“Mister -9” è la storia di Eugenio Fascetti, allenatore della Lazio che appunto da luglio ’86 fu ingaggiato dalla nuova proprietà laziale per risollevare i biancocelesti dalle pastoie del campionato di serie B, dopo le difficoltà ed i tormenti della presidenza Chinaglia.
Gia in un precedente racconto, “Un po’ di sole nell’acqua gelida”, ho parzialmente descritto quello che capitò alla Lazio in quella terrificante estate e nella rappresentazione teatrale, egregiamente confezionata da Giorgio Serafini Prosperi e Giovanni Pepe, viene ripresa la straordinaria avventura di mister Fascetti che si prese una cambiale in bianco specialmente quando si trovò scaraventato in serie C per una vicenda di calcio scommesse attribuita, per responsabilità oggettiva, alla Lazio.
Eugenio Fascetti compì il miracolo il primo anno, salvando i biancocelesti che videro trasformata la retrocessione estiva in C in una forte penalizzazione di nove punti da scontare nel torneo di B, un modo “elegante” per certificare, da parte degli organi federali, con un anno di ritardo la caduta all’inferno.
Il secondo anno il tecnico viareggino portò finalmente la Lazio in serie A, ma con un colpo di scena fu esonerato dall’allora presidente Calleri prima del ritiro estivo nel luglio dell’88.
Alessio Di Clemente, bravissimo attore fiorentino, ha recitato in un monologo di circa novanta minuti la parte del mister Fascetti, interpretando con molta credibilità il ruolo, con particolari in parte inediti e conferendo alla figura dell’allenatore anche tratti di un’umanità straordinaria.
Una bella storia di sport, una storia leggendaria di un manipolo di uomini, prima che calciatori, guidati da un uomo straordinario al di là del professionismo a volte esasperato del mondo del calcio.
Una storia d’altri tempi, di un calcio che non c’è più.