“Bon anniversaire” Faccia d’angelo!
Roma, 8 novembre 2015 – Curiosa coincidenza quest’anno 2015 per alcune ricorrenze a cifra tonda o comunque significative nel mondo dello spettacolo. Dopo gli “85” ( anni ) dei due mostri Eastwood e Connery ecco gli “80” di un’icona francese e non solo: Alain Delon.
Come gran parte della sua generazione Delon ha rappresentato tutto il meglio, e non, di una professione che ha fabbricato i suoi miti e non necessariamente di appartenenza americana. Leggendaria la sua rivalità con l’altra stella del suo periodo il connazionale Jean Paul Belmondo da cui però non si è mai sentito condizionato, andando avanti per la sua strada cercando di non rimanere stereotipato su ruoli pre-definiti.
In questo senso molto gli ha giovato l’esperienza col cinema italiano e significativamente con Luchino Visconti che nel 1960, a venticinque anni, lo sceglie per uno dei capolavori della cinematografia internazionale “Rocco e i suoi fratelli”, bissato quattro anni dopo dal “Gattopardo” dove è protagonista di un sensuale ballo con Claudia Cardinale.
Sul finire degli anni ’60 “Faccia d’angelo” comincia ad interpretare ruoli maggiormente di azione come “Il clan dei Siciliani”, “Borsalino” e “Mr.Klein” non rinunciando comunque al ruolo di “tombeur de femme” dovuto all’inevitabile fascino esercitato soprattutto nel privato.
A nostro modesto avviso riteniamo che il suo miglior film sia stato “I senza nome”, un classico noir francese del 1970 dove ribatte colpo su colpo la bravura di altri grandissimi come Montand e Volontè, oltre ad un sottovalutato “Due contro la città” del ’73 dove rivaleggia alla grande con Jean Gabin.
Nel proseguio della sua carriera ed in concomitanza della separazione dalla sua ultima compagna, Alain Delon denuncia la sua lotta contro la depressione, male comune di parecchi grandi attori come i nostri Tognazzi e Gassman.
E’ sempre molto difficile far capire ai giovani, specialmente in questi tempi, la grandezza di un protagonista di 30/40 anni fa, sia esso sportivo o del mondo dello spettacolo. Si ha sempre la sgradevole sensazione che possano percepire, i giovani, che i vecchi tempi siano stati i migliori. Noi non cadiamo in questi piccoli incidenti di percorso, però ci piace raccontare che taluni personaggi, come il nostro Delon, sono stati dei grandi e rivedere alcuni dei loro films non drogati da assurdi effetti speciali un tanto al chilo bè è tanta roba, il vero ed ineguagliabile cinema d’autore.