Roma, 22 ottobre- Uno degli intellettuali che hanno onorato la cultura del ‘900, poeta, scrittore, pensatore, acuto critico letterario, autore di film indimenticabili con un uso assolutamente personale della macchina da presa al servizio di una poetica che non necessitava di ulteriori chiarimenti, attento alla realtà di una Italia che si avviava verso i repentini cambiamenti del boom economico, Pier Paolo Pasolini, a causa della sua morte tragica e selvaggia, è spesso ricordato per essere diventato un fatto di cronaca nera, mentre ne vengono sottaciuti gli alti meriti.
Oggi, a quarant’anni dalla morte, il Teatro di Roma dedica a Pier Paolo Pasolini uno dei percorsi tematici più articolati della nuova Stagione, un segmento che omaggia il “poeta corsaro” costruendo un percorso composito di 7 spettacoli, 7 eventi speciali e l’idea di un’insolita esperienza di viaggio. Un’occasione per riflettere sull’attualità attraverso le parole e l’opera di chi l’attualità aveva saputo decifrare con disincantata lungimiranza.
L’omaggio romano prende il via con la nuova composizione per coro e voce recitante di Giovanna Marini, “Sono Pasolini”, in prima nazionale dal 27 ottobre all’1 novembre al Teatro India. Si tratta di una drammaturgia sui versi della “Nuova Gioventù” cantata con Enrico Frattaroli, che legge “I giovani infelici,” e il Coro Favorito della Scuola Popolare di Musica di Testaccio.
Il 2 novembre il Teatro Argentina ospita un evento speciale, dal titolo “Testimone carnale”, una serata a cura di Dacia Maraini, Antonio Calbi e Francesco Siciliano. Una maratona di letture da “Petrolio”, frammenti dell’ultimo romanzo incompiuto di Pier Paolo, interpretati da 22 artisti: Urbano Barberini, Giorgio Barberio Corsetti, Bernardo Bertolucci, Francesca Benedetti, Paolo Bonacelli, Ascanio Celestini, Ninetto Davoli, Giuliana De Sio, Piera Degli Esposti, Abel Ferrara, Iaia Forte, Massimo Foschi, Dario Franceschini, Lino Guanciale, Monica Guerritore, Roberto Herlitzka, RobertoLatini, Lorenzo Lavia, Luigi Lo Cascio, Antonio Piovanelli, Massimo Popolizio, Francesco Siciliano e Carla Tatò.
Il programma prosegue con un’inedita partita di pallone “Pier Paolo!” di Giorgio Barberio Corsetti “giocata” nel campo di Pietralata a Roma (31 ottobre/1 novembre), una produzione Fattore K.
Al Teatro India: “La stanza della tortura”ispirata a Salò/Sade con Francesca Benedettiper la regia di Marco Carniti (4/7 marzo); “Il vantone”, ovvero la traduzione in romanesco di Pasolini del Miles di Plauto, diretto da Federico Vigorito, con Ninetto Davoli (8/13 marzo); “Dopo Pasolini”, un rito in roulotte per sei spettatori alla volta, proposta del Teatro delle Ariette (17/22 maggio).
Al Teatro Argentina,Federico Tiezzifirma la regia del “Calderón”, che Pasolini ambienta nella Spagna franchista durante gli anni del regime (20 aprile/8 maggio); mentre Ricci/Forte presentano “PPP Ultimoinventario prima di liquidazione” (14/16 giugno). L’anno pasoliniano si completerà nell’ottobre 2016 con la messa in scena di “Ragazzi di vita”, diretta da Massimo Popolizio con un folto gruppo di giovani interpreti.
Continuano gli omaggi all’Argentina con l’”Atelier per Pasolini – Aubade, “cantata del Dopostoria” di Carla Tatò e Carlo Quartucci (2 novembre); e la video-opera “Pier PaoloPoeta delle Ceneri”, ripresa live dello spettacolo del 2012 di Irma Immacolata Palazzo e Gianni Borgna (2/15/29 dicembre). Mentre gli spazi esterni del Teatro India accolgono l’intervento di street art dell’artista Frederico Draw che realizzerà un’opera murale dedicata a Pasolini (inaugurazione 1 novembre). Inoltre, l’intera area esterna di India sarà intitolata “Paesaggio Pasolini”, in sintonia col gasometro, il fiume, il canneto, le rovine, la fabbrica.
Infine, un “Treno Corsaro”, un convoglio vero e proprio che attraverserà la dorsale della penisola,una “drammaturgia viaggiante” realizzata dal Teatro di Roma con il CSS di Udine. «E’ il progetto cui più teniamo ma anche il più ardito e complesso – dichiara il direttore Antonio Calbi – Ci piace considerarlo un sogno da concretizzare. Nasce dal viaggio che Pasolini fece seguendo il periplo delle coste italiane nel 1956. E noi vorremmo ripercorrere l’Italia, dai paesaggi arsi del Friuli ai calanchi della Lucania, con il suo spirito, attraverso i suoi occhi».