Lo “Scripter Award” presentato alla Doheny Memorial Library della USC
Lo “Scripter Award”, giunto alla sua 25esima edizione, si è svolto nella Doheny Memorial Library della USC (Università of SouthernCalifornia) con un Red Carpet , cocktail e cena organizzata nella stupenda libreria per la consegna dei premi. Il vincitore viene selezionato da una speciale commissione che include 41 soci.
Tra i critici cinematografici Leonard Maltin e Kenneth Turan; gli sceneggiatori Geoffrey Fletcher, Eric Roth e Robin Swicord; gli autori Michael Chabon e Mona Simpson; USC decano Catherine Quinlan della USC Libraries, Elizabeth M. Daley della School of Cinematic Arts e Madeline Puzo della Scuola d’arte Drammatica.
Lo “Scripter Award” viene consegnato all’autore della storia come allo sceneggiatore che l’adatta. Tra gli 84 eleggibili films, sono stati scelti sei finalisti. Argo ha vinto su Beasts of the Southern Wild –Lucy Alibar,ha scritto, Juicy and Delicious, e Benh Zeitlin ha collaborato con Alibar alla sceneggiatura; Life Of Pi –Il Novelista Yann Martel e lo sceneggiatore David Magee; Lincoln – Doris Kearns Goodwin, autore di Team Of Rivals: The Political Genius of Abraham Lincoln, e lo sceneggiatore Tony Kushner; Perks Of Being A Wallflower – Stephen Chbosky, autore della storia Perks of Being a Wallflower, sceneggiatore e autore del libro; Silver Linings Playbook – Autore Matthew Quick e lo sceneggiatore David O. Russell.
Sono stati premiati gli autori Joshuah Bearman Antonio, J. Mendez e la sceneggiatrice Chris Terrio. “Argo“ è indubbiamente considerato il film dell’anno, lo dimostrano gli innumerevoli premi ricevuti incluse le sette nominations per l’Academy Awards.
La USC Library, inoltre, con un premio alla carriera, ha sottolineato il lavoro di Larry McMurtry e Diana Ossana, consegnato dal Presidente della USC C. L. Max Nikias. Nel corso degli anni della loro collaborazione, McMurtry e Ossana hanno realizzato dozzine di storie e sceneggiature inclusi “Brokeback Mountain,” vincitore nel 2005 di un Academy Award come migliore sceneggiatura riadattata come la premiata serie televisiva “Streets of Laredo,” “Dead Man’s Walk,” e “Johnson County War.” La nuova collaborazione sta realizzando una sceneggiatura basata sulla storia di Paulette Jiles “The Color of Lightning.”
Questo premio è importante perchè gratifica il lavoro di chi, con un’idea o una storia, apre la strada alla sceneggiattura di un film. Nel caso di “Argo” se Bearman , che scrive per Rolling Stone, Harper’s, Wired, The New York Times Magazine, The Believer,McSweeney’s, The Huffington Post , non avesse scritto un articolo “The Great Escape” non avremmo il film “Argo“ sugli schermi.
Abbiamo intervistato Bearman, simpatico e dallo sguardo sveglio che ti fa capire come la sua attenzione sia sempre in movimento. “Come è nata l’idea dell’articolo? “ “Mi è venuta perchè un amico mi ha parlato del fatto avvenuto in Iran. Ho pensato che fosse una bella storia, di conseguenza sono andato a cercare Tony Mendez che aveva a sua volta scritto il libro “ The Master of Disguise”. Pensavo mi sarebbe stato difficile contattarlo trattandosi di un agente della CIA. Al contrario, la ricerca è stata facile, Google me lo ha fatto trovare e lui si è dimostrato disponibilissimo. Poichè era in pensione ha potuto raccontarmi tutta la storia e darmi i presupposti e i dettagli per il mio articolo. Ho dovuto fare molte ricerche perchè quando si scrivono articoli su fatti realmente avvenuti, è necessario essere molto precisi. La pubblicazione del mio articolo ha fatto il resto. Fortunatamente Clooney e la Warner Bross si sono interessati alla mia storia e mi hanno affiancato uno sceneggiatore, Chris Terrio, con cui mi sono trovato bene perchè ha saputo interpretare il mio lavoro. ‘’Direi che i risultati siano stati ottimi, considerando i premi vinti e le nominations agli Oscars”. “ Assolutamente, è una bella soddisfazione. Ricordo che mentre scrivevo il mio articolo, mi dicevo, questo potrebbe essere veramente un bel film, e così è stato!” “ Presto camminerà sul Red Carpet dell’Academy” “ Si , direi proprio che Argo ha portato fortuna a tutti”.
