Roma, 9 febbraio 2023.
La ricorrenza.
Cinquantacinque anni fa, oggi, esce in Italia Gangster Story, diretto da Arthur Penn, che racconta la storia vera di Bonnie e Clyde coppia criminale americana dei primi anni trenta dello scorso secolo.
La storia.
Negli anni della Grande Depressione americana Bonnie è un’insoddisfatta cameriera texana che incontra Clyde, ladruncolo di piccolo cabotaggio.
Scatta l’innamoramento tra i due con Bonnie che condivide la scelta di vita di Clyde, ossia l’essere fuorilegge compiendo rapine ovunque.
Si uniscono alla coppia il fratello di lei e sua moglie, Buck e Blanche, in un crescendo di rapine sempre più violente con parecchie vittime specie tra le forze dell’ordine.
Diventano popolarissimi suscitando simpatie tra la povera gente del Sud degli Stati Uniti che vede in loro chi ha svoltato, anche se con mezzi tutt’altro che leciti.
Bonnie è molto bella ma anche Clyde non è affatto male e tra i due si stabilisce una sensualità, una carica erotica, molto marcata.
I colpi della coppia sono conseguiti senza strategie ben precise, più una voglia d’apparire, di notorietà, nel voler vivere una vita oltre ogni limite.
Una violenza senza precedenti, una sorta di rivoluzione, tra pistole e mitragliatrici con Clyde dotato di un formidabile sesto senso nello schivare gli appostamenti della polizia tra una scorribanda e l’altra.
Un sesto senso che non riesce a salvare se stesso, né Bonnie, da un tradimento finale.
Curiosità.
Penn dirige una pellicola che fotografa perfettamente gli anni della Grande Depressione, evidenziando la mancanza di scrupoli dei protagonisti nel conseguire l’effimero successo.
E’ un film infarcito di violenza, che ricorda molto l’impostazione data nei suoi lavori da Sam Peckinpah.
Penn ricorre spesso ai primi piani nelle sequenze ed inevitabilmente il pubblico arriva a simpatizzare con i fuorilegge, quasi a comprenderne le scelte irreversibili.
Bonnie e Clyde, in maniera criminale, tratteggiano il sogno americano da giovani emarginati a miti osannati dalle classi meno abbienti.
Protagonisti.
Bonnie è una conturbante e bravissima Faye Dunaway, perfetta complice di Clyde interpretato da Warren Beatty.
Ma non sono soli con Gene Hackman nel ruolo di Buck ed Estelle Parsons in quello di Blanche, premio Oscar alla miglior attrice non protagonista.
In una parte secondaria debutta sul grande schermo Gene Wilder, che esploderà qualche anno dopo insieme al suo mentore Mel Brooks.
Un film da rivedere oggi anche per digerire meglio, rispetto all’epoca, le scene più truculenti.