Rassegna teatrale romana: spettacoli di intrattenimento

Ecco, qui di seguito, alcuni spettacoli in scena nei teatri di Roma, che possono essere classificati come “spettacoli di intrattenimento” !

Alla Cometa le Trote di Pistoia e Triestino : Sul palco della Cometa fino al 18 novembre torna  la piece di grande successo intitolata  Trote,  di  Edoardo Erba,  con  Nicola Pistoia,  Paolo Triestino,  Elisabetta De Vito, e con la regia degli stessi Triestino e Pistoia. Trote è un gioco a moscacieca, dove qualcuno è sempre bendato e qualcun altro invece vede. È una commedia divertente e poetica, che riesce a entrare con leggerezza in un tema rimosso. Ambientata in una Roma che si percepisce solo sullo sfondo e nel linguaggio dei tre protagonisti, la commedia di Erba si snoda saltellando con la freschezza dell’Aniene, che nasce limpido e finisce, più si avvicina alla città, col fare pulizia di veleni tossici. I protagonisti sono due persone del popolo: Maurizio, un meccanico arricchito in perenne crisi coniugale e Luigi, un operaio alle soglie della pensione che sta per sposarsi con una donna di servizio rumena. Luigi è un pescatore di fiume, tutta la commedia segue letteralmente il filo della sua passione per le trote e del suo modo di intendere e vivere la pesca. Una passione che contagia il neofita Maurizio, che si era trovato per le mani analisi mediche che lasciavano poche speranze e aveva deciso di recapitarle allo sconosciuto destinatario. Ma ora che l’ha di fronte sulle rive dell’ Aniene, felice per l’imminente matrimonio, non ha più il coraggio di consegnargliele e pescando con lui si sente per la prima volta nella vita in pace con se stesso e con il mondo. Elegante nelle scene, esplosiva nei suoni, sapientemente diretta e interpretata con iperrealismo comico dallo straordinario duo Pistoia-Triestino, coadiuvati da un’ottima Elisabetta De Vito, Trote è una commedia che non manca di momenti esilaranti  ma alla fine avvince e commuove.

La vita non si sa mai al Teatro Golden : Torna nell’ ospitale ed elegante Teatro Golden a via Taranto il trio di straordinari attori che lo scorso anno ha riscosso un grande successo con la pièce “Terapia Terapia”. Questa volta Gianni Ferreri, Daniela Morozzi e Roberto Nobile sono i protagonisti della commedia inedita “La vita, non si sa mai” scritta da Augusto Fornari, Toni Fornari, Andrea Maia, Roberto Nobile,  Vincenzo Sinopoli e diretta da  Augusto Fornari. In scena fino all’11 novembre “La vita non si sa mai” riporta in scena il trio di attori protagonista per dieci anni della fiction “Distretto di polizia” nei ruoli di  Giuseppe Ingargiola, Vittoria Ingargiola e Antonio Parmisan. Gianni Ferreri, Daniela Morozzi e Roberto Nobile, sono tre bravissimi interpreti che, insieme, sulla scena formano un trio irresistibile.  La commedia, scritta da un pool di affiatati autori, che hanno già firmato insieme le commedie “Terapia Terapia” e “La casa di famiglia” racconta la storia di due fratelli Antonio e Amedeo. Amedeo, musicista, ha un handicap che lo costringe sulla sedia a rotelle; Antonio, ex insegnante di filosofia, si  prende cura di Amedeo. Tutta la sua vita, ormai da anni, è dedicata a suo fratello disabile. Da un po’ di tempo Amedeo da lezioni di canto a Beatrice. La presenza della ragazza sconvolge il delicato equilibrio tra i due fratelli che, da quel momento, dovranno affrontare scelte di vita e verità nascoste. La vita, non si sa mai affronta in chiave comica, ma mai superficiale, le problematiche legate all’handicap, ma soprattutto alla paura di vivere e di amare.

