LA BELLEZZA È UN’EMOZIONE

Alessandro Preziosi, attore versatile e completo, recita in teatro e al cinema, suona il jazz e canta; ora è protagonista, oltre che come attore, anche come regista nel lavoro su Cyrano de Bergerac, che porta in scena in tutta Italia.


Nell’intervista realizzata al teatro “Verdi” di Salerno egli appare poliedrico e comunica agli studenti, agli insegnanti e ai giornalisti presenti, la motivazione della scelta del suo personaggio e della sua carriera cosi densa di successi.

Egli parla di un film che l’ha ispirato: “Cappa e mantello”, sui duellanti del settecento, da cui ha appreso la postura e l’arte della spada, ha ritenuto sempre intrigante recitare nei costumi del settecento e conoscere quel periodo visualizzato solo in alcuni dipinti. In questa cornice si inserisce il personaggio di Cyrano, che gli è “esploso” (sua definizione) tra le mani.

La sua compagnia ha lavorato con attenzione; il movimento scenico è di Lino Ventura (allievo di Karkoff), il costumista è Alessandro Lai, la recitazione è di grande pregio.

Per Alessandro recitare in costume è evocare in scena un mondo che non esiste più: un mondo fatto di sguardi, di battute, di ammiccamenti e di controversie. inoltre, la comprensione del testo e la musicalità del verso francese, si sono compiute in questa opera.

La goffaggine di Cyrano e il suo naso prominente rappresentano una metafora della difficoltà di tutti noi a comunicare con il mondo. Infatti Preziosi afferma che noi tutti ci lasciamo influenzare dal consenso che le persone possono avere nei nostri confronti, e ciò lede la nostra libertà in questa spasmodica ricerca di gratificazioni.

Si esprime cosi l’inadeguatezza e il disagio dell’uomo nell’impatto con la realtà.

Un altro aspetto del Cyrano è quello circense che fagocita quasi quello melodrammatico. Interprete dell’arte sopra le righe è il circo e quindi il Cyrano appare quasi un fenomeno da baraccone.

Alla domanda se la sua bellezza può offuscare la sua bravura, risponde definendo la bellezza un’idea, non un aspetto esteriore, ma un’emozione che fa brillare i nostri occhi. Anche la sua scelta di essere regista è frutto di voler completare tutte le esperienze visive.

Ringraziamo Alessandro, perché le sue suggestioni ci fanno volare e la grande partecipazione emotiva del pubblico è una conferma della condivisione del senso delle parole che diventano attimi felici nel confronto interprete-spettatore.

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