Spettacolo

Missing-scomparso.

Un grande film-denuncia sulle responsabilità della Cia nel golpe cileno.

Roma, 9 settembre 2022.

 

La ricorrenza.

Quarant’anni fa, oggi, esce sui nostri schermi il primo film hollywoodiano che tratta esplicitamente di responsabilità militari degli Stati Uniti in Cile.

Il suo titolo è: Missing-scomparso, diretto da Costa-Gavras.

La storia.

Charles Horman è uno scrittore e giornalista americano che si è trasferito in Cile insieme alla moglie Beth, dove lavora come libero professionista dell’informazione.

Charles si trova a Vina del Mar per un servizio ed assiste ad un violento colpo di Stato operato da forze militari che lo arrestano appena tornato a Santiago, la capitale.

Beth non ha notizie del rientro del marito a differenza di altri colleghi tornati indenni dai luoghi interessati al golpe.

Beth comincia a muoversi per saperne di più della scomparsa di Charles e si rivolge all’ambasciata statunitense, ricevendo rassicurazioni sul da farsi.

Beth però è molto preoccupata e chiede aiuto al padre di Charles, Ed, uomo d’affari newyorkese, che si precipita in Cile.

Ed incontra sia l’ambasciatore che il console e rimane persuaso delle loro spiegazioni e del loro impegno relativamente alla vicenda del figlio.

Ed è convinto quasi che sia più una diretta responsabilità di Charles la sua scomparsa e fatalmente entra in contrasto con Beth che invece pensa ad una situazione più grave.

Col passare dei giorni Beth e Ed si rendono conto che le rassicurazioni dei funzionari americani fanno acqua, anche perché vengono a conoscenza di particolari inquietanti.

Alcuni testimoni, amici della giovane coppia, raccontano che Charles, qualche giorno prima della sua scomparsa, si è incontrato con membri dei servizi segreti degli Stati Uniti.

L’evoluzione della vicenda consolida il rapporto e la solidarietà tra Beth e Ed che cominciano a perdere le speranze, tanto che lo stesso Ed apostrofa in malo modo i dirigenti dell’ambasciata all’ennesima versione fasulla della situazione.

Di lì a poco Beth e Ed scoprono la tragica realtà di Charles, assassinato nella capitale e ritrovato, insieme ad altri, nei sotterranei dell’Estadio Nacional de Chile.

Curiosità.

Tratto dal libro <The execution of Charles Horman: an American Sacrifice>, del 1978 di Thomas Hauser, Gavras fa emergere il tema della sparizione della vittima come un thriller cospirativo.

Gavras, uno specialista del cinema d’impegno civile e al di là delle sfumature politiche, racconta la disillusione scioccante del padre e della moglie della vittima.

Tratteggia anche in modo sapiente il rapporto tra Ed e Charles, seppure indirettamente, nello sviluppo della vicenda rispettando fedelmente la storia.

Una storia nella storia con Ed che, attraverso la nuora Beth, scopre degli aspetti di Charles che non condivideva e nemmeno conosceva.

Notevoli le musiche di Vangelis che rimarcano le tensioni e le emozioni nell’incedere della vicenda, in contrasto con la crudezza di alcune scene rappresentate.

Protagonisti.

Eccellente la prova di Jack Lemmon nel ruolo di Ed, forse la migliore performance della sua carriera.

Un’interpretazione solida di un attore troppo spesso giudicato “leggero” nelle varie commedie recitate, che invece proprio nella contrapposizione ideologica con la nuora dimostra una profondità rilevante.

In questo surrogato e supportato da un’ottima Sissy Spacek nella parte di Beth.

Come detto l’intesa e la reciproca solidarietà che si crea con Lemmon è notevole.

John Shea è Charles che ovviamente vediamo di rado nei vari ricordi che emergono tra la moglie e il padre nei giorni della vana ricerca.

Decontestualizzato, oggi, è un film da (ri)vedere, un messaggio forte, di denuncia, che si segue come un giallo.

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