Prima ci ha lasciato la grande Anna Proclemer, protagonista della scena italiana, insieme ad enorme quantità di artisti, attori, registi e scenografi per decenni e decenni , resa famosa in Italia e nel mondo per il fantastico binomio artistico che ha portato per anni la ben nota e ricorrente sigla “Proclemer Albertazzi”, e a breve distanza di tempo un altro lutto ancora, quello riguardante la grande attrice Rossella Falk. Nata a Roma nel 1926, si diploma attrice all’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, debuttando nel ruolo della Figliastra nei “Sei personaggi in cerca d’autore” di Pirandello con la regia di Orazio Costa, passando poi a lavorare con Luchino Visconti in “Un tram chiamato desiderio” di T. Williams, “Il seduttore” di D. Fabbri, “La locandiera” di Goldoni e “Le tre sorelle” di Cechov. Nel 1954, con Romolo Valli e Giorgio De Lullo, costituisce la “Compagnia dei Giovani”, che per venti anni, costituì un mito del teatro e che viene considerata dagli storici del teatro la più importante compagnia teatrale italiana dal dopoguerra ad oggi. Con i “Giovani” la Falk segnerà le tappe più importanti della sua carriera, da “D’amore si muore” a “Metti una sera a cena” di Giuseppe Patroni Griffi, da “La bugiarda, scritta da Diego Fabbri appositamente per lei, alle figure pirandelliane dei celebri allestimenti della compagnia. (“Sei personaggi in cerca d’autore”, “Il giuoco delle parti, “L’amica delle mogli”, “Così è se vi pare”). Nel 1974 inizia la sua attività di capocomico, interpretando”Trovarsi” di Pirandello e “La signora dalle camelie” di Dumas, sempre con la regia di De Lullo. Dopo un’assenza di quattro anni torna alle scene nel 1980 con il musical “Applause” di A. Green e B. Comden, per la regia di Antonello Falqui. Dal 1981 al ‘97 è stata direttore artistico del Teatro Eliseo di Roma insieme a Giuseppe Battista e Umberto Orsini. Si dedica al teatro straniero contemporaneo con autori come Kempinski, Coward, Frayn, Shaffer, Da Costa, ma ha affrontato anche Schiller in Maria Stuarda con la regia di Franco Zeffirelli e Jean Cocteau in L’aquila a due teste, diretta da Gabriele Lavia, o Parenti terribili con la regia di Giancarlo Cobelli. Nella stagione 1995-1996 rimette in scena da regista e interprete un testo affrontato con la Compagnia dei Giovani, “Anima nera” di Patroni Griffi, con protagonista Fabio Poggiali, ripreso dalla Rai. Negli ultimi anni ha proseguito la sua attività di insegnante e di regista: “Notti bianche” di Dostoevski con Fabio Poggiali nel 2001 e una nuova edizione de “La bugiarda” di Diego Fabbri nel 2004, entrambi andati in scena al Teatro Valle di Roma e poi in tournèe. Dal 2004 al 2006 l’attrice porta in tournée in tutto il mondo lo spettacolo di successo “Vissi d’arte, vissi d’amore” un recital in cui incarna la figura di Maria Callas. Numerosi ruoli da protagonista in teatro, sceneggiati televisivi RAI da protagonista, oltre a rilevanti partecipazioni cinematografiche con registi del calibro di Joseph Losey (“Modesty Blaise”), Robert Aldrich , (“The legend of Lilah Clare”) , Nanni Loy ( “Made in Italy”) con Alberto Sordi), e Federico Fellini nel film premio Oscar “Otto e mezzo”, l’hanno resa una diva. Federico Fellini espresse tutta la sua”appassionata ammirazione per Rossella Falk, un’attrice che come pochi altri, ha la statura, la gestualità e la voce di un’eroina tragica ma che è anche dotata di una spontaneità e di una immediatezza profonde. E comunica una tale gioia di stare sulla scena che ti fa venire voglia di saltare sul palco e farle compagnia, rispondere alle sue battute o improvvisare con lei”. Nel 2011 viene realizzato un documentario RAI “Gli occhi più occhi di così” realizzato da Fabio Poggiali che è anche autore del primo volume di saggistica dedicato alla Compagnia dei Giovani (“Sulle orme della Compagnia dei Giovani”, Bulzoni editore) e del volume biografico “La regina del teatro”, Bulzoni editore. Rossella Falk, nel documentario, espresse grande emozione e partecipazione nel ricordare gli amici scomparsi Romolo Valli, Giorgio De Lullo, Giuseppe Patroni Griffi, Federico Fellini, Marcello Mastroianni, alla cui memoria era rimasta sempre legata.