Ricordando Rino Getano: “Mio fratello è figlio unico”
Direttore
Roma, 16 giugno – Nel recente ricordo della scomparsa di Rino Gaetano, trentacinque anni dal 2 giugno del 1981,mi è tornato in mente il modo singolare di come ho scoperto il talento del cantautore calabrese.
Il calcio, guarda caso, è stato il gancio perché in un assolato pomeriggio del ’76 cercando di studiare alcuni pesanti passi di diritto privato, nel tentativo successivamente abortito di proseguire l’università nella facoltà di Economia e Commercio, avevo la radio accesa e distrattamente l’ascoltavo.
Ad un tratto mi colpì la voce roca di un cantante mai sentito prima, ma ancor di più rimasi folgorato da una strofa che diceva: “mio fratello è figlio unico perché è convinto che Chinaglia non può passare al Frosinone”! Perbacco, si parlava di Giorgione il mio idolo adolescenziale e quindi prestai attenzione al seguito della canzone trovandola inconsueta per i tempi, anche se ormai nella canzone italiana era tramontato il perbenismo e la facile rima delle canzoni d’amore.
Millenovecentosettantasei, quarant’anni fa il testo di questo brano mi rimase impresso per la contemporaneità tra solitudine, mio fratello è figlio unico, ed il paradosso delle sue strofe come “mio fratello è figlio unico perché non ha mai criticato un film senza prima vederlo” oppure “perché è convinto che nell’amaro benedettino non sta il segreto della felicità”; a suo modo un canto quasi disperato che Rino Gaetano propose al pubblico chiudendo il brano con un accorato “e ti amo Mario”.
Il dato assoluto nel tempo è stata la vena ironica, pungente e dissacrante di Gaetano, ma credo che la canzone in esame ha rappresentato un primo crack, un inciso verso il disagio di una persona normale fuori da qualsiasi luogo comune, senza vittimismi, assolutamente anticonvenzionale.
A risentirla oggi questa canzone ha un aspetto curioso per il fatto che il Frosinone ha addirittura partecipato al massimo campionato di serie A, impensabile nel ’76, e poi ha ispirato un film di Daniele Luchetti nel 2007, con protagonisti due fratelli, Scamarcio e Germano, uno di destra e l’altro di sinistra.
A proposito di figlio…..unico!
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Testo – Mio fratello è figlio unico
Mio fratello è figlio unico perche’ non ha mai trovato il coraggio di operarsi al fegato e non ha mai pagato per fare l’amore e non ha mai vinto un premio aziendale e non ha mai viaggiato in seconda classe sul rapido Taranto-Ancona e non ha mai criticato un film senza prima prima vederlo mio fratello e’ figlio unico perche’ e’ convinto che Chinaglia non puo’ passare al Frosinone perche’ e convinto che nell’amaro benedettino non sta’ il segreto della felicita’ perche’ e’ convinto che anche chi non legge Freud puo’ vivere cent’anni perche’ e’ convinto che esistono ancora gli sfruttati malpagati e frustrati mio fratello e’ figlio unico sfruttato represso calpestato odiato e ti amo Mario mio fratello e’ figlio unico deriso frustrato picchiato derubato e ti amo Mario mio fratello e’ figlio unico dimagrito declassato sottomesso disgregato e ti amo Mario mio fratello e’ figlio unico frustato frustrato derubato sottomesso e ti amo Mario mio fratello e’ figlio unico deriso declassato frustrato dimagrito e ti amo Mario mio fratello e’ figlio unico malpagato derubato deriso disgregato e ti amo Mario