Roma, 16 febbraio 2022 – “Le Arti sorelle” saranno protagoniste di un ciclo di conferenze-concerto alla Nuvola dell’Eur il 20 febbraio e il 6 marzo prossimi, a cura di EUR CULTURE PER ROMA e lUC Istituzione Universitaria dei Concerti, La Sapienza Antica, riflessioni d’amore in poesia, arte e musica tra ‘500 e ‘600, si inserisce nella stagione culturale realizzata da EUR Spa, che conta eventi artistico-culturali rivolti a tutte le fasce d’età, offrendo al pubblico la possibilità di apprezzare nello stesso evento, il filo rosso che unisce la produzione letteraria, visiva e musicale, e riconoscere le affinità che governano immagini, parole, suoni. Da Tiziano e Giorgione fino ad Artemisia Gentileschi, da Palestrina a Monteverdi, dal Cantico dei Cantici a Francesco Petrarca. Due pomeriggi dedicati al mondo dell’arte rinascimentale e barocca in compagnia di storici d’arte e di letteratura quali Augusto Gentili, Costanza Barbieri, Renzo Bragantini e la partecipazione del Concerto Italiano diretto da Rinaldo Alessandrini, interpreti tra i più raffinati del panorama europeo per la musica antica.
Domenica 20 Febbraio ore 18, Il Canzoniere di Petrarca con Augusto Gentili, Renzo Bragantini e Concerto Italiano diretto da Rinaldo Alessandrini Musiche di Marenzio, Monteverdi, G. Gabrieli, J. de Wert.
Petrarca fa parte di quel gruppo di poeti i cui versi vennero saccheggiati nel ‘500 per la composizione di madrigali. La grande popolarità del Canzoniere favorì la scelta, assicurando l’interesse del pubblico e creando una vera e propria corrente stilistica. Soprattutto nel 500’ nessun compositore poté esimersi dal cimentarsi con il poeta. Ma anche nella prima metà del ‘600, compositori come Monteverdi, Luzzaschi, J. de Wert, intravidero nei versi del Canzoniere situazioni emotive dal valore universale, dando vita ad alcuni capolavori nello stile madrigalistico moderno. Luca Marenzio, su alcune scelte poetiche del quale questo programma è composto, fu un fervente seguace della poetica petrarchesca. A lui si deve l’avamposto romano più saldo che per innovazione stilistica si protrasse a seicento inoltrato.
Domenica 6 Marzo 2022 ore 18:00: Il Cantico dei Cantici con Costanza Barbieri e Renzo Bragantini . Musiche di Palestrina, Lasso, Merula, Carissimi, Victoria, Monteverdi, Anerio.
Pur assimilato dalla tradizione ebraica e cristiana alle manifestazioni della divinità nei confronti del suo popolo, il Cantico dei Cantici non ha mai smesso di stupire per la sensualità che straborda dai suoi versi. Motivo per il quale è stato fatto oggetto, spesso sotto forma di madrigale spirituale, dell’interesse di numerosi compositori, soprattutto all’inizio del XVII secolo, che più o meno velatamente hanno voluto sovrapporre il senso spirituale a quello più evidentemente erotico, attraverso lo sdoganamento della scrittura contrappuntistica a favore del nuovo stile concertato. Partendo dalla raccolta palestriniana il programma presenta versioni di vario tipo di alcuni passi del cantico, accomunando stili ed epoche comprese tra la seconda metà del ‘500 e la prima del ‘600. Rinaldo Alessandrini: “Il concerto del 20 febbraio illustra alcuni aspetti della produzione madrigalistica italiana, la forma vocale più diffusa in Italia tra la fine del cinquecento e l’inizio del seicento. Alcuni tra i versi più famosi di Petrarca a partire dalle intonazioni di Luca Marenzio, il più grande madrigalista di ambito romano, seguite da altri esempi di illustri compositori dell’epoca. Questa musica – prosegue Alessandrini – venne concepita, a partire dagli ultimi anni del cinquecento, come ideale specchio delle emozioni contenute nei versi (così lo stesso per le immagini pittoriche): motivo per il quale alcuni componimenti poetici vennero musicati da svariate decine di compositori, a sottolineare la loro perfetta funzione nella chimica testo/musica. Il programma – conclude Alessandrini – dedicato invece al Cantico dei Cantici, illustra esempi musicali, su un testo latino dal carattere ibrido. Accanto agli esempi palestriniani verranno eseguite molte versioni da camera, per poche voci, a testimonianza della portata erotica della poesia che venne man mano sdoganata attraverso interpretazioni religiose di vario tipo”.