Hollywood Party.

Non si smette mai di ridere nel capolavoro di Blake Edwards.

Roma, 4 aprile 2023.

 

La ricorrenza.

Cinquantacinque anni fa esce un film capolavoro assoluto della comicità, espressa dal maestro Blake Edwards: Hollywood Party.

La storia.

E’ il racconto di un mega party nell’opulenta e fasulla Hollywood del cinema, a cui partecipa per puro caso l’attore indiano Bakshi.

Bakshi è una comparsa che lavora in un film di costume, che prevede, in una scena, l’abbattimento di un forte.

La carica predisposta per la distruzione della struttura prevede un solo scoppio e quindi il regista chiede la massima attenzione a tutte le maestranze sul set.

Passeggiando dietro le quinte, in attesa del ciak, Bakshi si ferma per allacciarsi una scarpa e poggia il piede sul detonatore mandando in frantumi tutto il forte.

Il regista lo caccia via in malo modo e segnala il suo nome al produttore, inviperito per il danno subito, che per errore lo scrive sulla lista degli invitati per il mega party da lui organizzato nella sua sontuosa villa.

Bakshi si ritrova così a partecipare, con grande stupore, a questa sontuosa festa in mezzo alle star più in voga in quel momento.

Conosce Michèle, graziosa e timida cantante francese, in odore di lancio nel mondo cinematografico, nelle grazie del regista e del produttore.

Durante la festa si susseguono una serie impressionante di situazioni comiche, accidentali, paradossali, con personaggi che fanno il verso a loro stessi.

Tra tutti il cameriere Levinson che si scola una marea di drink rifiutati dagli ospiti.

La villa, su due piani, con giardino, piscina interna, ha una serie di pannelli elettronici che regolano le diverse soluzioni che si vogliono creare.

Bakshi, con la sua goffaggine, crea situazioni al limite e con la complicità di Michèle renderà il party, suo malgrado, scoppiettante ed indimenticabile.

Curiosità.

Blake Edwards elabora un soggetto ed una sceneggiatura che si sviluppano in un crescendo magistrale, su un “canovaccio” di meno di sessanta pagine.

Edwards ridicolizza il mondo patinato di Hollywood e porta avanti una comicità d’altri tempi, fatta di gag e imprevisti, quella di mostri sacri come Chaplin, Keaton, finanche Stanlio & Ollio.

Lo spettatore non si annoia mai, perché la filosofia del regista è proprio tesa a scaricare la carica comica di una scena per passare successivamente all’altra.

Notevoli anche le musiche composte dal grande Henry Mancini, musicista di fiducia di Edwards.

Protagonisti.

Protagonista assoluto è Peter Sellers, Bakshi, in completa sintonia con Edwards con cui aveva lavorato già ne La Pantera Rosa e in Uno sparo nel buio.

Attore geniale, doppiato splendidamente dal grande Peppino Rinaldi, dai tempi comici perfetti.

Seppur in maniera non ufficiale, collabora alla sceneggiatura con pregevoli improvvisazioni.

Ruolo surreale, mimica e gestualità eccellenti, accompagnato anche da uno strano abbigliamento che lo rende maggiormente curioso.

Sellers nella sua performance è accompagnato, oltre alla graziosa e dolce Michèle, interpretata da Claudine Longet, da una serie di caratteristi tutti calati meravigliosamente nel contesto.

Una menzione particolare a Steve Franken, nel ruolo di Levinson, il cameriere perennemente ubriaco per essersi bevuto una quantità industriale di drink.

Una parte apparentemente semplice, con pochissime battute, che in alcuni momenti del film quasi ruba la scena a Sellers.

Blake Edwards, uno specialista in commedie di questo genere, oltre ai successi della saga sulla Pantera Rosa, lo rivedremo nel 1982 nel capolav

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