‘East Side Sushi’ dove la cucina giapponese trova un tocco messicano – VIDEO – INTERVISTA ESCLUSIVA

Dalla nostra corrispondente da Los Angeles, Maristella Santambrogio

‘East Side Sushi’ film superpremiato non solo è  originale, ben  scritto e diretto da Anthony Lucero ma  è speciale l’interpretazione di Diana Elizabeth Torres da noi intervistata.

Los Angeles, 22 ottobre – La tua interpretazione è naturale e spontanea,  hai seguito dei corsi di recitazione per diventare attrice?
Grazie! Si, ho frequentato il prestigioso conservatorio di recitazione in Messico City, CasAzul, seguendo il programma di 3 anni consecutivi, con un training intensivo concentrato sul teatro.  La regia di Anthony mi ha aiutata molto a trovare il giusto tono per adeguarlo alla macchina da presa. Inoltre ho avuto dei partners nelle mie scene meravigliosi, ottimi  attori professionisti. È stata una creazione di gruppo.
Che cos’hai imparato lavorando in questo film?
Lavorando sul  set: La creatività è più importante del guadagno, per risolvere problemi creativi sul posto sono necessarie sia  concentrazione , cooperazione e adattabilità.
Nel film : Ho messo me stessa prima di tutto, per essere il più possibile sincera e proteggere i miei sogni, per aprire la mia mente a nuove possibilità, culture e trovare i mezzi per sentirsi uniti e anzichè separati.
 
Per una giovane attrice è difficile trovare un ruolo che accelleri la carriera?
Ci si sono parecchi  ruoli e storie per donne di 20 anni più che per quarantenni  ma non sono necessariamente storie che vorrei interpretare. Le donne subiscono  più pressione  dovuta al fatto dell’età  che avanza rispetto agli uomini ai quali questo problema  disturba meno. Questo fatto limita i nostri ruoli femminili. Inoltre i  personaggi nei film tendono a gravitare più verso protagonisti  maschili che sono ampiamente sessualizzati. Noi attrici, nei film interpretiamo donne  in relazione a una società che si riduce con abitudini riduttive per il mondo femminile. Se si  applicasse il Test di Bechdel ai film come si fa in teatro, si potrebbe capire cosa intendo.Se i film o la televisione offrissero più ruoli femminili da protagoniste forse l’industria  dello spettacolo capirebbe quanto si attirerebbe maggiormente l’attenzione del pubblico per la capacità della donna di creare un’audience.
 
Quando scegli una sceneggiatura pensi all’impatto che il tuo personaggio potrebbe creare sul pubblico? Specialmente sui giovani?
Per me, lo script deve avere un messaggio, qualcosa che mi fa sentire collegata ad esso, o far fremere la mia pelle… Deve essere allineato  con qualcosa in cui credo, che esalti l’umanità in qualche modo, soprattutto le donne. Non sempre baso le mie decisioni seguendo questi parametri … ma cerco di farlo. Forse perché ho fatto teatro sono più propensa a seguire  storie collegate ad aiutare e fanno sentire bene, mentre seiseduto e le guardie quando te ne vai hai la sensazione di sentirti diverso. Prima, non ci pensavo, ma quando si vede che le ragazze giovani ti imitano, si prova un senso di responsabilità. Noi, come artisti stiamo educando che si voglia o no …Cosa stiamo dicendo a giovani ragazzi o ragazze? Noi stiamo insegnando loro a sognare, per cambiare le cose e aspirare a qualcosa di più…
 
In questo film il tuo personaggio è molto positivo, determinato alla ricerca di soddisfazioni nella vita quotidiana. Ti sei sentita d’aver qualcosa in comune?
Naturalmente! Io sono testarda, passionale, mi piace capire le cose  e mi piacciono le sfide… Se vogliamo fare la differenza, dobbiamo esporci per quel che vogliamo e credere in noi stessi, di fare  cose per amore e passione. Questo è qualcosa che ho imparato da mio padre, lui ama il suo lavoro così sono cresciuta con l’idea di fare ciò che mi rende felice mi soddisfa e  il denaro ne è la conseguenza… una ricompensa per aver fatto quello che mi piace. Tutti noi meritiamo di essere felici e vivere appieno il nostro potenziale,  perché, se lo vogliamo intensamente,   siamo fortunati di poterlo fare in questo mondo.
 

VIDEO

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