Per un pugno di dollari.
L'inizio della trilogia del dollaro, una rivoluzione per il genere western.
Roma, 12 settembre 2024.
Compleanno importante quello odierno per i 60 anni, dall’uscita nei nostri cinema, di una pellicola rivoluzionaria per il genere western: Per un pugno di dollari, diretto da Sergio Leone.
La storia:
Uno straniero con il poncho arriva a dorso di mulo nel villaggio di San Miguel, poco a sud del confine tra Stati Uniti e Messico.
Il paese è in mano a due bande rivali, come gli racconta Silvanito proprietario del saloon sito nella piazza principale di San Miguel.
I Baxters, americani, sono dei trafficanti d’armi mentre i Rojos, messicani, contrabbandano liquori e lo straniero sta in mezzo e osserva la situazione.
Durante un’escursione al canyon di Rio Bravo lo straniero vede quanto sia spietato Ramòn Rojo, che insieme ai suoi accoliti rapina un carico d’oro alle truppe federali trucidandoli tutti.
L’atteggiamento dello straniero è quello di galleggiare nel mezzo della rivalità delle due famiglie, sfruttandole a seconda delle circostanze.
A San Miguel c’è una famiglia, composta da Julian, sua moglie Marisol ed il piccolo Jesus, che subisce la violenza di Ramon infatuato della bella Marisol.
Il povero Julien non può far nulla, deve subire l’arroganza di Ramon e proteggere quanto più possibile il figlioletto Jesus.
Lo straniero, di ritorno dal canyon Rio Bravo in anticipo rispetto ai Rojos, libera Marisol restituendola all’affetto di suo marito e di suo figlio facendoli fuggire da quell’inferno.
Ramon però lo scopre e lo fa pestare selvaggiamente lasciandolo mezzo moribondo in una cantina della loro proprietà.
Lo straniero, con la forza della disperazione, riesce a fuggire, con l’aiuto di Silvanito e del becchino Piripero, creando scompiglio nella residenza dei Rojos.
Ramon è fuori di se e trova la scusa per attaccare il quartier generale dei Baxters ritenendoli responsabili degli ultimi accadimenti.
Lo spettacolo che si manifesta agli occhi dello straniero, opportunamente nascosto, è terribile con i Rojos che massacrano la famiglia Baxters e tutti i loro uomini, distruggendo ogni loro proprietà.
Lo straniero riesce a superare lo sbarramento dei Rojos nascosto da Piripero dentro una bara, che il becchino finge di portare al cimitero.
Si rifugia poco fuori il paese dentro una miniera abbandonata e con il passare dei giorni recupera le forze preparando il suo ritorno a San Miguel.
Segnala la sua venuta con un ‘esplosione di dinamite all’ingresso del paese e si presenta davanti a Ramon invitandolo a colpirlo con il fucile.
Ramon che in precedenza aveva detto:<Quando un uomo con la pistola incontra un uomo con il fucile, quello con la pistola è un uomo morto>, comincia a sparare una, due, tre, quattro volte al cuore dello straniero che però dopo essere stato colpito riesce sempre a rialzarsi più vivo che mai.
Ramon ed i suoi uomini sono increduli, com’è possibile che lo straniero ripetutamente colpito si sia ogni volta rialzato?
Lo straniero, che nel finale Piripero chiama Joe, si alza il poncho e rivela uno scudo di ferro, a protezione del busto, appena bucherellato dai proiettili sparatigli da Ramon.
Il duello finale vede Joe, veloce ed implacabile, avere la meglio sul capostipite dei Rojos e di tutta la sua banda, sovvertendo così il proverbio messicano citato dallo stesso Ramon, con il paese finalmente libero dalla gratuita violenza.
Joe dice addio a Silvanito e Piripero uscendo da San Miguel a dorso di mulo, con più di un pugno di dollari.
Considerazioni:
E’ la svolta professionale per Bob Robertson, al secolo Sergio Leone, che con un minuscolo budget di duecentomila dollari crea un filone completamente diverso dalle tracce hollywoodiane.
Leone si avvale della collaborazione dello scenografo Carlo Simi e del compositore Ennio Morricone, avviando un rapporto che si svilupperà nei film successivi con l’ingresso poi di un altro grande sceneggiatore come Sergio Donati.
Leone si avvale di locazioni a basso costo, già impiegate in altre produzioni, situate in Almeria, nel sud della Spagna, con gli interni girati invece a Roma.
L’ispirazione è liberamente tratta da La sfida del samurai di Akira Kurosawa, che Leone vede l’anno precedente a Roma.
Il film diventa oggetto di una battaglia legale in quanto i produttori, Colombo e Papi, non si preoccupano di acquisirne i diritti ed al regista giapponese vengono garantiti profitti per la distribuzione in Estremo Oriente dove Per un pugno di dollari sbanca il mercato.
Leone stravolge i canoni americani sul genere western, enfatizzando la violenza in alcune scene, l’uso dei primi piani e della colonna sonora.
Un’altra caratteristica del regista romano sta nei movimenti sul set che mostra ai suoi attori, mimando lui stesso le azioni con un entusiasmo tipico di chi ha vissuto la propria infanzia nel mito del grande regista americano John Ford.
Il film esce negli Stati Uniti tre anni dopo e a dispetto dei critici ottiene un grande successo.
La critica d’oltre oceano lamenta un’eccessiva brutalità e definisce il prodotto come “un surrogato western”.
Il pubblico invece, rispetto alle tradizioni di Hollywood, apprezza la figura dell’anti-eroe, dello straniero senza nome; una partitura musicale originale dove si sentono chitarre, campane, colpi di frusta, cori urlanti, tamburi e fischi.
I Protagonisti:
Nasce il mito di Clint Eastwood, lo straniero senza nome/Joe, che esce dall’anonimato di piccole serie americane diventando l’assoluto protagonista della Trilogia del dollaro.
Su precise ed insistite idee di Leone, Eastwood si connota con il cigarillo ed il poncho e mostra un‘invidiabile velocità nell’uso della colt.
L’antagonista è Gian Maria Volontè, assolutamente credibile nei panni dello spietato Ramon e che rivedremo l’anno successivo nel ruolo del cocainomane Indio in Per qualche dollaro in più.
Altri caratteristi da segnalare José Calvo, Silvanito, Joseph Egger, Piripero, e la presenza di due donne Margarita Lozano, la moglie di Baxter, e la splendida Marianne Koch nel ruolo di Marisol.
Citazione a parte, tra i caratteristi, per Mario Brega nel ruolo dell’attendente di Ramon che ritroveremo nei successivi due film della Trilogia del dollaro.
In conclusione Per un pugno di dollari infonde una nuova energia al filone western, generando una serie incredibile di produzioni successive e di eroi come il Ringo di Giuliano Gemma, il Django di Franco Nero, il Sartana di Gianni Garko.
Il grande Sam Peckinpah, Sierra Charriba, dichiarò di aver concepito Il mucchio selvaggio nel 1969 dopo aver visto tutti i film di Leone.
Un grande complimento e riconoscimento per l’intruso italiano nel mondo del western…
FOTO: C’era una volta in Italia – il cinema di Sergio Leone.