Alla Sala Umberto un successo strepitoso per Oblivion Show Il Sussidiario : Un successo strepitoso, con il pubblico in piedi ad applaudire e a richiedere il bis a Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli, eccezionali interpreti di Oblivion Show 2.0 Il sussidiario, di Davide Calabrese e Lorenzo Scuda, con  musiche di Lorenzo Scuda, e con la regia di  Gioele Dix.  Sette anni intensi spesi nel teatro di rivista e nei musical, poi l’esplosione su Internet: ad oggi quasi due milioni di contatti ricevuti in due anni da “I promessi sposi in dieci minuti” geniale micro-musical messo on-line su You Tube dagli Oblivion per farsi conoscere in modo diretto dal grande pubblico.  Una attualissima trasversalità di mezzi in un gruppo innamorato di una comicità vecchio stile. Gli Oblivion strizzano l’occhio al cabaret ma anche al cafè chantant; praticano una satira così garbata da essere anche più corrosiva; inventano giochi tra musica e linguaggio. Come numi tutelari il Quartetto Cetra e Rodolfo De Angelis, Giorgio Gaber e la follia organizzata dei Monthy Python, il tutto legato dalla sorprendente capacità vocale e interpretativa di un gruppo che fa della professionalità e della precisione scenica la sua linea guida. Lo spettacolo rappresenta  una vera e propria evoluzione dello stile Oblivion, che riesce a mescolare Lady Gaga con Bach e Tiziano Ferro con William Shakespeare. Con la consueta eleganza e irriverenza, i cinque madrigalisti post moderni raccontano storie epiche o semplici avvenimenti quotidiani giocando continuamente con la musica. Il più delle volte massacrano canzoni e testi famosi per ricomporli in modi surreali, altre volte si cimentano con virtuosistici esercizi di stile e canzoni originali. Come in ogni sussidiario che si rispetti, in questo nuovo spettacolo troviamo tutte le materie: dal solfeggio alla storia, fino alla grande letteratura italiana dove Dante e Pinocchio cantano le loro avventure in soli sei minuti. Utilizzano almeno un secolo di materiale musicale italiano servendosi delle canzoni come di un alfabeto privato, per montare, intrecciare, deformare, riciclare in modo da costruire uno scintillante palinsesto canoro, al tempo stesso omaggio ai grandi e sberleffo ai meno grandi.  Gli Oblivion giocano per tutto lo show, indossando le vesti ora di innocenti boy-scout alle prese con un perfido disturbatore, ora rievocando le fumose atmosfere del Café-Chantant. Oblivion Show 2.0 Il sussidiario non è solo una corsa contro il tempo, travestimento e giocoleria musicale: nel susseguirsi degli sketch, tra un cazzotto e una canzone mimata, si nasconde uno sguardo beffardo ma acuminato su una società che assomiglia sempre di più a una parodia. Un grandissimo successo per uno spettacolo da non perdere !

Prospero Richelmy al Teatro Petrolini : Grande successo nella Sala Fabrizi Teatro Petrolini a Testaccio, per la divertente “scommessa” partorita dalla fervida mente di Prospero Richelmy,  che sotto l’esplicito quanto ironico titolo “Parzialmente stremati storie di italiani in crisi” propone in perfetta addizione  matematica una carrellata di nuovi personaggi, esilaranti stereotipi caratterizzati da tutti quei fattori che fanno di noi “uomini  moderni” dei “parzialmente stremati”. E gli argomenti ci sono tutti: il lavoro, il matrimonio, la scuola, il sesso, i parenti, le cartelle di Equitalia, le malattie, la nostalgia dell’infanzia, la vecchiaia e persino il pensiero “ di quel che sarà quando noi non ci saremo” un vero e proprio susseguirsi di riflessioni e “rimunginazioni” ad alta voce, amalgamate  in un raffinato quanto spassoso ritratto dell’Italia unita solo per le comuni problematiche.“Poli-italico” più che poliglotta, Richelmy corre su e giù per il Belpaese interpretandone con maestria i dialetti, passando con  disarmante facilità dal torinese al siciliano, dal romanesco al veneto sfruttando fregoliniani cambi di costume e i melodici interventi musicali di Giancarlo Capo. Laddove la fantasia necessita di sostegno e la battuta vuole risposta, la conversazione è sostenuta dalle voci fuori scena del bravissimo imitatore Gennaro Calabrese e della giovane attrice Cristina Galardini.

Al Teatro Ghione bambini in scena con Valeria Valeri : I Piccoli per caso  : Ispirato al film “L’attimo fuggente”, L’isola che non c’è è la storia di una rivincita, di un incontro che può cambiare la vita. Uno spettacolo rivoluzionario, una novità assoluta nel panorama teatrale italiano poiché per la prima volta la regina del teatro italiano Valeria Valeri  divide la scena con “I Piccoli per caso”, la prima compagnia in Italia formata da bambini professionisti, piccoli talenti tra i 10 e i 15 anni diretti dagli autori e registi Guido Governale e Veruska Rossi. In scena fino all’11 novembre al Teatro Ghione, “L’isola che non c’è” racconta una storia ambientata nell’orfanotrofio S. Patrizio dove alloggiano 15 ragazzini tra i dieci e i quindici anni. La Direttrice dell’istituto, la Signora Costia, è una donna molto severa. Ogni momento della giornata è scandito da regole chiare e precise, che lei non dimentica mai di ricordare ai suoi ragazzi e ad ogni violazione di queste regole da parte di qualcuno segue immediata una punizione. Tra i quindici ragazzi nascono scontri e simpatie. Caratteri differenti scandiscono il tempo tra le loro chiacchierate e i loro scambi d’opinione. Scherzi, confidenze, prove di fuga, incontri con famiglie di affidamento e colpi di scena nella storia tra queste mura. Ma tutti i ragazzi sono d’accordo su un punto: quella direttrice è cattiva e insopportabile. Un giorno qualcosa cambia.  La Direttrice subisce un incidente che la costringe ad un riposo forzato.  Arriva lei, la Signora P. (Valeria Valeri), la nuova insegnante di lettere assunta per un breve periodo di tempo finché la direttrice non sarà guarita. La Signora P. è convinta che si possano ottenere molti più risultati con la dolcezza che con i metodi autoritari vigenti nell’istituto. Ma conquistare la fiducia di quei ragazzi non è semplice. La Signora P. un piano ce l’ha. Insegnerà a quei ragazzi, attraverso la magia del teatro, a credere nella vita, nei loro sogni, e a tirar fuori quel talento che c’è in ognuno di loro.

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