Teatro Golden – “Ritorno al presente” con Angeletti, Di Cioccio, Fornari, Rigillo e Vaporidis

E l’amicizia ricominciò
Roma, 27 aprile – Uomo arrivato, Filippo vive in una bella casa-galleria con quadri d’autore, Kandinskij, Modigliani, Balla,  e piscina a specchio. E’ al centro di una vita di imprenditore di successo nel settore immobiliare, dalla quale ricava il senso e l’essenza del proprio piacevole scorrere del tempo. Ma l’imprevisto è un demone sempre dietro l’angolo, accuratamente nascosto nell’io profondo che gli accadimenti del quotidiano non riescono a controllare. Il suo personale demone si attiva dopo una partita di calcetto e lo butta a terra come un sacco, fiato mozzato, tutti i sintomi di qualcosa di ineluttabile e pauroso. L’istinto allora prende forza e sostanza e Filippo si trascina fino al telefono per chiamare gli amici, quelli di sempre, compagni di scuola, anzi d’asilo, ragazzi che hanno condiviso con lui il cestino di delizie dei sogni adolescenziali prospettandosi carriere e successi. Sono da sempre un gruppo affiatato e solidale: Giuseppe, Pippo e Andrea e Laura. Chiede loro di accorrere, immediatamente. E loro arrivano, mentre Filippo riprende in mano se stesso, la propria coscienza e mentre deve constatare che qualcosa in quella specie di malore-svenimento è avvenuto di strano, perché si trova a guardare gli amici e vede che la loro giovinezza si è appannata di rughe, come se il tempo si fosse affannato ad esercitare la propria arte pittorica sui loro volti. Se ne chiede in modo incerto la ragione, quando Pippo gli indica lo specchio nel quale riconoscere la sua immagine, che non è quella che la memoria gli sventola davanti. Perché il Filippo allo specchio è un uomo fatto e non uno studentello.
Ma allora dove si sono persi quegli anni trascorsi senza lasciar traccia di sé, se non nel volto?
 Pippo, ormai primario neurologo, lo rassicura: cadendo per il malore ha perduto la memoria prossima, ma tornerà, bisogna aver pazienza, tornerà, subito, domani, fra un anno…Intanto l’arrivo degli amici attiva dinamiche impensabili che in qualche modo cominciano a colmare tutti gli anni cancellati, è un vero e proprio  viaggio per richiamare in vita ricordi e rivivere una pellicola che si proietta al contrario, dove momenti divertenti e struggenti si mescolano in un amalgama con i sogni della giovinezza, i miti, i desideri da soddisfare, le promesse di difendere la loro amicizia, la canzone di De André che non è facile trovare, il mangiadischi azzurrino le vacanza assieme, le feste di compleanno.
Ma c’è un non detto fra loro che rimane come una barriera insormontabile e si ferma proprio a quella festa di dieci anni prima, l’ultimo incontro, dopo il quale tra i due si erge una barriera fatta di disagio e le loro storie di vita cercano un’autonomia che si pasce di solitudine. Bisogna allora tentare di rompere quell’esitazione che si frappone fra di loro e man mano che parlano avviene il miracolo. Il vecchio nodo si scioglie e tutti i fatti si illuminano di colpo. Ecco perché Filippo si è allontanato, ecco perché il bel sodalizio fra di loro si è sciolto, ecco perché Laura,  l’amica comune che viveva in sintonia con loro, è diventata un nome impronunziabile fra di loro.
 Così si svelano a poco a poco segreti, tradimenti e ferite, ma l’inatteso incontro è anche l’occasione per una impensabile verifica sullo stato della loro amicizia. Riallacciati certi fili, ritrovati certi equilibri, finirà il lungo break out e tutti si ritroveranno, migliori, se possibile, e certamente uniti come prima. La commedia che sonda in modo divertente il sentimento dell’amicizia che si perpetua è scritta da Augusto e Toni Fornari, Andrea Maia e Vincenzo Sinopoli. Sul palcoscenico, ben coordinati dalla regia di Augusto Fornari un cast affiatatissimo con Luca Angeletti, Elena Di Ciocci,   Augusto Fornari. Ruben Rigillo  e  Nicolas Vaporidis.
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