Fred Buscaglione: il Mito.

Ricordo di una leggenda dello spettacolo degli anni '50.

Roma, 3 febbraio 2025

 

“Muore un dolce sogno, nato troppo in fretta, io me ne vado amore e spengo questa sigaretta”.

Sono i versi finali di una delle ultime canzoni del grande Fred Buscaglione, scritta nel 1959, scomparso sessantacinque anni fa, oggi, a Roma.

Torinese, classe 1921, Fred, all’anagrafe Ferdinando, rivoluziona la canzone italiana degli anni ’50 che nella maggior parte dei casi univa una lenta melodia con la scontata rima cuore/amore.

Buscaglione crea un personaggio sulla scorta dei noir americani, facendosi crescere un paio di baffetti alla Clark Gable, presentandosi sulle scene con un doppiopetto gessato e cappello a larghe falde.

Diventa uno degli uomini di spettacolo più richiesti, sia come cantante che come uomo di pubblicità ed attore.

Il ruolo è quello del simpatico spaccone, in un’attività frenetica tra registrazioni musicali pomeridiane e frequentazioni serali nei maggiori night fin quasi all’alba.

Artista poliedrico suonava con egregia maestria vari strumenti, pianoforte, violino, tromba, che esibiva nelle partecipazioni cinematografiche tutte concentrate nell’anno 1959.

Nella produzione dei 45 giri spiccano “Eri piccola così” del 1958, “Guarda che luna”, “Criminalmente bella”, “Che notte”, tutte del 1959, con quest’ultima inserita nel film “Noi duri” con il refrain: <Che notte quella notte! / Se ci penso mi sento le ossa rotte>.

Alle ore 6,20 di mercoledì 3 febbraio 1960 Buscaglione, mentre la città comincia pigramente a destarsi, sta andando a dormire dopo un’ennesima notte di lavoro.

Cena nei pressi di Via Margutta e successivamente raggiunge alcuni amici in un locale, indugiando sull’orario complice anche la sua personale situazione da separato della moglie Fatima.

Verso le ore 6 Buscaglione si mette al volante della sua vistosa americana Ford Thunderbird rosa-shocking e a velocità sostenuta corre verso i Parioli, direzione Viale Aldrovandi.

Un camion carico di blocchi di tufo sopraggiunge ed irrompe dalla sua destra e Fred, nel tentativo di evitarlo, cerca di precederlo in una manovra spericolata che però non gli riesce.

Buscaglione è accasciato sul volante, come in più di un’occasione era riverso in alcune scene cinematografiche colpito dalle pallottole delle sue “bambole”.

Il film “Noi duri”, con Scilla Gabel, Paolo Panelli e la partecipazione di Totò, uscirà postumo qualche mese dopo.

Fred Buscaglione entra così nel mito, in una nefasta prosecuzione di un inizio maledetto del 1960 che un mese prima, il 2 gennaio, vide l’inattesa scomparsa della leggenda Fausto Coppi.

Fred Buscaglione, un uomo che viveva di notte e che l’alba non la vedeva mai.

Se non per sbaglio…

 

 

FOTO:  Fred Buscaglione  “La Gazzetta del sud”.

 

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