Rassegna teatrale dai Sei Personaggi a Zio Vanja ai Corti di giovani autori
Simpatica rassegna teatrale di dicembre, che spazia dai classici come i Sei personaggi di Pirandello e lo Zio Vanja di Cechov fino ai Corti teatrali di giovani autori contemporanei, passando per la giovane entusiasmante Orchestra di Nuova Klassica.
Al Teatro Parioli i Sei personaggi di Pirandello: al Parioli Peppino De Filippo in scena fino all’8 dicembre,“ Sei personaggi in cerca d’autore”di Luigi Pirandello,regia Giulio Bosetti con Antonio Salines,Edoardo Siravo,Silvia Ferretti,Paola Rinaldi e Marina Bonfigli. Sei personaggi in cerca d’autore rappresenta, nel panorama della drammaturgia teatrale, specialmente per la nostra Nazione, un fenomeno irripetibile. Da una parte per il ricorrente, eccezionale e continuo affetto e interesse con il quale viene accolto dagli spettatori ad ogni nuova messa in scena e in special modo dai giovani, che ne rimangono come stregati. Dall’altra per il fascino che esercita su attori, registi e produttori che da esso rimangono eternamente attratti. Come diceva Eleonora Duse “ogni cinque anni un capolavoro è novità” e non possiamo che concordare con questo concetto. La messa in scena del Teatro Carcano è alla sesta ripresa consecutiva dal 2008, anno nel quale Giulio Bosetti ne curò la regia dopo averlo già interpretato o prodotto tre volte: negli anni ’50 nei ruoli del Figlio, a metà degli anni ’70 e a metà degli ’80 come produttore e nel ruolo del Padre. Per poi approdare all’attuale edizione nella quale, anche regista, ritagliò per sé il ruolo del Capocomico, lasciando al suo amico Salines quello del Padre e affidando poi a Edoardo Siravo, a causa della malattia che lo colse proprio all’inizio dell’estate di quell’anno, il ruolo che avrebbe dovuto interpretare. Per sua stessa ammissione Salines è, forse dall’edizione di De Lullo/Valli, il più completo “Padre” che si possa immaginare. Da ricordare infine anche l’edizione del 1983 per la regia di Giuseppe Patroni Griffi all’apice della sua creatività, nella quale Bosetti fu affiancato, oltre che da una straziante Madre interpretata da Marina Bonfigli, da una dilagante Lina Sastri nel ruolo della Figliastra. Proprio in occasione della prima al Teatro Donizetti di Bergamo, il grande critico del Corriere della Sera, Roberto De Monticelli, titolò una plaudente recensione, che spiega, nella sua concisione, il senso profondo di questo capolavoro: “Al Donizetti di Bergamo torna il brivido di quei sei fantasmi”. La presente edizione vede impegnati nei ruoli principali Antonio Salines, il Padre, ambiguo e problematico; Edoardo Siravo, il Direttore-Capocomico, pacato e curioso; Valentina Bardi, la Figliastra, passionale e lacerata; Paola Rinaldi, la Madre, composta e dolente; Michele Di Giacomo, il Figlio, ribelle e febbrile.
Al Teatro Quirino Zio Vanja di Cechov : uno spettacolo classico da non perdere, con Sergio Rubini, Michele Placido, Pier Giorgio Bellocchio, Anna Della Rosa, Lidiya Liberman, Bruno Cariello, Maria Lovetti e Marco Trebian, con la partecipazione straordinaria di Lucia Ragni, adattamento e regia di Marco Bellocchio. La trama inizia nella casa di campagna ereditata dal professor Serebrjakov, cognato di zio Vanja e padre di Sonia. La prima moglie, sorella di Vanja, è deceduta e il professore si è risposato con Helena. Tra amori e vicissitudini di vario genere, Serebrjakov comunica a Vanja che è intenzionato a vendere il podere e questo fa uscire fuori tutto il temperamento del povero zio, che alla fine tenta di uccidere il professore con dei colpi di pistola, che miseramente non andranno a segno. Alla fine l’agiato ereditiere e Helena torneranno in città, lasciando a Vanja la possibilità di continuare ad amministrare la tenuta. Zio Vanja è uno dei capolavori assoluti del teatro cechoviano, in cui si intrecciano le monotone conversazioni e le banalissime vicende di un gruppetto di personaggi. La ricostruzione minuziosa di atmosfere sospese e vagamente inquietanti, l’indifferenza abulica dei personaggi intorno agli eventi, l’indefinito senso di attesa di una catastrofe incombente rendono questo testo una geniale anticipazione della drammaturgia novecentesca. Marco Bellocchio è uno dei registi più anticonformisti della storia del cinema italiano. Coraggioso, puntuale, deciso, ha saputo portare avanti le sue idee laiche, difendendole con la forza espressiva dell’arte, entrando nella complessità degli argomenti, dalla politica sessantottina alle conseguenze drammatiche degli anni di piombo, dalla follia dei manicomi all’incapacità di amare delle persone comuni.
