Spettacolo
La Favola di Amore e Psiche al Teatro Olimpico dal 21 Ottobre
Cera una volta un re ed una regina che avevano tre figlie bellissime così inizia la Favola di Amore e Psiche, centro, anzi Cuore del romanzo lAsino doro di Apuleio. E linizio è proprio linizio di tutte le Favole e si può ben dire che questa sia larchetipo di tante fiabe moderne
in un certo senso, la favola Madre di tutte le favole.
LAsino doro è uno dei due grandi romanzi moderni dellantichità romana (e non solo) insieme al Satyricon di Petronio, e non a caso , dopo aver affrontato lo scorso anno il Satyricon, ora il regista e autore Renato Giordano si impegna nella messa in scena dellAsino doro (conosciuto anche col titolo di Metamorfosi). E così come per il Satyricon si era concentrato sullepisodio della Cena di Trimalcione, per lAsino, ha preso la sua parte centrale, senzaltro la più bella, poetica e suggestiva, la favola di Amore e Psiche. E la favola viene raccontata proprio come se fosse uno di quegli spettacoli della Roma del periodo Imperiale, chiamati Mimo letterario che univano recitazione a canto e danza.
Questa la storia: Psiche era bellissima, talmente bella da suscitare invidia addirittura in Venere che irata dallesistenza di una mortale che adombrava la sua bellezza decide di punirla, eliminarla, facendola innamorare di una qualche mostruosità, ed invia Cupido-Amore per farla trafiggere con un dardo di passione nei confronti di quanto di peggio si potesse trovare, uomo o animale, sulla terra. Ma Amore, alla vista di Psiche se ne invaghisce, e la salva da rovina e morte, portandola in un suo castello fatato, dove la notte la ama senza farsi mai vedere in volto. Le due sorelle vengono invitate al castello da Psiche ed invidiose preparano un piano per rovinare la sorella rimasta nel frattempo incinta del suo amante misterioso. E un mostro, una bestia, un serpente, tu sorella, per salvarti e salvare la creatura che porti in grembo, lo devi uccidere, mentre lui dorme di notte, dopo lamore. La giovane ci crede, si prepara al delitto, poi una lanterna illumina il vero volto del suo amato, ed il pugnale le cade dalla mano, ma per punizione perde tutto. Cupido vola via abbandonandola, mentre Venere ancora la cerca per eliminarla. Dopo una serie di avventure di viaggio e despiazione, compresa la discesa agli inferi, lamore trionferà. Lopera di Apuleio (125-170 d.c.), originario di Madaura, in Africa, è stata ispirazione di tantissime favole moderne, dalla Bella e la Bestia a Biancaneve a Cenerentola alla Sirenetta, passando attraverso grandi capolavori letterari, per citarne uno solo, il Sogno di una notte di mezzestate di Shakespeare. Ed ha stimolato linventiva di schiere di pittori e scultori, ricordiamo a caso Botticelli, Giulio Romano Canova.
E la morale, se una morale si vuol trovare, dietro un velo di happy end-decadente, è inquietante, o perlomeno fa riflettere: Se vuoi essere felice, anima mia, non voler sapere comè fatto il tuo amore. Lopera di Apuleio è un gran pastiche culturale e linguistico. La lingua è strabiliante, multietnica , salta vertiginosamente dallarcaismo al neologismo, (un gran bazar di idiomi, culture , filosofie e religioni), miscela perfetta per raccontare la più bella e suggestiva storia dAmore di tutti i tempi, dove ci viene insegnato che dallunione tra lAmore e la Psiche si genera la Voluttà e la assoluta compenetrazione delle Anime.
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