IUC – “Note in Biblioteca” nella Rassegna “Sapienza in musica”

Roma, 3 novembre 2016 –  Unire gli studi teorici alla pratica della musica sembra uno dei moventi della nuova iniziativa,“Note in Biblioteca”, specialmente varata dalla IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti in collaborazione con le biblioteche capitoline. Si tratta di una serie di sei concerti gratuiti in collaborazione con l’”Istituzione Sistema Biblioteche Centri Culturali di Roma Capitale”, che vedranno protagonisti alcuni dei  migliori giovani diplomati e allievi del Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma. Ogni concerto sarà preceduto da una introduzione all’ascolto curata da uno specializzando in Musicologia dell’Università “La Sapienza”. L’inaugurazione del progetto avrà luogo nella Biblioteca di Villa Leopardi, venerdì 4 novembre. Sul palco prenderà posto il Trio formato da Claudio Leone alla chitarra, Pietro Ciancaglini al contrabbasso e Francesco Merenda alla batteria. Lo spettacolo sarà presentato al pubblico con una guida all’ascolto di Emanuele Franceschetti.
Il trio di Claudio Leone si muove con grande disinvoltura \tra tradizione jazzistica e avanguardia, proponendo un repertorio eclettico che abbraccia composizioni originali di Claudio Leone tratte dagli album “Changes” (2016) e “People & Places” (2013), jazz standards e canzoni rivisitate o stravolte di Sting, Woodkid, Muse e Radiohead. Il collante che tiene insieme questa eterogeneità stilistica e sonora è l’interplay collaudato tra il leader e la sezione ritmica, composta da Pietro Ciancaglini al contrabbasso e Francesco Merenda alla batteria, due musicisti che vantano collaborazioni con artisti italiani e statunitensi di fama internazionale. Claudio Leone è molto stimato nel milieu musicale, ad esempio Andrea Damiani ha detto  di lui che non si sa “se ammirare di più la maestria strumentale, le doti compositive o le vaste conoscenze teoriche: tre dimensioni che raramente coabitano in un unico musicista, anche ai livelli più alti” e ha lodato i suoi”temi splendidi”, i “partner eccellenti”, il “naturale interplay e soprattutto il continuo succedersi di momenti sorprendenti, imprevedibili”. 

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