Dalle nostre corrispondenti da Locarno Maristella Santambrogio Foto Rachel Rambaldi
Locarno, 10 agosto – L’attore Edward Norton si è presentato sul palco dell’auditoriom Fevi prima della proiezione del film “Fight Club” del 1999, in cui era protagonista. Il film è stato scelto a rappresentare la Historie(s) du Cinema.
Norton , considerato per la sua personalità dai tratti inusuali, attore riservato e poco espansivo si è , al contrario delle aspettative, espresso generosamente, offrendo una prorompente energia trasmessa in modo singolare. Non è abitudine degli attori americani il parlare gesticolando . Norton poteva sembrare un attore italiano per come passava le proprie emozioni visive attraverso i movimenti continui delle mani, sinomino di una sensibilità artistica particolare.
Infatti, Norton ha spiegato, d’essere sempre stato fin da ragazzo attratto dal cinema, dal grande schermo e crescendo a New York s’impegnava a scrivere sceneggiature e commedie per il teatro con l’idea di voler sviluppare qualcosa, senza neppure pensare che quello sarebbe diventato il lavoro con il quale si sarebbe mantenuto.
“Ho avuto la fortuna di poter lavorare con registi e attori di nome dai quali c’è sempre da imparare – ha detto l’attore- e maggiormente puoi ritrovarti a dover cambiare le aspettative che hai nel loro modo di lavorare. Questo mi è capitato con Robert De Niro. Io ero preparato, secondo l’idea fattami di lui, ad aspettarmi determinate reazioni e sono rimasto sorpreso per aver portato avanti delle convinzioni errate sul suo modo di lavorare sul set. L’attore è semplice e spontaneo ma è determinato a chiudersi quando la sua privacy deve essere rispettata.”
Per i film in concorso internazionale si è conversato con Josh Mond regista e produttore di quattro lungometraggi. Mond ha diretto il film “James White”, presentato al Festival, di cui è regista e sceneggiatore. Nella storia, il ventenne White affronta cercando di mantenersi a galla, una città come New York dove la madre gravemente ammalata ha necessità del suo aiuto costringendolo a prendersi delle responsabilità prima rifiutate. Mond ha parlato del suo lavoro e della passione per il cinema che lo ha portato a cercare persone adatte a sviluppare i suoi progetti. Ha detto “Una persona a cui avevo sottoposto la mia sceneggiatura , mi ha fatto capire come sia più produttivo per chi scrive sentirsi criticato per i difetti nella storia aiutando così a migliorarla, piuttosto che ricevere commenti positivi. Con questa persona ho poi portato avanti molti progetti.” Il suo film ha ricevuto consensi dal pubblico.
È stato consegnato a Michael Cimino (The Deer Hunter) il Pardo d’onore Swisscom e per l’Histoire (s) du cinema “The Year of the Dragon” da lui diretto, è stato proiettato alla Sala per il Festival.
Premiato anche Andy Garcia con il Leopard Club Award.
Tra i film italiani in concorso, ci sono “Bella e Perduta” diretto da Pietro Marcello, “Pastorale cilentana” diretto da Mario Martone e “Asino Vola” diretto da Marcello Fonte con Maria Grazia Cucinotta.
GALLERIA FOTOGRAFICA
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