Il pianeta delle scimmie.

Fantascienza-thriller d'autore nella pellicola di Shaffner.

Roma, 10 aprile 2023.

 

La ricorrenza.

Anche in questo caso sono 55 anni dall’uscita di un film che possiamo considerare thriller, seppur di matrice fantascienza: Il pianeta delle scimmie, diretto da Franklin J.Shaffner.

La storia.

All’inizio degli anni settanta l’astronave Icarus intraprende un viaggio spaziale con quattro astronauti a bordo, il comandate Taylor, i due colleghi Landon e Dodge, e la dottoressa Stewart.

La missione ha lo scopo di trovare un nuovo mondo dove poter sviluppare il genere umano, nella speranza di un evoluzione della specie più pacifica e intelligente.

Il viaggio deve coprire un arco temporale di circa 700 anni dalla Terra, per cui l’equipaggio viene ibernato in modo da ritrovarsi così a fine corsa per la scoperta del nuovo mondo.

C’è però un contrattempo, durante il percorso, con l’astronave che s’imbatte nell’orbita di un pianeta sconosciuto e precipita in un lago dello stesso pianeta.

Automaticamente si attiva, nella navicella, il sistema di rianimazione dallo stato d’ibernazione con i tre uomini che constatano, al loro risveglio, la morte della dottoressa Stewart per un guasto alla cabina dove era allocata.

Una volta usciti dall’aeronave Taylor e i due colleghi cominciano ad orientarsi per esplorare il pianeta, nella consapevolezza di trovarsi ben 2000 anni dopo la partenza dalla Terra.

E’ lo stesso Taylor a scoprire, sul calendario di bordo della navetta, la data di riferimento poco prima dell’impatto sul suolo.

I primi approcci del pianeta non sembrano mostrare segni di vita, ma all’improvviso i tre vengono assaliti da strani individui a cavallo.

Nella baraonda che si crea Dodge viene ucciso, Landon stordito e Taylor ferito alla gola da una fucilata.

Grande lo stupore di Taylor che prima di essere colpito nota che gli strani individui a cavallo sono dei gorilla!

I prigionieri vengono condotti in una città vissuta da scimmie che parlano e che gerarchicamente sono suddivise in gorilla, corpo di polizia e soldati, oranghi, amministratori e politici e scimpanzé, scienziati e intellettuali.

Ci sono anche degli umani, trattati come animali selvaggi, la maggior parte custoditi dentro delle prigioni dove mettono anche Taylor, la cui ferita al momento gli ha tolto la parola.

Tra gli scimpanzé due scienziati, Zira e Cornelius, mostrano interesse per Taylor che fa capire di essere in grado di poter interloquire con loro.

Irrompe sulla scena il Professor Zaius, un orango, che da subito vede con sospetto Taylor il quale riesce a comunicare con Zira dimostrandogli di essere intelligente.

Taylor tenta una fuga ma viene catturato e sottoposto ad un processo sommario, presieduto da Zaius ed altri oranghi.

Zaius intuisce il pericolo potenziale che può provocargli Taylor e nonostante le opposizioni di Zira e Cornelius, che intendono studiarlo a fondo, vuole procedere alla sua lobotomizzazione.

Durante il dibattimento Taylor riacquista l’uso della parola e racconta di essere un astronauta proveniente da un altro pianeta, creando ulteriore disappunto in Zaius.

Il Professore lo ricaccia in prigione minacciando la sua incolumità ed in palese contrasto con Zira e Cornelius, che invece vogliono sviluppare con Taylor una conoscenza più approfondita.

La situazione si fa pesante per l’astronauta che con l’aiuto dei due scienziati viene liberato insieme a Nova, una prigioniera muta.

Taylor, nella fuga con Nova, coinvolge Zira e Cornelius per un viaggio verso la zona proibita alla ricerca di prove dell’esistenza di una civiltà, di una specie umana intelligente.

Cornelius stesso veicola Taylor verso una grotta dove sembra ci siano prove che testimoniano di un’entità remota intelligente.

Dentro questa grotta trovano reperti di una tecnologia umana industriale, addirittura una bambola parlante.

Zaius nel frattempo, insieme a dei gorilla, raggiunge i fuggiaschi nella grotta e viene preso come ostaggio da Taylor.

Zira e Cornelius dimostrano a Zaius che le loro teorie sulla ricerca di un’antica civiltà sono esatte, nel tentativo di scongiurare, da parte del Professore, l’accusa di eresia.

Taylor incalza Zaius, che ammette che ci fu una civiltà umana evoluta in un tempo remoto.

Il Professore, rivolto a Taylor, dichiara: <La zona proibita un tempo era un paradiso e la tua genia l’ha trasformata in un deserto, millenni fa>.

Taylor non si cura molto delle dichiarazioni di Zaius, che gli prevede una spiacevole sorpresa nel proseguimento del suo viaggio.

E la sorpresa, di lì a poco, sarà un colpo durissimo per Taylor

Curiosità.

La pellicola costituisce un classico del genere, orientata verso l’interpretazione del presente e del futuro prossimo.

La sceneggiatura è geniale nel concepire un rovesciamento radicale della gerarchia uomo/animale, che porta poi in modo convincente all’accettazione dell’inquietante finale.

Tratti di considerazioni pieni di morale sulle conseguenze del comportamento del genere umano, che non sa gestire il progresso senza incorrere nell’autodistruzione.

Nella evidenziazione della gerarchia tra le scimmie, rilevante la figura degli oranghi sapienti, su tutti il Professor Zaius, che mirano all’oscurantismo negando la verità e la conoscenza degli eventi.

Notevoli i trucchi di John Chambers, che meritò l’Oscar, applicati direttamente sul volto degli attori senza ricorrere alle maschere tradizionali.

Protagonisti.

Indiscusso protagonista Charlton Heston, nel ruolo di Taylor, che anche negli anni a venire si cimenta nel genere fantascientifico.

Le sue spalle sono Roddy McDowall, Cornelius, e Kim Hunter, Zira, mentre il Professor Zaius è interpretato da Maurice Evans.

Di rilievo, dal punto di vista estetico, Linda Harrison che non pronuncia nemmeno una battuta interpretando Nova.

Il film ha avuto parecchie riproposizioni e seguiti non tutti del livello di questo appena descritto.

Forse è meritevole di segnalazione il remake di Tim Burton del 2001 non fosse altro per gli effetti speciali, ben lontani però dalla genialità artigiana

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