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Il terremoto del 6 aprile 2009 a lAquila, giunto in una fase storico economica per la regione Abruzzo già di per sé catastrofica, avrebbe potuto rappresentare un punto di non ritorno.
Tuttavia la proverbiale tenacia del popolo abruzzese ha innescato una dinamicità impressionante nella voglia di ricostruire non solo le case, ma anche un tessuto sociale, economico e culturale. Il 2010 è, per queste ragioni, una sorta di Anno Zero per lAbruzzo .
Il film è liberamente ispirato ad un testo teatrale del filosofo francese Jean Paul Sartre (Bariona ou le fils du tonnerre) ed è il primo episodio di un più articolato progetto dal titolo CinePrOsa che si pone come sintesi e punto di equilibrio tra il linguaggio teatrale e quello cinematografico. Anno Zero è un film low budget o forse No Budget (è stato girato con un impegno economico di 15.000,00 euro) e la vicenda narra della storia di un piccolo popolo di un villaggio della Giudea vittima delloppressione dellImpero Romano e che trova nel sacrificio e nella sofferenza, la possibilità di riscatto. Il soggetto ci rimandava in qualche modo alla sofferenza degli abruzzesi e degli aquilani messi in ginocchio dal terremoto.
LAbruzzo è protagonista di questa avventura anche per quanto concerne ambientazioni e location. Anno Zero è stato interamente girato in Abruzzo e precisamente nel Comune di San Valentino. Le scene di ambientazione non stanziale sono state invece girate alle pendici del Morrone nel territorio del Comune di Caramanico e il prologo e lepilogo della vicenda a lAquila. Le location utilizzate per il film sono state monitorate con particolare attenzione anche tenendo presente il messaggio di speranza e ricostruzione di cui questopera parla.
Difatti gli edifici che nel film appariranno sono stati duramente colpiti dalla ferocia dellevento sismico che ha toccato la nostra regione il 6 aprile dello scorso anno ed entrambi risistemati a tempo di record: Il Castello Farnese di San Valentino in Provincia di Pescara (i cui lavori di ristrutturazione erano già conclusi nella scorsa estate) e la Basilica di Collemaggio a lAquila.
Tuttavia la proverbiale tenacia del popolo abruzzese ha innescato una dinamicità impressionante nella voglia di ricostruire non solo le case, ma anche un tessuto sociale, economico e culturale. Il 2010 è, per queste ragioni, una sorta di Anno Zero per lAbruzzo .
Il film è liberamente ispirato ad un testo teatrale del filosofo francese Jean Paul Sartre (Bariona ou le fils du tonnerre) ed è il primo episodio di un più articolato progetto dal titolo CinePrOsa che si pone come sintesi e punto di equilibrio tra il linguaggio teatrale e quello cinematografico. Anno Zero è un film low budget o forse No Budget (è stato girato con un impegno economico di 15.000,00 euro) e la vicenda narra della storia di un piccolo popolo di un villaggio della Giudea vittima delloppressione dellImpero Romano e che trova nel sacrificio e nella sofferenza, la possibilità di riscatto. Il soggetto ci rimandava in qualche modo alla sofferenza degli abruzzesi e degli aquilani messi in ginocchio dal terremoto.
LAbruzzo è protagonista di questa avventura anche per quanto concerne ambientazioni e location. Anno Zero è stato interamente girato in Abruzzo e precisamente nel Comune di San Valentino. Le scene di ambientazione non stanziale sono state invece girate alle pendici del Morrone nel territorio del Comune di Caramanico e il prologo e lepilogo della vicenda a lAquila. Le location utilizzate per il film sono state monitorate con particolare attenzione anche tenendo presente il messaggio di speranza e ricostruzione di cui questopera parla.
Difatti gli edifici che nel film appariranno sono stati duramente colpiti dalla ferocia dellevento sismico che ha toccato la nostra regione il 6 aprile dello scorso anno ed entrambi risistemati a tempo di record: Il Castello Farnese di San Valentino in Provincia di Pescara (i cui lavori di ristrutturazione erano già conclusi nella scorsa estate) e la Basilica di Collemaggio a lAquila.
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