Spettacolo
Teatro Opera – Il Viaggio a Reims di Rossini
La drammaturgia delle atmosfere pittoriche
Il Teatro dell’Opera di Roma ospita dal 14 al 24 giugno il capolavoro di Gioacchino Rossini, “Il viaggio a Reims”, per la prima volta sul palcoscenico del Costanzi. In scena, capeggiato dal regista Damiano Michieletto, un cast stellare, indispensabile per ridare vita ad un’opera eccelsa, nata come Cantata di circostanza, per omaggiare l’incoronazione del Borbone conte di Artois, che diventa re con il nome di Carlo X.
La Cantata era un genere ben codificato, assai in uso tra Sette e Ottocento che, per celebrare cerimonie, nascite, onomastici, compleanni, portava in scena dei dell’Olimpo, e allegorie come la Concordia, la Pace, la Clemenza.
A Roma, l’opera giunge in un allestimento realizzato lo scorso anno per il De Nationale Opera di Amsterdam e, come in quell’edizione, vede sul podio Stefano Montanari.
“Il viaggio a Reims” è un dramma giocoso in un atto su libretto di Luigi Balocchi, ed è il primo lavoro parigino di Rossini, scritto nel 1824 ed eseguito l’anno successivo a Parigi in forma di cantata, appunto. Tutto si condensa intorno all’incoronazione del re di Francia, che sarebbe avvenuta a Reims. Nella cittadina francese è tutto un accorrere di aristocratici e personaggi a vario titolo interessati, alcuni dei quali si ritrovano durante il viaggio riuniti a Plombières nell’albergo del Giglio d’oro, retto da Madama Cortese, e fornito di tutti i confort compresa l’assistenza del medico Don Prudenzio. Nell’albergo della città delle acque termali si snodano dunque gli intrecci di personaggi come l’improvvisatrice romana Corinne, che viaggia in compagnia di Delia, orfana greca, e di Lord Sidney, colonnello inglese di lei appassionato, come del resto lo è il Cavalier Belfiore, galante ufficiale francese. La dama polacca, Marchesa Melibea, è seguita a ruota dall’innamorato Don Alvaro, grande di Spagna, e dallo spasimante Conte di Libenskof, geloso generale russo dal carattere impetuoso , mentre la Contessa di Folleville, vedova francese, schiava delle “mode” è accudita da Modestina, e accompagnata dal cugino Don Luigino. C’è, inoltre, Don Profondo, letterato e “fanatico per le antichità“, il Barone di Trombonok, un tedesco “fanatico per la musica”.
A intrecciare con allegra immaginazione e gusto pittorico le vicende dei nostri è Damiano Michieletto, già apprezzatissimo regista del Trittico pucciniano nella passata stagione, che ha cambiato la location rossiniana, trasferendola in un museo, che ospita stili, momenti pittorici e sculture di varie epoche, nel momento dalla frenetica e ribollente vigilia di un vernissage. Mentre l’ansia per l’evento è un crescendo di emozioni che unisce insieme personaggi reali, come la padrona dell’albergo, ad altri rappresentati nei dipinti.
“Metà dei personaggi sono in un museo dei nostri giorni l’altra metà sono personaggi ispirati a opera d’arte di epoche diverse. E così li ho reinventati un po’ tutti”, racconta il regista che ha letto il lavoro come un cocktail dove i capricci e i bisticci, le gelosie e gli amori articolano personaggi delle opere di differenti epoche artistiche fra loro in vario modo fra colpi di scena e sorprese, mentre si attende convulsamente l’arrivo di una grande e misteriosa tela, naturalmente ispirata agli eventi storici che muovono le fila dell’intreccio: “l’Incoronazione di Carlo X a re di Francia”, che è l’ ammirata opera omonima di François Gerard, ispiratrice del regista. Così la mancanza di una drammaturgia viene superata brillantemente nell’allestimento dalla presenza dei referenti pittorici. Che contribuisce a connotare brillantemente la materia musicale straordinariamente densa della Cantata. il cast è formato da Mariangela Sicilia/Adriana Ferfecka, Anna Goryachova/Cecilia Molinari, Maria Grazia Schiavo/Maria Aleida, Juan Francisco Gatell/Filippo Adami, Merto Sungu/Pietro Adaini: E ancora Francesca Dotto e Valentina Varriale. Quest’ultima ed Erika Beretti (Modestina), fanno parte del progetto “Fabbrica” – Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma. Ancora nel cast troviamo Adrian Sâmpetrean, Nicola Ulivieri, Bruno De Simone, Simone Del Savio, Vincenzo Nizzardo, Enrico Iviglia, Caterina Di Tonno, Gaia Petrone, Christina Collia, Davide Giangregorio.
Le scene sono creazioni di Paolo Fantin, e i costumi di Carla Teti. Le luci sono curate da Alessandro Carletti. Maestro del Coro Roberto Gabbiani.
La replica de “Il viaggio a Reims” di giovedì 22 giugno, ore 20, verrà trasmessa in diretta da Rai Radio3, in differita alle ore 21.15 su Rai5.