Il figlio cambiato: un Pirandello che non è Pirandello
Roma, 6 gennaio 2019 – L’Associazione Culturale Artemia di Roma, in zona Portuense-Forlanini, ha ospitato una interessante e molto qualificata rassegna teatrale, che ha compreso il tradizionale concorso InCortoTeatrale e la presentazione del dramma “Il figlio cambiato” , scritto e diretto dal bravo autore e regista Giancarlo Moretti, ed interpretato in maniera convinta ed intensa dalla ottima attrice Giovanna Cappuccio.
Il folto pubblico presente nelle serate di programmazione de “Il figlio cambiato”, ha seguito con grande concentrazione e con tangibile emozione la rappresentazione di questa opera originale del bravo Moretti, opera che nasce da una suggestione della lettura dell’omonima novella di Luigi Pirandello, un’altra delle innumerevole “perle” del Premio Nobel Agrigentino, intrisa di umori e di sensazioni della grande tradizione siciliana.
Di grande rilievo è stata l’interpretazione, davvero intensa e molto coinvolgente della brava Giovanna Cappuccio, dal primo all’ultimo fiato di questo monologo. Un monologo nel quale l’autore esplora, con grande intelligenza e con innegabile acume, il “non detto” tra le righe dello scrittore siciliano, e affronta il tema del distacco tra madre e figlio, dell’abbandono e della dolorosa rinuncia all’amore materno causata da quella povertà in cui il Sud Italia versava tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento.
La vicenda è stata ambientata da Moretti nella zona vesuviana, della quale fa proprio il linguaggio, e fa riferimento al culto delle Sette Madonne della Tammorra, cui la protagonista è devota; utilizzando suoni e musiche che provengono dalla tradizione musicale delle festività delle Madonne, gli spettatori vengono emotivamente coinvolti nelle vicende spirituali di profonda umanità che la Terra Campana conosce bene.
Il lavoro di Moretti ci ha dimostrato come è possibile per la nostra drammaturgia contemporanea ricevere dagli autori del passato suggestioni forti e portatrici di interessanti impulsi creativi, senza necessariamente indugiare in rivisitazioni talvolta deformanti delle opere originali. Ed in questo, perché no, potrebbe anche indirizzarsi un percorso di studio e di attualizzazione dell’opera del grande premio Nobel italiano che ancora ha così tanto da dire anche ai nostri giorni.
Un grande successo dunque, ben testimoniato dalla lunga e convinta serie di applausi diretti sia all’attrice Giovanna Cappuccio, sia a Giancarlo Moretti, nella duplice veste di autore e di regista.
A questo riuscito spettacolo, non possiamo che augurare una lunga serie di repliche, nel corso di questa e delle prossime stagioni teatrali, in molte città e regioni italiane.