50 gli appuntamenti in programma – per tutti i gusti e per un pubblico di tutte le età – fra musica, danza, teatro musicale, in luoghi dislocati per l’intera città come il Teatro Olimpico, Teatro Argentina, Sala Casella e la Sala Affreschi: questa in estrema sintesi la stagione 2017-18 della Filarmonica Romana, la 197° dalla sua fondazione. Il magnifico viaggio nella musica della Filarmonica inizia il 15 ottobre, con il giovane e quotato pianista Gabriele Carcano, che si esibirà nella seconda parte del ciclo “Beethovenklavier”, che nell’autunno 2016 aveva permesso di ascoltare l’esecuzione integrale delle 32 Sonate per pianoforte. Carcano sarà capofila di una nuova generazione di artisti italiani, Alessandro Taverna Bruno Mereu e Ludovica Vincenti, Mariangela Vacatello, Giuseppe Andaloro e il giovane Filippo Gorini. Gli artisti, coordinati da Andrea Lucchesini, partecipano ad un nuovo progetto della Filarmonica, in collaborazione con le più prestigiose scuole e accademie di musica in Italia: la Scuola di Musica di Fiesole, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola e l’Accademia di Musica di Pinerolo. Ogni performance sarà caratterizzata dall’esecuzione di un brano di un compositore italiano d’oggi (Nicola Campogrande, Michele dall’Ongaro, Matteo Manzitti Marco Momi).
Il ventaglio di proposte ha due momenti culminanti e molto attesi: la prima italiana del “Don Giovanni di Mozart secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio” (da giovedì 9 novembre), una co-produzione Accademia Filarmonica Romana e Festival Les Nuits de Fourvière di Lione. Uno spettacolo che trasferisce i luoghi deputati in una sala da ballo, una sorta di Cotton Club anni ’20, dove l’eros e la seduzione sono affidati ad un Don Giovanni jazz al femminile, Petra Magoni, che fa rivivere Cab Calloway, e ai variopinti colori musicali di un’orchestra che sa coniugare i ritmi della salsa e del flamenco, la tecno e la lirica, il blues e il tango, fino alle esotiche sonorità arabe, indiane e africane, e al reggae. Sul palcoscenico i protagonisti ormai ben noti dei repertori dell’Orchestra, come Mama Marjas (protagonista di “Carmen secondo dell’Orchestra di Piazza Vittorio”), Hersi Matmuja, Evandro Dos Reis, Omar Lopez Valle, Houcine Ataa. Lo spettacolo, anticipano i registi Andrea Renzi e Mario Tronco, è un’operazione diversa rispetto a quella già apprezzata di una Carmen.
Altra graditissima consuetudine: il ritorno di Moses Pendleton con “W Momix Forever”, messo a punto per festeggiare i 35 anni della sua compagnia di atleti e illusionisti, capaci in virtù di non comuni doti fisiche e di una tecnica raffinata di ricreare un mondo fantastico e meraviglioso. La danza ha sempre avuto un palcoscenico privilegiato nel calendario della Filarmonica, che offre al pubblico l’Ottavo Festival Internazionale in quattro lavori e stili, dalla “Carmen” di Amedeo Amodio, con il primo ballerino dell’Opera di Vienna Davide Dato, a “Mediterranea”, la coreografia più rappresentata di Mauro Bigonzetti, in scena ormai da 25 anni. Due momenti aperti al folklore saranno poi quelli dei danzatori del Zigana Clan, con “Notte Tzigana” ispirata al mondo zingaro e il flamenco di Pastora Galván in “Pastora baile”.
Tra gli appuntamenti più interessanti del calendario, il ritorno dopo venti anni del fuoriclasse Maxim Vengerov, a chiusura della rassegna di musica da camera al Teatro Argentina: un ciclo di sette concerti, fra i quali la rarità barocca di “La sete di Christo” (1683) oratorio di Bernardo Pasquini, interpretato dal Concerto Romano diretto da Alessandro Quarta. Altre tappe, il recital della pianista Katia Buniatishvili, il concerto di Sol Gabetta e del pianista Bertrand Chamayou. Una curiosità: il famoso jazzista Enrico Pieranunzi sarà impegnato in un inedito incontro con le Sonate di Domenico Scarlatti. E ancora il barocco ritorna con il Concerto de’ Cavalieri, mentre Peppe Servillo e la Roma Sinfonietta, diretta da Fabio Maestri, offriranno “ l’Histoire du soldat”di Stravinskij.
Fra i progetti che saldano in un unicum musica e letteratura: il “ Focus Baudelaire”, cinque concerti sulla lettura de “I fiori del male” con Nicola Muschitiello e il pianoforte di Roberto Prosseda. Ancora musica da camera per la “Prospettiva Debussy”, sei appuntamenti in Sala Casella la domenica pomeriggio, nel centenario della morte del compositore francese, in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Con “Costellazione K”, la Filarmonica offre un omaggio a György Kurtág, per i suoi novant’anni, tappa di “Assoli”, rassegna di musica contemporanea che torna per il terzo anno, a cura di Imago Sonora, giovani solisti di un ensemble in residenza della Filarmonica.
“Il jazz e i suoi strumenti” sono chiamati i quattro concerti dedicati alla batteria di Roberto Gatto, al sassofono e alla fisarmonica di Maurizio Giammarco e al contrabbasso di Gianni Coscia.
Un’attenzione particolare è dedicata dalla Filarmonica ai giovani per i quali, il nuovo direttore artistico Matteo D’Amico, che ha firmato la stagione, ha pensato una serie di iniziative, fra le quali un’ edizione del “Rome Fortepiano International Competition – Muzio Clementi Prize”, il curioso“Allegro Capriccioso”, dedicato ai bambini da 0 a 3 anni in collaborazione con docenti AIGAM, e una edizione della Carmen di Bizet elaborata dai ragazzi, una coproduzione dell’Aslico e di Bregenz Festival.
Per informazioni anche sulle differenti agevolazioni messe in atto consultare il sito www.filarmonicaromana.org.