Alla Sala Uno Maratona di Corti Teatrali interamente dedicata alla messinscena di pillole di cultura! Dopo il successo dello scorso anno, la suggestiva cornice di questo esclusivo palcoscenico romano torna a dar voce e spazio alle pillole di drammaturgie contemporanee, sperimentazioni linguistiche, incursioni multimediali e di tutte quelle performance artistiche intese nella loro accezione più ampia: musica, danza, teatro e mimo. Il 6 e l’8 dicembre dalle ore 21 cinque compagnie si alterneranno sul palcoscenico del Sala Uno: gli Acoustic Lane in Noccioli di Albicocca, di Claudio Bevilacqua e Bianca Maria Castelli, con Acoustic Lane, I Cronistrioni in L’ultima carezza è n’tajo , con Luca Battaggello, Maria Raffaella Pisanu, Piero Di Marzia, e Angela Zampetti, Compagnia della mia misura in Appunti di viaggio, di Vittoria La Costa e Roberta Bassani, con La Compagnia della Mia Misura, Paola Campagna in Tutti soli, di e con Paola Campagna, Carlotta Piraino in Petimus Rogamus, di Lorenzo Montanini, scritto da Marco Bilanzone, con Carlotta Piraino, Daniel Plat, Mersia Valente, Diego Valentino Valenti, il 7 dicembre Tupa Ruja, in Suono dunque sono, di e con i Tupa Ruja Martina Lupi, Fabio Gagliardi, Alessandro Chessa.
Al Tordinona uno spettacolo tragicomico in prima nazionale al Teatro Tordinona “Hatealy”, spettacolo tragicomico scritto da Ester Tatangelo insieme a Fortunato Cerlino, che ne cura anche la regia. Una direttrice, un rappresentante di prodotti da discount, una commessa dal passato misterioso, una cliente cleptomane e un affascinante e cinico cliente gold, architetto di giorno e drag di notte, si aggirano per Hatealy, supermercato di lusso e vetrina di prodotti eccellenti legati all’industria agro-alimentare italiana: una voce, quella di Hatealy, segue l’evoluzione delle loro vite, annunciando quello che per loro sarà. “Cosa ti aspetti che succeda adesso?” recita la voce di Hatealy, se interrogata. Intasati di desideri, accecati dalla paura e dalla solitudine, con la crisi che soffoca un Italia allo sbando e le loro vite, Carla, Benito, Tina, Vittoria, Eddy, si aggirano tra gli scaffali del supermercato, rifugiandosi, a turno, nell’ufficio provvisorio della direttrice, per sfuggire alla svendita delle loro esistenze, in attesa dell’arrivo del tartufo da 2013 grammi per un valore di duemilamiliardi di euro che li salverà. Crisi di sistema. Crisi di valori. Crisi di panico. Crisi economica. La radice di questa parola è: decisione. Un cambiamento improvviso della situazione che provoca stress, sia a livello individuale che collettivo. Nel quotidiano, la vita degli individui racconta microstorie di fratture, maldestre azioni di cambiamento, solitudini, solo apparentemente slegate le une dalle altre. Il mondo comunica più velocemente sul piano subliminale che con i social network. Una crisi porta con sé tante possibilità; la più importante è quella di comprenderne le ragioni. Ripartire potrebbe significare non restaurare un mondo vecchio ma immaginare un futuro sorprendente. Hatealy è un rito, una chiesa dove un Dio sconosciuto scaccia la paura della povertà.
