Incontriamo Kamal Hassan, nel DUB Studio a Burbank . Hassan è a Los Angeles per presentare la prima del suo film“Vishwaroopam”, un thriller di spionaggio in cui è attore, regista e produttore.
Il film stà passando varie controversie prima ancora di uscire nelle sale cinematografiche in India, incluso il risentimento dei Mussulmani verso il film tanto da impedirne l’uscita perché offesi dal soggetto della sceneggiatura che li mette in cattiva luce. Hassan , al contrario, combatte in questo momento la sua battaglia per la libertà d’opinione sottolineando come il suo film non sia contro la comunità Mussulmana, anzi l’attore ha ribadito che é un’invenzione del governo per fare “terrorismo culturale”. Gaetano Salvemini ci ha insegnato qualcosa in proposito!
Non é semplice intervistare Hassan e scegliere alcune domande, ci si trova a dialogare con un attore, regista, produttore, cantante, ballerino, scenografo, scrittore. E’ considerato il Tom Hanks indiano. Nella sua lunga carriera d’attore , iniziata a 3 anni, ha vinto molti premi, inclusi quattro National Film Awards, 19 Filmfare Awards , é stato il primo a presentare un elevato numero di film prodotti in India per la selezione dell’Academy Awards. Il suo impegno umanitario é notorio e la sua vita sentimentale intrigante ha interessato molto i media .
Chiediamo ad Hassan: “Se dovesse descriversi, qual’é la qualità che La distingue?”. “Mi é stato detto che l’onestà é una bella qualità, benché nella vita quotidiana , forse, non é apprezzata allo stesso modo, ma é una grande qualità, ma forse non tutti la vivono. Io ho deciso di viverla per scelta, anche se a volte impone un processo difficile per continuare ad essere onesti”.
“So che ha iniziato La sua carriera d’attore a tre anni, esistono due versioni riguardo al suo inizio, ci può raccontare quella uffi?”. “ Mia madre é diventata diabetica perché non ci siamo mai accorti della sua malattia. Aver messo alla luce l’ultimo figlio a 43 anni, é stato per lei un ennesimo colpo alla salute. Inoltre,le cure dell’epoca, non erano efficaci come oggi. Tra me e mio padre ci sono 50 anni di differenza e io sono stato un bambino molto vivace, per cui, ogni tanto, la mia assenza da casa, garantiva a mia madre un po’ di riposo. Un dottore amico di famiglia ha proposto ai miei genitori di portarmi ad una cena da amici dove c’erano persone dell’ambiente cinematografico. Io ero molto contento, ho pensato di poter essere scelto come attore , ma al party nessuno mi prendeva in considerazione e mi annoiavo.Parlando con il figlio del produttore mi sono lamentato perché io pensavo mi scegliessero per fare l’attore e lui, ridendo, mi invitò a seguirlo per presentarmi a suo padre. Il caso ha voluto che il padre cercasse proprio un ragazzino sconosciuto per un suo film e, probabilmente ,ero il tipo che cercava. Mi chiese se volevo fare l’attore ed io risposi che ero lì per quella ragione e che, per lavorare, volevo due macchine ed altro. Le mie richieste erano un po’ esagerate per cui mi avrebbe dato molto meno. Per me, entrare in un set cinematografico, é stato come andare a Disneyland, la scuola era noiosa ,e lì mi divertivo solo a guardare le prove degli attori. Una bella vita , tornerei indietro. Terminato il film sono ritornato alla vita normale di studente sconosciuto. Poi ho avuto un incidente, sono caduto dalla tromba delle scale del terzo piano e la mia popolarità é tornata in auge… sono diventato “quello caduto dal terzo piano.” I miei libri di scuola sono passati a un ragazzo con un padre produttore teatrale impegnato nella preparazione di una commedia con giovani attori . A lui aveva raccontato del mio incidente aggiungendo del mio lavoro