Roma, 5 Luglio 2022 – Ai bambini e i ragazzi europei degli anni Sessanta e Settanta la televisione serale offriva un menu fisso.
La possibilità di opzioni pressoché infinite, che la multimedialità contemporanea ora consente, sarebbero state all’epoca un soggetto da fantascienza.
Un evento clou delle serate di allora era rappresentato dalla trasmissione Giochi senza frontiere, prodotta dall’Unione Europea di radiodiffusione (UER) a partire dal 1965.
L’impulso partì dal presidente francese Charles De Gaulle.
L’intenzione era quella di stimolare la coesione tra i giovani dei Paesi fondatori della Comunità Economica Europea.
Si era ancora nelle fasi di strutturazione della giovane unione continentale, a valle dei trattati di Roma del 1957.
E di strada da fare ce ne era ancora molta, a partire dal superamento della rivalità tra Francia e Germania, che aveva dominato il passato remoto e recente.
E così la guerra, che aveva flagellato il Vecchio Continente nei secoli passati, venne trasformata in una competizione giocosa tra gli stati europei.
Di volta in volta una città o un paese diverso veniva chiamato a rappresentare i colori della propria nazione, in esercizi di prestanza atletica e agilità.
Quelle serate televisive del passato, dal respiro internazionale, allora erano una totale novità, in un mondo molto locale e poco globale.
In Italia a raccontarle con garbo ai telespettatori c’era Giulio Marchetti, dapprima in coppia con Enzo Tortora e poi con Rosanna Vaudetti.
A dirigere le gare dal vivo c’erano invece due rappresentanti del Paese che della neutralità ha fatto il proprio emblema: la Svizzera.
Uno era originario di Neuchâtel, nell’omonimo cantone francofono, e si chiamava Gennaro Olivieri.
Gennaro aveva il suo alter ego in Guido Pancaldi, nato ad Ascona, nel Canton Ticino italofono.
Guido era longilineo e dal naso aquilino, Gennaro invece più rotondo, robusto e dai folti basettoni.
Una coppia affiatata, una sorta di Stanlio e Ollio più eleganti e distinti, in salsa elvetica.
Oggi, 5 luglio 2022, ricorrono i 100 anni dalla nascita di Gennaro.
Tra pochi mesi sarà il centenario anche per Guido, venuto al mondo il 2 dicembre 1922.
Il lettore rifletta se nel proprio percorso di vita, tra i molti fils rouges affrontati e i rari e preziosi jolly giocati, possa trovare un’ispirazione, anche piccola, che provenga da Giochi senza frontiere.
Chiunque conservi una tale memoria, dedichi perciò un pensiero affettuoso a Guido e Gennaro.
Per farlo, basta una formula magica: “Trois, deux, un…”
E un potente soffio nel fischietto, in omaggio ai due grandi Giudici senza frontiere.