Scopre la sua passione per il canto, mentre giovanissimo lavorava ai Mercati Generali, all’Ostiense.
Nel 1962, partecipa al “Cantagiro” dove si piazza terzo, alle spalle dei big Celentano e Don Backy. Gli si apre così il portone per diventare il ‘Serenante’ nella prima edizione del celebre “Rugantino” di Garinei e Giovannini dove miete consensi con “Ciumachella de Trastevere”.
Da li, una serie di successi, tra cui l’indimenticabile “Cento Campane” sigla dello sceneggiato “Il segno del comando”.
Nel 1968, in via dei salumi, ovviamente a Trastevere, nella ex bottega di un fabbro dove come diceva Lando, avevano anche girato alcune scene di La ciociara, corona il suo sogno ed apre un teatro tutto suo, il ‘Puff’, da tempo gestito dal figlio Francesco. Li, ogni sera, c’era musica, canzoni e cucina romana. A farsi le ossa, anche Enrico Montesano, Leo Gullotta, Lino Banfi, Gianfranco D’Angelo e Maurizio Mattioli, insieme a tanti altri nomi dello spettacolo.
Così, dopo una lunga malattia, il grande tifoso romanista che aveva inciso ed interpretato l’inno ‘Forza Roma Forza Lupi”, ha abbandonato la vita terrena per continuare a cantare in romanesco nell’aldilà, insieme a Claudio Villa e Gigi Sabani.