Restituire la libertà personale con l’arte è il racconto che farà rivivere reclusioni forzate, figlie di errori giudiziari a partire da fine ‘800 sino ai nostri giorni.
Da Oscar Wilde, ad Alda Merini, da Enzo Tortora a Sacco e Vanzetti, da Aldo Moro a Fabrizio de Andrè ed altri ancora, il cui unico comune denominatore è la detenzione costrittiva e la sofferenza.
Diverse saranno le forme espressive: teatro, cinema, danza, pittura. Il progetto dell’Officina d’Arte OutOut è quello di raccontare la prigionia attraverso la cultura. La reclusione diventa una “scusa” affinchè vari artisti raccontino storie, vicende e persone che con la loro esperienza hanno lasciato segni particolari per le generazioni future.