapporto nato tra loro . Uno dei giovani ha detto ” Ora vedo questi anziani come persone simili a me non fuori dal mio mondo”
Quanto tempo è stato necessario per completare il progetto?” “Ho impiegato 10 mesi per le riprese , un anno per montare il film che apre a Los Angeles, New York e Toronto” ed il regista ci conclude così la sua intervista.