NuovaKlassica al Massimo : un festoso appuntamento presso l’Auditorium del Massimo all’Eur, gremito da giovani e meno giovani, ma soprattutto giovanissimi, con la magnifica orchestra NuovaKlassica che ha aperto la sua lunga stagione concertistica con un evento che ha unito la passione per la musica e l’entusiasmo del mondo dei più piccoli in un unico e coinvolgente spettacolo. Molto più di un racconto, molto più di un concerto. La Carica dei 101 è una deliziosa avventura teatrale che, grazie all’accattivante e travolgente ritmo jazz-swing e alla voce narrante della bravissima Angela Di Sante, riesce ad incantare il pubblico rendendolo protagonista. Gli irresistibili personaggi scodinzolanti, la storia indimenticabile accompagnata da suggestive immagini, gli straordinari costumi di scena e il meraviglioso mix di umorismo, sentimento e avventura fanno di questo spettacolo un’esperienza davvero indimenticabile per tutti. L’associazione NuovaKlassica nasce nel 2005 dallo spirito di dedizione e professionalità e dall’amore per la Musica dei soci fondatori, il Maestro Carlo Stoppoloni ed il Maestro Ernesto Celani. Si impegna nella diffusione dell’espressione artistica nella sua interezza: Musica, Arte, Teatro, Danza, coinvolgendo il pubblico alla comprensione dei linguaggi artistici, delle innumerevoli reciproche interazioni per apprezzarne le forme e gustarne la fruizione. L’orchestra Nuovaklassica è in scena ad accompagnare il racconto, ad interagire con l’attrice in un ruolo assolutamente complementare ad essa. Formata da musicisti provenienti da prestigiose orchestre nazionali, finalizza la sua attività alla qualificata esecuzione della Musica Classica, attraverso proposte che hanno come principale obiettivo la diffusione consapevole dell’evento musicale. I prossimi appuntamenti sono al teatro Parioli con un repertorio prettamente classico. E continua l’avventura dell’Orchestra NuovaKlassica al Teatro Parioli di Roma! Dal 19 al 22 dicembre il maestro Carlo Stoppoloni dirigerà l’Orchestra in una delicata rivisitazione de “Lo Schiaccianoci”. Ispirato alla favola di E.T.A. Hoffmann “Schiaccianoci e il re dei topi”, lo Schiaccianoci è da sempre uno dei balletti più conosciuti delle composizioni di Tchaikovsky e imprescindibilmente legato al Natale. Questa volta e in una formula del tutto innovativa, la favola di Hoffmann, ma soprattutto il capolavoro musicale di Tchaikovsky, rivivono in una nuova affascinante dimensione. Non si tratta della solita formula del racconto in musica, stile Prokofiev e il suo Pierino e il Lupo, ma qualcosa che va oltre la narrazione, che fa entrare il pubblico all’interno della favola, lo coinvolge, ma soprattutto lo guida, con semplicità e naturalezza alla conoscenza di tutti gli elementi che costituiscono l’alchimia magica dell’interazione del testo con la musica. L’Orchestra Nuovaklassica, 45 elementi, è in scena ad accompagnare magistralmente il racconto, ad interagire con l’attrice, in un ruolo assolutamente complementare ad essa. É la formula, che Nuovaklassica, attraverso l’esperienza dei suoi fondatori, Ernesto Celani (Direttore Artistico) Carlo Stoppoloni (Direttore Musicale), ha ormai perfezionato grazie al prestigioso contributo della sua voce narrante, Angela Di Sante, dell’impareggiabile eleganza dei vestiti dello stilista Mattiolo e della scenografia multimediale di Gianpaolo Bertoncin e che, grazie al Maestro Luigi De Filippo e alla Signora Laura Tibaldi De Filippo, ha l’opportunità di poter far conoscere al numeroso pubblico del Teatro Parioli.