Abbiamo incontrato al cocktail Wesley Strick, sceneggiatore . Nella sua carriera ha riscritto il remake di film di successo come “Cape Fear” e “ A Nightmare on Elm Street”. “Ci vuole parlare del suo ultimo progetto?”.“Ho riscritto la sceneggiatura del film tedesco “The Loft” , un thriller che in Belgio ha battuto il record d’incassi . Sono stati comperati i diritti del film ed è stato rigirato dallo stesso regista, Erik Van Looy. Il film dovrebbe uscire in Marzo o Aprile in America. Il mio compito è stato quello di riadattare la sceneggiatura al gusto americano specialmente trattandosi di storie per un pubblico giovane. Bisogna capire, per entrare in questo mercato, come quel che può piacere in Europa,qui, vada modificato per i gusti del pubblico americano.” Il film, infatti, benchè sia una storia molto interessante con colpi di scena, qui è stato quasi ignorato. “ Nel suo lavoro c’è molta concorrenza”. “ Si, ora maggiormente e questo è dovuto al fatto che,ultimamente,gli Studios preferiscono investire capitali nei film con un budget elevato, concentrandosi su quelli per promuoverli al massimo, di conseguenza, c’è meno lavoro per tutti, specialmente per film di basso costo.”
Geoffrey Fletcher, pluripremiato sceneggiatore, regista e professore di cinema all’Università Colombia, a lui si deve la sceneggiatura adattata al film “ Precious” con cui ha vinto un Oscar.“Come è arrivato a scrivere la sceneggiatura del film “Precious?”. “Il produttore del film mi ha contattato avendo visto un mio short film. Io,onestamente, non avevo mai letto il libro “Push” scritto da Sapphire, e,forse, se l’avessi fatto ne sarei rimasto intimidito per la responsabilità di scriverne una sceneggiatura. Leggendolo,ne sono rimasto affascinato e il mio più grande dispiacere è stato il momento in cui ho dovuto lasciare i personaggi che per molto tempo hanno vissuto nella mia mente”. “Essere uno scrittore significa anche vivere un po’ in solitudine, me lo conferma?” “ Si, in un certo senso , si entra in comunione con i personaggi a cui si da vita e ci si isola un po’ dalla realtà. È un bisogno per completare meglio il proprio lavoro creativo”. “È un po’ il processo dell’attore nell’immedesimarsi nel personaggio, direi alla Stanislavsky”.“In un certo senso è così, si vivono le sensazioni dei personaggi creati come quelli nella mia sceneggiatura originale ” Violet and Daisy” . Sono molto curioso di vedere i risultati di questo film che segna anche il mio debutto come regista. Il film dovrebbe uscire tra poco.”
Stephen Chbosky, tra gli autori arrivati in finale, ci ha parlato del suo lavoro. “Sono molto soddisfatto del successo del mio libro “Perks of Being a Wallflower” di cui sono sceneggiatore e regista del film”. “È difficile per un autore e sceneggiatore trovarsi d’accordo con il regista nel dover modificare il proprio lavoro?” “ Possono nascere delle difficoltà dovute a punti di vista diversi. Nel mio caso non ci sono stati problemi poichè ho diretto la mia sceneggiatura. Per me è stato più facile portare all’esterno quel che avevo nella mente”. “ È vero che ci si isola un po’ scrivendo un libro o adattandolo in una sceneggiatura?”. “Si, è quasi un fatto inevitabile. Ultimamente mi sono staccato dal mio lavoro più facilmente perchè sono diventato papà di una bella bambina ed è un’esperienza stupenda”. ”C’è una tecnica precisa da seguire per scrivere una sceneggiatura?” “Un formato esiste, si dovrebbe rimanere, a seconda della lunghezza del film, dalle 90 alle 150 pagine”.“Ha qualche consiglio per i giovani scrittori?”. “Penso possa aiutare molto il mettere sulla carta tutti i personaggi e le idee da sviluppare. Poi si chiamano gli amici di cui ti fidi, gli sottoponi il tutto ed ascolti il loro parere. Ne possono nascere conclusioni inaspettate. A me è successo”.