La 57esima edizione del Festival di Spoleto ha ottenuto “distintivi” , criticato il concerto di Muti
dalla nostra corrispondente da Los Angeles Maristella Santambrogio
La 57esima edizione del Festival dei due Mondi, diretto da Giorgio Ferrara, con il suo poliedrico programma d’opera, musica, danza, teatro, arte ed eventi speciali, ancora una volta ha portato a Spoleto un pubblico considerevole e molti vip.
Isabelle Huppert per una sera si è esibita al Teatro Romano in Lit Sade “Juliette e Justina, le vice et la vertu”. Anouk Aimee con Gerard Depardieu in Piazza Duomo si sono esibiti in “Love Letters”. Inoltre a Piazza Duomo con il suo “Concerto” ha suonato e cantato Edoardo Bennato.
Sempre in Piazza Duomo la Banda Musicale dell’Arma dei Carabinieri, conosciuta in ogni parte del mondo per la varietà del suo repertorio, ha suonato diretta dal Tenente Colonnello Massimo Martinelli.
I nostri intramontabili Franca Valeri, Urbano Barberini e Alice Torriani, diretti da Giuseppe Marini, hanno recitato in “Il Cambio di Cavalli” di Franca Valeri. In” Danza Macabra” di August Strindberg, diretta da Luca Ronconi, si sono esibiti Adriana Asti, Giorgio Ferrara e Giovanni Crippa. Per la regia di Walter Pagliaro, Micaela Esdra ha recitato “4.48 Psychosis” di Sarah Kane. Applauditissimo è stato lo spettacolo di danza della Dance Company di Paul Taylor al Teatro Romano nel tour di celebrazione del 60esimo anniversario che celebra i capolavori, più di 140, creati da Paul Taylor iniziati nel 1954 ad oggi. L’ultimo spettacolo, che includeva” Mercuric Tidings”, “Dust” e “Piazzolla Caldera”, è stato interrotto dalla pioggia. La nuvola passeggera ha scoraggiato parecchi spettatori, ma chi ha confidato nella buona sorte, è stato premiato. Lo spettacolo dell’ultima serata ha ripreso il finale con Piazzolla, un pezzo indimenticabile di tango.
Muti la stessa sera dirigeva il criticatissimo “Concerto per un amico” al Caio Melisso Spazio Fendi, in memoria di Candido Speroni, scomparso quest’anno, amante della musica e marito di Carla Fendi, dirigendo la sua Orchestra giovanile “Luigi Cherubini”.
Il Concerto finale con il musical americano degli anni Quaranta e Cinquanta suonato dall’Orchestra Sinfonica Nazionale Rai diretta da Wayne Marshall, per tradizione ha concluso il festival, riempiendo la Piazza Duomo di spettatori. Sandro De Palma alla Chiesa di Sant’Eufemia, ha terminato i “Concerti di Mezzogiorno” suonando i 24 Preludi op.28 di Federic Chopin. Un’esecuzione di 51 minuti che richiede molta concentrazione da parte del pianista e del pubblico che al termine dell’esecuzione ha numerosamente applaudito il maestro De Palma avendolo eseguito in modo particolarmente intenso e speciale, impossibile da dimenticare.
Abbiamo chiesto al maestro un giudizio sulla 57esima edizione del Festival dei Due Mondi “Molto bene” ha risposto “i risultati sono stati ottimi, incluso il programma organizzato dalla nostra “Associazione Musicale Muzio Clementi” con la collaborazione di “Piano aux Jacobin” di Toulouse. I “Concerti di Mezzogiorno” Chopin e dintorni, svolti nella chiesa romanica di Sant’Eufemia, ideale per la splendida acustica, sono stati un successo di pubblico. Per l’affluenza delle persone si è dovuto, pur spiacendoci molto, chiudere le porte agli eccessi di presenze. I Concerti di Mezzogiorno sono alla seconda edizione e quest’anno sono state eseguite le composizioni più importanti di Chopin, includendo anche il mondo vicino all’autore composto di nomi poco conosciuti come Hummel, Elsner e Carl Filtsch, uno degli esecutori più amati dal grande compositore. Chopin diceva di lui che, nel momento in cui il giovane autore allora 14enne sarebbe cresciuto, si sarebbe ritirato facendogli eseguire le sue composizioni. Purtroppo il destino ha impedito questa realizzazione, infatti, Filtsh, morì giovanissimo a 15 anni mentre si trovava a Venezia durante una turnee.” Al pranzo organizzato da Cecilia Colasanti , compagna del maestro, abbiamo incontrato personaggi conosciuti tra i quali Giuliano Ferrara e Selma Dell’Olio dalla presenza importante data dall’altezza , la sicurezza dell’espressione del viso serio e il tono profondo della voce capace di trasmettere quel modo personale di essere. Ci parla del premio a cui lei ha partecipato in giuria “Casato Prime Donne” assegnato dalla casa vinicola la Fattoria del Colle di Donatella Cinielli Colombini, una famiglia che è nella zona dal 500. Lei ha ereditato questo terreno dalla contessa madre e lo ha sviluppato. Antecedentemente si organizzava un premio letterario, poi Donatella, da una decina d’anni, ha deciso di assegnare un riconoscimento a una donna che abbia realizzato qualcosa di speciale.
Per esempio, è stata premiata una scrittrice inglese importante, i suoi libri sulla Toscana sono molto letti, poi la prima donna italiana astronauta, scienziate, il sindaco donna calabrese che si è opposta alla mafia, l’ordine Missionario delle Scalabriniane in Etiopia ha fondato una scuola per le donne, atta ad insegnare loro quanto è possibile, per aiutarle nel mondo di povertà in cui vivono. “Non posso dire” -continua Donatella Cinielli Colombini- “essendo in giuria, a chi verrà assegnato in settembre il prossimo premio, ma posso anticipare che sarà un “cervello” importante. Una donna, come spesso succede, spostatasi all’estero ora ritorna in Italia tra noi. Questo premio, per essere consegnato richiede la presenza fisica della persona, è stata fatta un’eccezione solo per l’astronauta, collegatasi via skype nel momento dell’assegnazione del riconoscimento”.
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