Roma, 30 gennaio 2023.
La ricorrenza.
E’ l’esordio in Italia, oggi, de La conquista del West film girato in Cinerama su un canovaccio di 5 episodi, diretto da Ford, Hathaway, Marshall e Thorpe.
La storia.
L’epopea del selvaggio West, narrata in cinque storie, dal 1830 al 1880, attraverso tre generazioni di una famiglia di coloni proveniente dall’est.
La famiglia Prescott, marito, moglie e tre figli di cui due femmine belle ed in età da marito, sono in viaggio su una grossa zattera, da loro costruita, per discendere un largo fiume e trovare una terra che li soddisfi.
In uno dei vari approdi, per fare rifornimento, s’imbattono in uno strano cacciatore di castori che intende raggiungere quanto prima la città più vicina, vendere le pelli e divertirsi a più non posso.
Scatta una forte attrazione tra Linus, il cacciatore, e Eve, la primogenita dei Prescott, ma non c’è verso di convincere Linus a cambiar vita.
Nel prosieguo del viaggio la zattera dei Prescott prende il ramo sbagliato del grande fiume ed inevitabilmente finisce tra le rapide.
I due capostipiti perdono la vita e vengono seppelliti dai loro figli in un tratto costiero poco dopo la fine delle rapide e mentre stanno dando l’estremo saluto ai due cari rispunta dall’entroterra Linus, che si commuove, abbraccia Eve e rimane con lei.
Lily, l’altra figlia, saluta la sorella alla ricerca di una sistemazione in una grande città e potersi esprimere nel ballo sua grande passione.
S’imbarca in una carovana diretta verso la California anche perché riceve la notizia di un’eredità relativa ad una ricca miniera d’oro.
Oltre che una bella ragazza Lily è anche appetibile come ereditiera e conosce Cleve, simpatico cialtrone e giocatore d’azzardo, che la corteggia assiduamente.
Amara la sorpresa per Lily che appena arrivata in California scopre che la miniera è esaurita e non vale un dollaro.
Cleve la molla e riprende l’attività di giocatore, mentre Lily si dà allo spettacolo cantando e ballando qua e là.
Il fato è in agguato però perché Cleve e Lily si ritrovano su uno showboat, lui a giocare per un piatto ricco e lei a ballare e cantare, e non si lasciano più virando verso San Francisco.
Siamo in piena guerra civile, il Nord contro il Sud, con Linus che perde la vita nelle file nordiste ed il suo primo figlio, Zeb, che si arruola rifiutando la monotona vita da contadino.
In un momento di calma dopo la terribile battaglia di Shiloh, Zeb si trova nell’accampamento a poca distanza dai due grandi generali Grant e Sherman che discutono dello sviluppo del conflitto.
Zeb nota uno strano movimento e sventa un attentato ai due generali da parte di un soldato sudista, texano, introdottosi nel campo.
Zeb viene promosso ufficiale e prosegue la carriera militare facendo da scorta al cantiere della ferrovia che si appresta ad approdare verso ovest.
Il percorso da seguire è tortuoso anche e soprattutto per i rapporti con gli indiani che vedono invadere il loro territorio.
Il capo-struttura è King che non va per il sottile e pur di accorciare il tracciato e ridurre i tempi di realizzazione della linea, sconfessa alcuni accordi che Zeb ha faticosamente realizzato con i pellerossa.
Zeb viene aiutato, nell’opera di ricucitura con gli indiani, da Stuart un solitario cacciatore di bisonti vecchio amico di Linus ma non hanno fatto i conti con la spietatezza di King.
Il capo-struttura vìola ancora una volta i patti e per ritorsione gli indiani dirigono un’intera mandria di bisonti verso il cantiere distruggendolo.
Zeb ne ha fin sopra i capelli, si dimette dall’esercito ed accetta il ruolo di sceriffo in Arizona.
Passano diversi anni e Zeb, ormai sposato con tre splendidi marmocchi, è uno stimato sceriffo e ritrova la vecchia zia Lily che giunge in Arizona per prendere possesso di un ranch acquistato anni prima insieme al marito Cleve, ormai defunto.
E’ una grande emozione il ricongiungimento tra zia e nipote, ultimi rimasti di quello che fù l’esodo dei Prescott e tutto quello che si è verificato.
C’è un ultimo intoppo sulla strada di Zeb e si chiama Gant, un pericoloso fuorilegge che ha conti in sospeso con lo stesso Zeb, che scende dallo stesso treno della zia Lily.
Zeb è convinto che Gant vuole rapinare il treno che qualche giorno dopo riparte con un grosso carico d’oro.
Con l’aiuto di un collega Zeb ingaggia una lotta furiosa contro Gant, sul treno in corsa, e sbaraglia lui e la sua banda salvando il prezioso carico.
Curiosità.
E’ un vero Kolossal, con un cast impressionante, di quasi tre ore di programmazione con grandiose scene ed una tecnica di ripresa denominata Cinerama.
Il Cinerama è un sistema di ripresa e proiezione su uno schermo curvo di circa 150 gradi con tre cineprese disposte a semicerchio e la successiva visione tramite tre proiettori, sincronizzati tra loro, su uno stesso schermo.
La sensazione che da l’immagine è la stessa percepita dall’occhio umano, ma non avrà futuro tale tecnica per gli alti costi di produzione e per l’inadeguatezza delle sale cinematografiche.
La struttura narrativa segue l’evoluzione della nazione americana nei cinquant’anni vissuti dalla famiglia Prescott e dai suoi eredi, con una panoramica finale sulla Los Angeles degli anni sessanta in pieno sviluppo tecnologico e demografico.
Protagonisti.
Una batteria di attori impressionante, qualcuno inserito probabilmente per motivi commerciali, diretti dai registi sopra citati, come detto, in cinque micro-film.
Da James Stewart/Linus, a Henry Fonda/Stuart, a Gregory Peck/Cleve, a Eli Wallach/Gant, a Richard Widmark/King, a George Peppard/Zeb, con l’immancabile John Wayne/Sherman.
Per le donne da Carroll Baker/Eve, a Debbie Reynolds/Lily, a Carolyn Jones la moglie di Zeb,
Nella versione americana la voce narrante è del grande Spencer Tracy, in quella nostrana di Mario Pisu.