cinematografico. Bene aveva detto il padre, se sopravvive lo facciamo lavorare in teatro. Così ho cominciato un’altra esperienza. Mio padre avvocato, non si é preoccupato della mia scelta di voler fare l’attore, anzi, poiché in famiglia gli altri due fratelli seguivano la sua professione, accettava con piacere d’avere un’artista in famiglia! La mia nuova vita d’attore in palcoscenico dove cantavo e ballavo non é durata molto , il teatro perdeva popolarità e dovette chiudere. Così mi sono iscritto a dei corsi di danza classica Indiana Bharatanatyam per quattro anni, a 13 anni ero un perfetto ballerino ed a 16 coreografo. A 18 anni ero sceneggiatore e collaboravo con un amico che mi ha insegnato il mestiere ed insieme abbiamo scritto una sceneggiatura. Io ho avuto una giovinezza fantastica con amici con i quali stavo quando non lavoravo. Per un po’ di tempo sono rimasto senza lavoro, per cui a 18 anni mi annoiavo ed ero preoccupato per il mio futuro , volevo guadagnarmi da vivere finché sono entrato in un Community Christianity Center dove si promuoveva la cristianità. Il mio capo produceva dei filmati così ho avuto qualche ruolo in lingua Tamil. Poi sono passato in un’altra regione dove ho lavorato in un film recitando in un’altra lingua. Il film è piaciuto tanto da essere rigirato nella lingua Hindi. In India ogni regione ha una lingua diversa, se ne parlano 15. Io parlo correttamente 5 lingue. Il film mi ha fatto diventare un attore famoso. Io avrei voluto diventare regista ma il mio mentor, mi ha convinto a continuare la carriera d’attore perché avrei potuto diventare regista in qualsiasi altro momento“.
“Sappiamo che il suo film ha creato controversie nel suo paese, la nuova tecnologia del suono, la comunità mussulmana irritata per il plot del film che la mette in cattiva luce. Lei come ha reagito?”. “ I distributori del film e i proprietari delle sale cinematografiche hanno capito il problema, si sono spaventati della nuova tecnologia del suono usata nel mio film e ora capiscono la necessità d’adattarsi , il loro problema si è risolto, alcuni sono stati denunciati. La comunità Mussulmana, purtroppo, é rappresentata da un piccolo gruppo che vuole creare problemi politici. Anzi il mio è il migliore film che rappresenti la comunità Mussulmana sofferente. Non si può nascondere come nella loro comunità esistano gruppi di terroristi, il mondo lo sa, non si può negare che l’Afghanistan non sia uno stato pacifico. Il mio film racconta come l’ Afghanistan con i suoi attacchi crei disconforto alle nazioni coinvolte. La verità va raccontata, e se si sottolineano delle pecche non ci si deve offendere, così come si possono sottolineare gli sbagli della Chiesa Cristiana o della Comunità Spagnola. Io credo alla tolleranza e se ce ne fosse di più anche da noi l’India potrebbe essere unita. Quando lascerò questa terra i miei films saranno la mia eredità di pensiero, quella di una persona che ha voluto bene a tutti, che ha parlato contro l’intolleranza, ma è tollerante . Io ho investito i miei soldi nel mio “Vishwaroopam ” e se la comunità Mussulmana impedisce la distribuzione del mio film , io perdo tutto, ma comunque ho voluto dire la verità, e parlare di un problema sociale, e io amo il mio Paese e chi ci vive. Il mio film non va contro la comunità Mussulmana che da noi é minoritaria, ma nel resto del mondo é in continuo aumento, perché avrei dovuto inimicarmela ?”. “Dove ha incontrato Osborne? “. “La prima vota l’ho incontrato in India e per me questa é la quinta occasione é venuto per vedere il mio film, é una persona semplice e non ti fa pesare la carriera che ha alle spalle e stiamo collaborando per girare la sequel del mio film.”