Roma, 4 aprile 2018 – Tutti presi come siamo stati dalla baraonda di calcio di ieri 3 aprile e oggi, tra recuperi della 27ma giornata di campionato e quarti di finale di andata della Champions, con Juventus e Roma in campo, ci stavamo dimenticandodi un anniversario al quale tenevamo molto.
I 40 anni dalla prima volta in Tv di “Atlas Ufo Robot”. Goldrake, per intenderci, trasmesso per la prima volta dalla televisione italiana il 4 aprile del 1978, alle 18.45.
A quei tempi avevamo 11 anni (scrivo “avevamo” perché mi riferisco non solo a me, ma anche ad alcuni miei amici di infanzia che scrivono su questo quotidiano) e quando vedemmo questo robot che combatteva contro “i mostri lanciati da Vega” (non ce ne vogliamo i vegani, ma la canzone diceva proprio così) restammo prima attoniti, poi affascinati. Perché Goldrake era davvero una innovazione per la televisione italiana di fine anni ’70, nella quale imperavano Rin Tin Tin, Lassie e tutta la meravigliosa banda dei cartoons di Hanna&Barbera e della Marvel, con L’Uomo Ragno e I fantastici 4 a farla da padroni.
Rispetto a loro Goldrake era un punto di rottura con il passato che avrebbe aperto le porte al futuro, fatto dei suoi discendenti Mazinga, Jeeg Robot e compagnia cantante.
E da quel 4 aprile di quarant’anni fa, di Goldrake e degli altri, non ci perdemmo una puntata, proprio come avevamo fatto in precedenza con Supergulp e tutti i suoi eroi.
Di tutti loro conserviamo uno splendido ricordo, così come di quelle sigle bellissime che oggi, in discoteca, i giovani si ritrovano spesso a ballare in brani che le hanno rimixate. E con quelle trasmissioni di 40 anni fa, Raidue divenne la prima televisione occidentale che mandò in onda una serie animata giapponese.
Un piccolo record per il quale, da telespettatori giovani quali eravamo, ringraziamo “mamma Rai”, che ci fece passare dei pomeriggi bellissimi che, visti con gli occhi di oggi, diventano indimenticabili.