Roma, 18 dicembre 2020.
La ricorrenza.
Anche se il genere western non appartiene più all’attuale cinematografia, con parziale eccezione per due produzioni di Tarantino, Per qualche dollaro in più tiene ancora la scena.
Sergio Leone presenta oggi, cinquantacinque anni fa, il film che si rivela di maggior successo in quella stagione, superando di più del 50% il record d’incassi de La dolce vita.
Dopo l’inaspettato boom dell’anno prima di Per un pugno di dollari, Leone cura maggiormente i dettagli relativi ai paesaggi, agli interni ed alle armi rispetto a Per qualche dollaro in più.
Oltre alla ben conosciuta predilezione per i film di John Ford, Leone in questa produzione fa riferimento a Vera Cruz e Ultima notte a Warlock.
La storia.
La trama si basa sulla vendetta e sul rapporto tra il pistolero giovane e il pistolero anziano.
Due cacciatori di taglie che operano in modo diverso, tra il New Mexico e il Texas, alla fine della guerra civile americana.
L’anziano è il colonnello Mortimer, Lee Van Cleef, e il più giovane è Il Monco, Clint Eastwood, alle prese con la banda di uno psicopatico bandito messicano chiamato El Indio, Gian Maria Volontè.
Al di la delle taglie, intorno ai 70.000 dollari totali, la ragione principale del colonnello è la vendetta nei confronti di El Indio responsabile dello stupro e del suicidio di sua sorella.
Mortimer e Il Monco si mettono in società per catturare El Indio che tra l’altro sta progettando di rapinare la banca di El Paso, ai più ritenuta impossibile.
Il Monco s’insinua all’interno della banda, col colonnello Mortimer a coordinare dall’esterno.
L’incedere della storia porta poi all’inevitabile duello finale tra il colonnello Mortimer, supportato dal giovane socio, e El Indio rimasto solo con la banda completamente sterminata.
Curiosità.
Leone dispone di un budget di 600.000 dollari per questa produzione e si colloca in testa al filone dei western italiani, creando una pregevole interazione tra musica, immagine, suono.
Leone ritocca anche il personaggio di Eastwood, rendendolo più ironico rispetto alla recitazione di Per un pugno di dollari.
Il regista romano crea una contrapposizione tra due generazioni, il pistolero anziano e il più giovane, ma anche un senso di virile amicizia certificata da una battuta finale di Mortimer a Il Monco.
Anche la proposta musicale di Ennio Morricone è più incisiva, con dei distinguo per ciascun personaggio, come il suono dell’orologio da tasca.
Negli Stati Uniti il film esce due anni dopo, nel 1967, poco dopo l’uscita di Per un pugno di dollari e ottiene un grande successo, con Eastwood che viene ribattezzato <L’uomo senza nome>.
Gli interpreti.
Lee Van Cleef fu scovato a Los Angeles, pieno di debiti, che aveva smesso di fare l’attore e prese il posto di Lee Marvin troppo costoso per la produzione.
Anche con Van Cleef Leone opera delle variazioni addolcendo il suo ghigno penetrante in un personaggio più simpatico, più umano.
Ritroverà il suo sguardo malvagio e cinico già l’anno successivo, nel 1966, ne Il Buono, Il Brutto, Il Cattivo.
La figura di Van Cleef, da cui prende spunto Leone, è quella di John Carradine che in Ombre Rosse, di John Ford del 1939, interpreta il giocatore-gentiluomo al servizio di una donna incinta.
Eastwood, alla seconda esperienza con Leone, accetta senza riserve la parte ma chiede al regista di non fargli fumare di nuovo il sigaro nelle scene.
Leone risponde:<Clint non possiamo lasciar perdere il sigaro, il protagonista è lui!>.
Sergio Leone, numero 1…